Ridurre le perdite economiche indotte da eventi sismici rappresenta una delle più importanti sfide del nostro tempo. Tale obiettivo richiede una conoscenza approfondita dei vari elementi che concorrono alla definizione del rischio sismico di un territorio, partendo dal livello della sismicità, valutando la suscettibilità al danneggiamento dell’edificato, e stimando l’impatto economico che il danneggiamento sismico genera. Il problema è particolarmente sentito in Italia, vista la frequenza e la violenza con cui i terremoti causano rilevanti perdite. Tuttavia, sebbene il rischio sismico possa considerarsi non trascurabile sull’intero territorio italiano, esistono aree maggiormente esposte. Il presente contributo mira pertanto a fornire una breve ma esaustiva descrizione della metodologia utilizzata dagli autori per la costruzione della mappa di rischio sismico per il patrimonio edilizio residenziale italiano, partendo dai modelli attualmente disponibili per la caratterizzazione della pericolosità sismica, della distribuzione spaziale del valore esposto e dalla caratterizzazione statistica della vulnerabilità sismica delle varie tipologie edilizie presenti sul territorio nazionale. Vengono inoltre illustrati i risultati ottenuti in termini di disaggregazione delle stime di rischio sismico sia per ciascuna delle 8 tipologie edilizie appartenenti alla tassonomia di edifici adottata nel presente studio, che per ognuna delle 36 zone sismogenetiche costituenti il modello di sorgenti sismiche considerato.

La disaggregazione del rischio sismico alla scala territoriale sulla base dei risultati ottenuti dalla costruzione delle mappe di rischio sismico per l'Italia

Zanini M. A.
;
Hofer L.;Faleschini F.;Toska K.;Pellegrino C.
2019

Abstract

Ridurre le perdite economiche indotte da eventi sismici rappresenta una delle più importanti sfide del nostro tempo. Tale obiettivo richiede una conoscenza approfondita dei vari elementi che concorrono alla definizione del rischio sismico di un territorio, partendo dal livello della sismicità, valutando la suscettibilità al danneggiamento dell’edificato, e stimando l’impatto economico che il danneggiamento sismico genera. Il problema è particolarmente sentito in Italia, vista la frequenza e la violenza con cui i terremoti causano rilevanti perdite. Tuttavia, sebbene il rischio sismico possa considerarsi non trascurabile sull’intero territorio italiano, esistono aree maggiormente esposte. Il presente contributo mira pertanto a fornire una breve ma esaustiva descrizione della metodologia utilizzata dagli autori per la costruzione della mappa di rischio sismico per il patrimonio edilizio residenziale italiano, partendo dai modelli attualmente disponibili per la caratterizzazione della pericolosità sismica, della distribuzione spaziale del valore esposto e dalla caratterizzazione statistica della vulnerabilità sismica delle varie tipologie edilizie presenti sul territorio nazionale. Vengono inoltre illustrati i risultati ottenuti in termini di disaggregazione delle stime di rischio sismico sia per ciascuna delle 8 tipologie edilizie appartenenti alla tassonomia di edifici adottata nel presente studio, che per ognuna delle 36 zone sismogenetiche costituenti il modello di sorgenti sismiche considerato.
2019
Atti del 38° Convegno Nazionale GNGTS - Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
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