La deglutizione è quel complesso evento neuromuscolare che consente il trasferimento del cibo dalla bocca allo stomaco. Disturbi della deglutizione sono comuni in tutte le fasce d’età e interessano il 20-40% degli individui affetti da malattie neurologiche degenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla o la malattia di Parkinson o negli esiti di trauma cranico o ictus. L’insorgenza di disfagia può essere espressione di altre patologie quali un cancro del distretto testa-collo o dell’esofago o l’esito di un intervento chirurgico. Di non minor interesse è la “presbifagia” che si verifica di frequente nel paziente anziano ed è sempre più frequente in seguito all’aumento dell’età media della popolazioneLa deglutizione ha ricevuto meno attenzione rispetto ad altre funzioni fondamentali quali la circolazione, la locomozione, la masticazione o la respirazione. Ciò è probabilmente legato alla complessità di tale atto motorio che coinvolge numerosi nervi e muscoli e che rende difficile lo studio neurofisiologico. Gli autori sin dal 1995 eseguono l’elettromiografia dei mm faringo-esofagei. La ricerca di questi muscoli viene effettuata per via percutanea mediante elettrodi concentrici ad ago collegati con i canali dell'elettromiografo. Dopo aver identificato la cartilagine cricoide nella regione anteriore del collo si introduce un agoelettrodo e seguendo il profilo laterale della cricoide si identifica il m. cricofaringeo che presenta attività tonica a riposo. Seguendo con un ulteriore agoelettrodo la superficie laterale della cartilagine tiroidea si identifica il m costrittore inferiore del faringe che presenta attività elettrica soltanto durante gli atti deglutitori con un picco di attività massima in concomitanza con il rilasciamento del m. cricofaringeo. La rilevazione dell'attività elettrica di questi muscoli consente di valutarne la singola funzionalità, ma soprattutto di apprezzare la sequenzialità nella loro attivazione. In caso di alterata funzionalità del cricofaringeo, mediante un agocannula si esegue l’iniezione di circa 5-8 UI di tossina botulinica su ciascun versante del cricofaringeo. Gli Autori presentano la looro esperienza con il trattamento di oltre 100 pazienti con disfagie di varia natura (post ictus, malattia di Parkinson, Sclerosi multipla, miopatie, esiti di chirurgia, diabete mellito, etc). L’elettromiografia faringoesofagea ed il trattamento con tossina botulinica del m CP si dimostrano un trattamento efficace, economico senza significativi effetti collaterali.

"L'ELETTROMIOGRAFIA FARINGO-ESOFAGEA ED IL TRATTAMENTO CON TOSSINA BOTULINICA NELLA DISFAGIA OROFARINGEA"

Marchese-Ragona R;S.Masiero;
2007

Abstract

La deglutizione è quel complesso evento neuromuscolare che consente il trasferimento del cibo dalla bocca allo stomaco. Disturbi della deglutizione sono comuni in tutte le fasce d’età e interessano il 20-40% degli individui affetti da malattie neurologiche degenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla o la malattia di Parkinson o negli esiti di trauma cranico o ictus. L’insorgenza di disfagia può essere espressione di altre patologie quali un cancro del distretto testa-collo o dell’esofago o l’esito di un intervento chirurgico. Di non minor interesse è la “presbifagia” che si verifica di frequente nel paziente anziano ed è sempre più frequente in seguito all’aumento dell’età media della popolazioneLa deglutizione ha ricevuto meno attenzione rispetto ad altre funzioni fondamentali quali la circolazione, la locomozione, la masticazione o la respirazione. Ciò è probabilmente legato alla complessità di tale atto motorio che coinvolge numerosi nervi e muscoli e che rende difficile lo studio neurofisiologico. Gli autori sin dal 1995 eseguono l’elettromiografia dei mm faringo-esofagei. La ricerca di questi muscoli viene effettuata per via percutanea mediante elettrodi concentrici ad ago collegati con i canali dell'elettromiografo. Dopo aver identificato la cartilagine cricoide nella regione anteriore del collo si introduce un agoelettrodo e seguendo il profilo laterale della cricoide si identifica il m. cricofaringeo che presenta attività tonica a riposo. Seguendo con un ulteriore agoelettrodo la superficie laterale della cartilagine tiroidea si identifica il m costrittore inferiore del faringe che presenta attività elettrica soltanto durante gli atti deglutitori con un picco di attività massima in concomitanza con il rilasciamento del m. cricofaringeo. La rilevazione dell'attività elettrica di questi muscoli consente di valutarne la singola funzionalità, ma soprattutto di apprezzare la sequenzialità nella loro attivazione. In caso di alterata funzionalità del cricofaringeo, mediante un agocannula si esegue l’iniezione di circa 5-8 UI di tossina botulinica su ciascun versante del cricofaringeo. Gli Autori presentano la looro esperienza con il trattamento di oltre 100 pazienti con disfagie di varia natura (post ictus, malattia di Parkinson, Sclerosi multipla, miopatie, esiti di chirurgia, diabete mellito, etc). L’elettromiografia faringoesofagea ed il trattamento con tossina botulinica del m CP si dimostrano un trattamento efficace, economico senza significativi effetti collaterali.
2007
ATTI 94°CONGRESSO NAZIONALE - Società Italiana di ORL e Chirurgia Cervico-Facciale Lecce 23-26 Maggio 2007
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3325498
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