Nell’ambito delle ricerche condotte dall’Università degli Studi di Padova presso l’area del cd. Tempio romano di Nora, è stato possibile indagare due contesti di età fenicia e punica di notevole rilevanza per lo studio dell’alimentazione fenicia e punica in Sardegna: un impianto produttivo costituito da un’anfora segata e reimpiegata per la lavorazione o lo stoccaggio della pece (prima metà del VI sec. a.C.) e un forno tannur in straordinario stato di conservazione (II-I sec. a.C.). Le analisi archeobotaniche condotte dal laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como hanno permesso di identificare i combustibili impiegati e tracce dei resti alimentari di origine vegetale e animale, combusti negli ultimi episodi di cottura documentati in situ. Le analisi radiometriche hanno confermato le dazioni crono-tipologiche dei contenitori, mentre lo studio degli impasti dell’anfora e del tannur ha messo in luce la presenza diffusa di degrassanti vegetali, in particolare resti di tegumento riferibile ad orzo vestito, che si conferma così uno dei cereali diffusamente coltivati in Sardegna sin dall’età fenicia.
Nuovi dati sulla conservazione e sulla cottura di alimenti da due contesti fenicio-punici di Nora (Sardegna, Italia)
Jacopo Bonetto;Emanuele Madrigali;Maria Chiara Metelli;Mauro Rottoli;Arturo Zara
2020
Abstract
Nell’ambito delle ricerche condotte dall’Università degli Studi di Padova presso l’area del cd. Tempio romano di Nora, è stato possibile indagare due contesti di età fenicia e punica di notevole rilevanza per lo studio dell’alimentazione fenicia e punica in Sardegna: un impianto produttivo costituito da un’anfora segata e reimpiegata per la lavorazione o lo stoccaggio della pece (prima metà del VI sec. a.C.) e un forno tannur in straordinario stato di conservazione (II-I sec. a.C.). Le analisi archeobotaniche condotte dal laboratorio di Archeobiologia dei Musei Civici di Como hanno permesso di identificare i combustibili impiegati e tracce dei resti alimentari di origine vegetale e animale, combusti negli ultimi episodi di cottura documentati in situ. Le analisi radiometriche hanno confermato le dazioni crono-tipologiche dei contenitori, mentre lo studio degli impasti dell’anfora e del tannur ha messo in luce la presenza diffusa di degrassanti vegetali, in particolare resti di tegumento riferibile ad orzo vestito, che si conferma così uno dei cereali diffusamente coltivati in Sardegna sin dall’età fenicia.File | Dimensione | Formato | |
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