In questo intervento si tenta di analizzare per brevi campioni (tratti dai testi di Italo Calvino, Luigi Meneghello, Beppe Fenoglio e Primo Levi) i dispositivi con cui gli oggetti a prima vista più brutalmente realistici e strumentali della guerriglia partigiana, le armi leggere, diventano figure dell'invenzione e dunque forme letterarie.La rappresentazione letteraria della Resistenza è, del resto, il banco di prova ideale con cui vagliare i paradossi delle scritture mimetiche quando si misurano con referenti di realtà estremi. Come ha suggerito Italo Calvino nella famosa Prefazione 1964 al "Sentiero dei nidi di ragno", la Resistenza si tradusse per gli scrittori italiani in una questione di forma: «mai si videro formalisti così accaniti come quei contenutisti che eravamo». Per analizzare la rappresentazione letteraria degli oggetti bellici moderni si fa uso, oltre che del celebre studio di Francesco Orlando, della categoria teorica dei "modi", sviluppata da Northrop Frye e diffusa in ambito italiano da Remo Ceserani: nella letteratura della Resistenza, infatti, a dominare non è il solo modo mimetico-realistico. La realtà della guerra partigiana è messa in forma secondo altri modi di organizzare l’immaginario e il trattamento delle armi è una delle spie più evidenti di questa pluralità di modi.

Le forme del parabello: fiabesco, comico e tragico nelle rappresentazioni della guerriglia partigiana

Emanuele Zinato
2021

Abstract

In questo intervento si tenta di analizzare per brevi campioni (tratti dai testi di Italo Calvino, Luigi Meneghello, Beppe Fenoglio e Primo Levi) i dispositivi con cui gli oggetti a prima vista più brutalmente realistici e strumentali della guerriglia partigiana, le armi leggere, diventano figure dell'invenzione e dunque forme letterarie.La rappresentazione letteraria della Resistenza è, del resto, il banco di prova ideale con cui vagliare i paradossi delle scritture mimetiche quando si misurano con referenti di realtà estremi. Come ha suggerito Italo Calvino nella famosa Prefazione 1964 al "Sentiero dei nidi di ragno", la Resistenza si tradusse per gli scrittori italiani in una questione di forma: «mai si videro formalisti così accaniti come quei contenutisti che eravamo». Per analizzare la rappresentazione letteraria degli oggetti bellici moderni si fa uso, oltre che del celebre studio di Francesco Orlando, della categoria teorica dei "modi", sviluppata da Northrop Frye e diffusa in ambito italiano da Remo Ceserani: nella letteratura della Resistenza, infatti, a dominare non è il solo modo mimetico-realistico. La realtà della guerra partigiana è messa in forma secondo altri modi di organizzare l’immaginario e il trattamento delle armi è una delle spie più evidenti di questa pluralità di modi.
2021
L’armi canto e ’l valor. Il discorso occidentale sulla guerra tra storia e letteratura. Atti del xlvii Convegno interuniversitario di Bressanone (Bressanone/Brixen, 5-7 luglio 2019),
978-88-6058-128-0
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