Il libro analizza le teorie della danza più innovativa tra la fine dell’Ottocento e gli anni Ottanta del Novecento; più precisamente, le teorie offerte dai coreografi (da Isadora Duncan e Loïe Fuller fino a Pina Bausch e William Forsythe), e ciò a partire dalla constatazione che sono interessati in primo luogo a trouver une langue, ossia a rintracciare una nuova modalità espressiva, nella convinzione che sia meno importante cosa l’opera d’arte manifesta che non come lo fa: la langue, nella sua morfologia, nella sua struttura, già di per sé significa. Impiegare, ad esempio, una tecnica in cui il corpo si muove in modo organico o, invece, obbedendo a forme artificiali è già una scelta eloquente.
Titolo: | Il corpo pensato. Teorie della danza nel Novecento | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2020 | |
Abstract: | Il libro analizza le teorie della danza più innovativa tra la fine dell’Ottocento e gli anni Ottanta del Novecento; più precisamente, le teorie offerte dai coreografi (da Isadora Duncan e Loïe Fuller fino a Pina Bausch e William Forsythe), e ciò a partire dalla constatazione che sono interessati in primo luogo a trouver une langue, ossia a rintracciare una nuova modalità espressiva, nella convinzione che sia meno importante cosa l’opera d’arte manifesta che non come lo fa: la langue, nella sua morfologia, nella sua struttura, già di per sé significa. Impiegare, ad esempio, una tecnica in cui il corpo si muove in modo organico o, invece, obbedendo a forme artificiali è già una scelta eloquente. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11577/3366833 | |
ISBN: | 9788875274634 | |
Appare nelle tipologie: | 03.01 - Monografia o trattato scientifico |