Il gruppo SETA (Scienze e tecnologie agrarie) ha inviato una lettera al Parlamento italiano in cui consigliava di non adottare una misura legislativa a favore dell'agricoltura biologica e biodinamica rispetto a quella convenzionale. Un altro gruppo di scienziati ritiene invece che il governo italiano debba favorire l'agricoltura biologica e biodinamica e ne spiega le ragioni. Il presente articolo espone prima la lettera SETA, e poi il punto di vista di altri ecologi, economisti, pedologi, ecologi, scrittori e artisti italiani e internazionali, tendenzialmente "protettori della natura" ma non idealisti. Non sono nemmeno perfettamente d'accordo tra di loro. Giudicate voi stessi scorrendo la parte Discussione. La divergenza porta sul "perché" sia necessario passare all'agricoltura biologica ma non sulla "necessità" di farlo. Ci sono anche differenze di opinioni sull'uso di OGM o sul come comportarsi verso i costi di un'agricoltura altamente tecnologica. La situazione è tale sul pianeta Terra che è necessario coinvolgere l'intera società per uscire dal tunnel. Ai politici viene chiesto di strutturare l'azione collettiva che solo se concepita da tutta la società e non da individui o da organizzazioni non coordinate può salvare la nostra specie. Siamo convinti che l'agricoltura e in particolare le modalità di sfruttamento del suolo siano tra le leve fondamentali di quest’azione.

BIOLOGICO “SI”, BIOLOGICO “NO” - UNA DISCUSSIONE TRA SPECIALISTI CON IL PARLAMENTO ITALIANO NEL GIOCO

Cristian Bolzonella;Maurizio G Paoletti;Augusto Zanella
2020

Abstract

Il gruppo SETA (Scienze e tecnologie agrarie) ha inviato una lettera al Parlamento italiano in cui consigliava di non adottare una misura legislativa a favore dell'agricoltura biologica e biodinamica rispetto a quella convenzionale. Un altro gruppo di scienziati ritiene invece che il governo italiano debba favorire l'agricoltura biologica e biodinamica e ne spiega le ragioni. Il presente articolo espone prima la lettera SETA, e poi il punto di vista di altri ecologi, economisti, pedologi, ecologi, scrittori e artisti italiani e internazionali, tendenzialmente "protettori della natura" ma non idealisti. Non sono nemmeno perfettamente d'accordo tra di loro. Giudicate voi stessi scorrendo la parte Discussione. La divergenza porta sul "perché" sia necessario passare all'agricoltura biologica ma non sulla "necessità" di farlo. Ci sono anche differenze di opinioni sull'uso di OGM o sul come comportarsi verso i costi di un'agricoltura altamente tecnologica. La situazione è tale sul pianeta Terra che è necessario coinvolgere l'intera società per uscire dal tunnel. Ai politici viene chiesto di strutturare l'azione collettiva che solo se concepita da tutta la società e non da individui o da organizzazioni non coordinate può salvare la nostra specie. Siamo convinti che l'agricoltura e in particolare le modalità di sfruttamento del suolo siano tra le leve fondamentali di quest’azione.
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