Al fine di tornare a casa e ricordare, ma soprattutto di attestare la propria formazione e la rete culturale e sociale intessuta durante il viaggio di studio, giocano un ruolo essenziale i libri amicorum, quei particolari diari di viaggio che documentano i contatti avuti dal possessore dell’album. Sebbene questi quaderni restituiscano una rappresentazione della realtà ritualizzata, e dunque di genere, come fonte di tipo diaristico, possiedono il carattere di documento e di testimonianza oculare. Le sottoscrizioni, che documentano un’amicizia, ma anche più semplicemente un incontro, restituiscono protagonisti e date cronica e topica, permettono di ricostruire le relazioni tra persone, maestri, studiosi, studenti, personalità cittadine e, nello specifico di nostro interesse, mostrano l’estrema vitalità culturale della città di Padova e del suo Studium. Sin dal medioevo l’ateneo patavino era un centro di integrazione culturale europeo e meta, per certi aspetti obbligata, soprattutto per quelle élites dell’Europa centro orientale che trovava in Padova la prima università d’oltralpe. Attraverso l’indagine prosopografica condotta sui possessori dei libri amicorum, che soggiornano o passano a Padova, e sui sottoscrittori che incontrano in città, è possibile non solo avere un quadro del panorama di giovani che arrivano d’oltralpe e si iscrivono nelle matricole iuristarum e artistarum dello studium patavinum, ma soprattutto ricostruire quella fitta rete di relazioni di individui e di saperi fondata sull’intreccio di discipline, anche non presenti all’interno del curriculum studiorum, che erano imprescindibili per la formazione civile del giovane universitario: tra queste la musica. La conoscenza della teoria musicale e l’interesse verso le nuove correnti e tendenze della prassi esecutiva e del gusto musicale sono ampiamente attestati nei libri amicorum del XVI secolo. In particolare per Padova, i libri amicorum documentano la presenza in città di giuristi e artisti (medici, astronomi ecc.) di documentata formazione musicale che fanno parte di circoli di intellettuali e che con la loro attività documentano l’esistenza di rapporti anche in campo musicale tra gli ambienti universitari di Padova e dell’Europa.
L’eredità culturale della mobilità: musica e integrazione a Padova nei libri amicorum
Paola Dessì
2022
Abstract
Al fine di tornare a casa e ricordare, ma soprattutto di attestare la propria formazione e la rete culturale e sociale intessuta durante il viaggio di studio, giocano un ruolo essenziale i libri amicorum, quei particolari diari di viaggio che documentano i contatti avuti dal possessore dell’album. Sebbene questi quaderni restituiscano una rappresentazione della realtà ritualizzata, e dunque di genere, come fonte di tipo diaristico, possiedono il carattere di documento e di testimonianza oculare. Le sottoscrizioni, che documentano un’amicizia, ma anche più semplicemente un incontro, restituiscono protagonisti e date cronica e topica, permettono di ricostruire le relazioni tra persone, maestri, studiosi, studenti, personalità cittadine e, nello specifico di nostro interesse, mostrano l’estrema vitalità culturale della città di Padova e del suo Studium. Sin dal medioevo l’ateneo patavino era un centro di integrazione culturale europeo e meta, per certi aspetti obbligata, soprattutto per quelle élites dell’Europa centro orientale che trovava in Padova la prima università d’oltralpe. Attraverso l’indagine prosopografica condotta sui possessori dei libri amicorum, che soggiornano o passano a Padova, e sui sottoscrittori che incontrano in città, è possibile non solo avere un quadro del panorama di giovani che arrivano d’oltralpe e si iscrivono nelle matricole iuristarum e artistarum dello studium patavinum, ma soprattutto ricostruire quella fitta rete di relazioni di individui e di saperi fondata sull’intreccio di discipline, anche non presenti all’interno del curriculum studiorum, che erano imprescindibili per la formazione civile del giovane universitario: tra queste la musica. La conoscenza della teoria musicale e l’interesse verso le nuove correnti e tendenze della prassi esecutiva e del gusto musicale sono ampiamente attestati nei libri amicorum del XVI secolo. In particolare per Padova, i libri amicorum documentano la presenza in città di giuristi e artisti (medici, astronomi ecc.) di documentata formazione musicale che fanno parte di circoli di intellettuali e che con la loro attività documentano l’esistenza di rapporti anche in campo musicale tra gli ambienti universitari di Padova e dell’Europa.Pubblicazioni consigliate
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