RINVIO PREGIUDIZIALE E RICORSO DI ANNULLAMENTO: PARALLELISMI, INTERSEZIONI E DIFFERENZE

Il contributo affronta i profili di parallelismo, di intersezione e di differenza del rinvio pregiudiziale di validità e del ricorso di annullamento, in relazione al diritto dell'individuo ad una tutela giurisdizionale effettiva. Nello specifico, il lavoro mette in luce anzitutto gli elementi di complementarietà e parallelismo tra ricorso di annullamento e rinvio pregiudiziale di validità, i due canali alternativi di contestazione della validità degli atti dell’Unione che si aprono agli individui, seppur in modi e con limiti diversi . Successivamente, sono delineati i vari tratti di discontinuità tra quei due canali. Si mette così in evidenza come l’accesso diretto al Tribunale sia solo imperfettamente sostituibile con il controllo indiretto svolto dalla Corte, ove si ponga al centro dell’analisi l’esigenza di garantire una tutela giurisdizionale effettiva dei singoli in relazione a quegli atti. Nel far questo ci si soffermerà in primo luogo sulla strutturale differenza tra i due rimedi, in relazione all’iniziativa e alla disponibilità per le parti private. In secondo luogo, si segnala la diversa estensione del contraddittorio per le parti direttamente coinvolte, a seconda che ci si ponga all’interno dell’uno o dell’altro dei procedimenti in questione. In terzo luogo, si rimarca la strutturale inadeguatezza del rinvio pregiudiziale a garantire un adeguato coinvolgimento di quei terzi che pur abbiano intrapreso la via giudiziaria nazionale, in procedimenti diversi da quello a partire dal quale per primo la questione di validità è sottoposta alla Corte. In quarto luogo, si segnala come la diversa estensione dei rispettivi poteri giurisdizionali di Corte e giudice nazionale, e il complesso coordinamento tra essi, confermino la limitata adeguatezza del rinvio pregiudiziale a garantire un pieno accesso dell’individuo al giudice, in relazione all’accertamento dei fatti rilevanti per risolvere la questione di validità. Infine, si appunta l’attenzione sul profilo degli effetti delle sentenze rese, rispettivamente, dalla Corte in esito ad una pregiudiziale di validità e dal Tribunale in esito ad un ricorso di annullamento. L’analisi in tal modo svolta porterà complessivamente a concludere per la maggiore adeguatezza del ricorso diretto ad assicurare una piena tutela giurisdizionale dell’individuo che si dolga dell’invalidità di un atto dell’Unione. A questo punto il lavoro si confronta con gli sviluppi della giurisprudenza sui rapporti tra i due canali di accesso alla Corte, cercando di mostrare come l’estensione della preclusione TWD operata dalla Grande Sezione nella sentenza Georgsmarienhütte del 2018 rischi di andare oltre il segno, rompendo il già fragile equilibrio su cui si basa l’idea di complementarietà espressa nella sentenza Union de Pequeños Agricultores. Ciò vale, come si vedrà, tanto più alla luce dell’innegabile tendenza alla restrizione dell’accesso del singolo al Tribunale che si fa strada nella giurisprudenza.