Il diritto è un contrappunto di statica e dinamica: esso sedimenta le forme Ius che danno stabilità alle interazioni umane e al contempo innesca quei processi espansivi che ne producono una costante evoluzione. Questa ambivalenza costitutiva riflette ed esalta i protocolli tipici della socialità umana: l’abitudinarietà, la serialità, il potere. La risorsa primaria del di- ritto è proprio quella tendenza, tipica dell’abitudine, a scartare rispetto al tracciato che segna. Questa tendenza alla variazione, che le istituzioni a un tempo inibiscono ed eccitano, fa del diritto una pratica vivente, aperta all’uso creativo. Félix Ravaisson, Gabriel Tarde e Maurice Hauriou celebrano questa capacità unica del diritto di determinare una chiusura creativa, una chiusura cioè che, proprio limitando la proliferazione indefi- nita delle pratiche e ordinandole in serie ripetibili, apre varchi per la loro ridefinizione.
Diritto vivente. Ravaisson, Tarde, Hauriou
Chignola
2020
Abstract
Il diritto è un contrappunto di statica e dinamica: esso sedimenta le forme Ius che danno stabilità alle interazioni umane e al contempo innesca quei processi espansivi che ne producono una costante evoluzione. Questa ambivalenza costitutiva riflette ed esalta i protocolli tipici della socialità umana: l’abitudinarietà, la serialità, il potere. La risorsa primaria del di- ritto è proprio quella tendenza, tipica dell’abitudine, a scartare rispetto al tracciato che segna. Questa tendenza alla variazione, che le istituzioni a un tempo inibiscono ed eccitano, fa del diritto una pratica vivente, aperta all’uso creativo. Félix Ravaisson, Gabriel Tarde e Maurice Hauriou celebrano questa capacità unica del diritto di determinare una chiusura creativa, una chiusura cioè che, proprio limitando la proliferazione indefi- nita delle pratiche e ordinandole in serie ripetibili, apre varchi per la loro ridefinizione.Pubblicazioni consigliate
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