I grandi ruderi storicamente sedimentati, meno gli edifici restituiti dagli scavi, sono strutture ampiamente collaudate dal tempo, i cui odierni margini di sicurezza residui possono essere messi in relazioni con scelte costruttive, e quindi con i coefficienti di sicurezza adottati nel passato; con il decadimento fisico dei materiali, con gli eventi gravosi di origine antropica o naturale. Nei casi, quale quello allo studio, dove la complessità geometrica si somma a quella costruttiva è necessario trovare una giusta combinazione tra valutazioni di dettaglio, approfondite ma puntuali, e valutazioni generali, qualitative ma sintetiche, al fine di raggiungere quella conoscenza che rimane il requisito alla base di qualsiasi ragionamento sulla sicurezza, così come sulla conservazione. Nel complesso delle terme del Sarno di Pompei la valutazione di sicurezza è stata preceduta da un’approfondita fase diagnostica mediante prove non distruttive in sito (termografie, prove soniche, analisi dinamiche) per qualificare la muratura, il grado di connessione tra le parti della struttura e il comportamento dinamico globale. Particolare attenzione è stata posta alla facciata sud, che presenta condizioni di degrado e fessurazioni diffuse. Nonostante i materiali archeologici siano rimasti intatti, i risultati ottenuti sono stati tali da poter ottenere modelli rappresentativi dell’effettiva situazione dell’edificio a valle di una fase di valutazione delle proprietà meccaniche dei materiali. In particolare, è stato indagato il livello di danno della struttura, evidenziando la presenza di meccanismi di dissesto storicamente assestati nelle strutture murarie e il rapporto di questa con il terreno sottostante, costituito dal ciglio del gradino vulcanico su cui sorge Pompei. Le prove dinamiche, inoltre, si sono rilevate particolarmente utili per la valutazione globale del comportamento strutturale. L’analisi numerica su modelli al continuo ha consentito di individuare le azioni all’origine del quadro fessurativo che caratterizza la struttura. In rapporto a quest’ultimo, infine è stata eseguita la valutazione di sicurezza mediante metodi analitici semplificati che hanno evidenziato la vulnerabilità rispetto alla sola attivazione di alcuni meccanismi locali di collasso fuori piano.

Studio multidisciplinare del complesso delle terme del Sarno a Pompei: indagini non distruttive di caratterizzazione delle strutture murarie

Sbrogiò L.
;
Lorenzoni F.;Valluzzi M. R.;Salvalaggio M.
2019

Abstract

I grandi ruderi storicamente sedimentati, meno gli edifici restituiti dagli scavi, sono strutture ampiamente collaudate dal tempo, i cui odierni margini di sicurezza residui possono essere messi in relazioni con scelte costruttive, e quindi con i coefficienti di sicurezza adottati nel passato; con il decadimento fisico dei materiali, con gli eventi gravosi di origine antropica o naturale. Nei casi, quale quello allo studio, dove la complessità geometrica si somma a quella costruttiva è necessario trovare una giusta combinazione tra valutazioni di dettaglio, approfondite ma puntuali, e valutazioni generali, qualitative ma sintetiche, al fine di raggiungere quella conoscenza che rimane il requisito alla base di qualsiasi ragionamento sulla sicurezza, così come sulla conservazione. Nel complesso delle terme del Sarno di Pompei la valutazione di sicurezza è stata preceduta da un’approfondita fase diagnostica mediante prove non distruttive in sito (termografie, prove soniche, analisi dinamiche) per qualificare la muratura, il grado di connessione tra le parti della struttura e il comportamento dinamico globale. Particolare attenzione è stata posta alla facciata sud, che presenta condizioni di degrado e fessurazioni diffuse. Nonostante i materiali archeologici siano rimasti intatti, i risultati ottenuti sono stati tali da poter ottenere modelli rappresentativi dell’effettiva situazione dell’edificio a valle di una fase di valutazione delle proprietà meccaniche dei materiali. In particolare, è stato indagato il livello di danno della struttura, evidenziando la presenza di meccanismi di dissesto storicamente assestati nelle strutture murarie e il rapporto di questa con il terreno sottostante, costituito dal ciglio del gradino vulcanico su cui sorge Pompei. Le prove dinamiche, inoltre, si sono rilevate particolarmente utili per la valutazione globale del comportamento strutturale. L’analisi numerica su modelli al continuo ha consentito di individuare le azioni all’origine del quadro fessurativo che caratterizza la struttura. In rapporto a quest’ultimo, infine è stata eseguita la valutazione di sicurezza mediante metodi analitici semplificati che hanno evidenziato la vulnerabilità rispetto alla sola attivazione di alcuni meccanismi locali di collasso fuori piano.
2019
RECAP: Reconstruire après un tremblement de terre. Expériences antiques et innovations à Pompéi
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