Il Rapporto è stato elaborato nell’ambito dell’Accordo di collaborazione sottoscritto ai sensi dell’Art. 5, co. 6, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, tra il Comune di Venezia e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università degli Studi di Padova. Il Rapporto si inserisce nel quadro delle attività previste dal Piano di gestione “Numero Verde Antitratta per il periodo 16/ 03/ 2020 – 31/ 10/ 2020 e nell’ambito dell’accordo tra il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui fa capo il sistema di raccolta dati SIRIT (Sistema Informatizzato per la raccolta di informazioni sulla tratta) e il Comune di Venezia. L’Accordo è finalizzato a fornire uno strumento di intervento sociale deputato ad affiancare le attività attinenti ai progetti di protezione sociale a livello territoriale previsti dal DPCM 16 maggio 2016 recante “Definizione del Programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale a favore degli stranieri e dei cittadini di cui al comma 6 bis dell’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, vittime dei reati previsti dagli articoli 600 e 601 del codice penale, o che versano nelle ipotesi di cui al comma 1 dello stesso articolo 18”. I dati proposti in questo Rapporto sono aggiornati al 31 luglio 2020. In certi casi, quando disponibili, sono utilizzate informazioni più recenti. Il contenuto di questa pubblicazione è di sola responsabilità degli autori e ne rappresenta la loro personale visione. Il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri non è responsabile delle informazioni che contiene né dei suoi usi. I dati utilizzati sono registrati nel Sistema Informatizzato per la Raccolta di Informazioni sulla Tratta (SIRIT) e messi a disposizione dal Numero Verde Nazionale Antitratta, che ne ha curato l’elaborazione. La ricerca è stata finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune di Venezia e segnatamente il Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza della Direzione Coesione Sociale, Settore Servizi alla Persona e alle Famiglie, e il Centro di Ateneo dell’Università di Padova da anni hanno sviluppato importanti sinergie attorno alle tematiche della tratta e delle altre gravi forme di sfruttamento, nel rispetto delle specifiche e diverse prerogative di mandato e di ruolo all’interno della società. Ne è scaturito uno scambio proficuo, anche sul piano istituzionale rispetto alle molteplici iniziative che queste due realtà, sviluppano sul piano operativo, della riflessione e dell’analisi sul fenomeno sociale della tratta e delle altre gravi forme di sfruttamento, in virtù della centralità che il paradigma diritti umani riveste sul piano politico, giuridico, assiologico rispetto a queste tematiche. Il Comune di Venezia ha nella gestione diretta della vulnerabilità di queste persone, attraverso la gestione coordinata degli interventi rivolti a persone straniere in situazioni di grave sfruttamento, da sempre un punto di forza rispetto alla costruzione di percorsi di protezione realizzati nel quadro della normativa nazionale in materia. Come è noto gli enti titolari dei Progetti articolo 18 gestiscono sul loro territorio di competenza i programmi di assistenza e integrazione sociale rivolti alle persone straniere, nonché ai cittadini dell’Unione Europea, vittime di violenza e grave sfruttamento che intendano sottrarsi ai condizionamenti di soggetti od organizzazioni criminali, come previsti dall’art. 18 del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Dal 1 settembre 2016 il Comune di Venezia è capofila del progetto regionale Veneto sulla tratta denominato N.A.Ve (Network Antitratta Veneto). L’obiettivo è quello di accompagnare le persone vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento in un percorso di assistenza e di sostegno teso a favorire la loro re-integrazione sociale in Italia o il rientro volontario assistito nel Paese d’origine. D’altro lato la vocazione del Centro di Ateneo per i Diritti Umani è stata fin dall’origine, 40 anni fa, quella di costruire il sapere interdisciplinare dei diritti umani, promuovere i contenuti, teorici e applicativi, di questo sapere; educare e agire perché il sapere dei diritti umani operi fertilmente nella vita sociale e politica, anche del nostro territorio, per costruire una comunità inclusiva e solidale. Nell’ambito del sapere diritti umani lo spazio riservato alla riflessione e alla ricerca sulla tratta e le altre forme di grave sfruttamento è di fondamentale importanza e interesse scientifico. Declinare in una prospettiva del paradigma dei diritti umani le azioni rivolte alle donne e agli uomini migranti vittime di gravi violazioni dei loro diritti e di un totale non riconoscimento della loro dignità di persone e di lavoratrici/lavoratori richiede competenza, conoscenza e sensibilità. L’impegno del Comune di Venezia sul fronte della lotta alla tratta e allo sfruttamento dal 2007 concerne anche la gestione del Numero Verde Antitratta che oggi è gestito attraverso una postazione unica centrale. Il Numero Verde Nazionale Antitratta è stato istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2000, nell’ambito degli interventi in favore delle vittime di tratta previsti dall’art.18 del Decreto Legislativo 286/98. Al Numero Verde, anonimo, gratuito e attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, si possono rivolgere le potenziali vittime di tratta e sfruttamento per chiedere aiuto, ma anche privati cittadini, Forze dell’Ordine, rappresentanti di enti pubblici o privati e membri delle associazioni di categoria e del mondo del lavoro che siano a conoscenza di casi di sfruttamento e abusi o che desiderano segnalare o avere informazioni su tali tematiche. Il Numero Verde Nazionale – 800 290 290 – opera 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e offre un'immediata risposta, tramite i 21 Progetti nazionali Antitratta finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità, alle situazioni di difficoltà collegate a situazioni di potenziale grave sfruttamento. Al di là del telefono ci sono mediatori linguistici e culturali multilingue, in grado di valutare le condizioni di intervento, di svolgere attività di orientamento per le vittime, di offrire utili informazioni e soprattutto la messa in rete delle persone nel territorio nazionale e dunque la valorizzazione del lavoro degli operatori oltre il territorio di “giurisdizione” del Progetto. Lavoro degli operatori dunque, fenomeni sociali, vite delle persone, diritti umani e politiche pubbliche sono gli “oggetti”, ma anche la “cassetta degli attrezzi” di questo lavoro, gli elementi dai quali partono i contributi proposti in questo studio e sui quali si vuole sollecitare la riflessione del lettore. Il Rapporto intende offrire una visione d’insieme del lavoro che i 21 Progetti che lavorano a diretto contatto con le vittime e più in generale con i target di riferimento; ne mette in luce la ricchezza, la complessità, la dinamicità sul piano operativo, nonché le difficoltà e ovviamente il valore aggiunto in una fase storica in cui – ancor prima della diffusione della sindrome respiratoria acuta grave da SARS-CoV-2, COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus - la congiuntura economica e sociale in molti Stati, il diffondersi delle crisi umanitarie e dei conflitti interni e internazionali ha accentuato la vulnerabilità di alcuni gruppi sociali rispetto a questo fenomeno, determinando un aumento esponenziale del numero di persone giunte in Italia portatrici di elementi di vulnerabilità compatibili con il lavoro degli operatori del Sistema Antitratta. Dare conto del lavoro che questo Sistema realizza a sostegno di persone straniere che vivono condizioni di grave assoggettamento, guardando al triennio 2017-2019, implica fare i conti con la crisi migratoria che l’Italia ha attraversato e i drammi umanitari che essa comporta e che la lettura e l’analisi dei dati raccolti dal Numero Verde Antitratta in favore delle vittime rende evidente. I dati raccolti attraverso il nuovo sistema di raccolta dati SIRIT (Sistema Informatizzato per la raccolta di informazioni sulla tratta), alimentato dagli enti titolari/attuatori dei progetti di assistenza e protezione sociale delle vittime di tratta e sfruttamento finanziati dal DPO, costituiscono un patrimonio informativo fondamentale per comprendere non solo le modificazioni dei fenomeni e le differenze con cui questi possono manifestarsi nei diversi territori, ma anche per dare conto del lavoro dei Progetti, il cui impegno è sintetizzato, anche se non sempre adeguatamente rappresentato in considerazione dei limiti che presenta la raccolta quantitativa, nel contributo che essi offrono rispetto all’implementazione dello stesso sistema con i dati relativi alle azioni realizzate rispetto ai target di riferimento. Questo lavoro sviluppa una riflessione relativamente alle modificazioni dell’operatività con cui i Progetti hanno adattato la loro azione alle caratteristiche dei target e alle esigenze che anche i “sistemi di confine” hanno manifestato. Insomma rappresentare il processo di continua evoluzione richiede lo sviluppo di adeguati strumenti di osservazione e di monitoraggio, in grado di fornire una lettura aggiornata e approfondita del fenomeno, di supportare la definizione delle politiche e di contribuire alla programmazione di interventi di risposta efficace ai drammi di cui le persone sono portatrici, da mettere in campo valorizzando il paradigma dei diritti umani che oggi costituisce a tutti gli effetti il frame di riferimento, anche in un’ottica di multi-level governance. Il rapporto analizza il Sistema degli interventi a sostegno delle vittime, alla luce dei fenomeni di grave sfruttamento in Italia, prende in esame i processi di “adattamento” del Sistema nel quadro delle trasformazioni dei fenomeni di tratta e la centralità del paradigma diritti umani nel contrasto al grave sfruttamento e nella protezione delle vittime, con riferimento alla categoria/nozione di vulnerabilità, prende in esame i dati raccolti dal Numero Verde Nazionale Antitratta e introduce il tema dell’impatto del Covid 19 e dei percorsi di emersione/regolarizzazione nel quadro della sanatoria (Decreto Rilancio) rispetto al lavoro dei Progetti e alla condizione dei target di riferimento. Auspichiamo che questo contributo possa rappresentare un tassello significativo rispetto alla riflessione orientata ai diritti umani sul sistema degli interventi e sul fenomeno del grave sfruttamento. Tra le finalità principali del Numero Verde Antitratta rientra il potenziamento della Rete Nazionale Antitratta. Tale potenziamento si rende necessario per rispondere in modo efficace ai bisogni delle persone assicurando interventi adeguati, anche attraverso il consolidamento e il potenziamento della rete di collaborazione tra gli Enti che si occupano di lavorare nell’ambito dell’emersione, dell’assistenza e dell’inclusione sociale delle persone trafficate. Questo lavoro di rete richiede da un lato la raccolta di informazioni inerenti la filiera degli interventi, dall’altro l’armonizzazione delle procedure di raccolta delle informazioni e di imputazione dei dati. Per raggiungere tale obiettivo risulta indispensabile una più attenta analisi dei fenomeni presenti nei diversi ambiti territoriali di competenza dei 21 Progetti Antitratta italiani. Per questa ragione pensiamo che questo Rapport possa essere utile a tutti i soggetti che operano nel Sistema degli interventi a sostegno delle persone vittime di tratta, per giungere ad una più approfondita conoscenza dei fenomeni e delle loro declinazioni nelle diverse realtà territoriali, per favorire lo sviluppo di procedure operative ed eventualmente buone prassi da condividere e standardizzare, nonché per migliorare, anche attraverso la raccolta dei dati, l’operatività del Numero Verde Nazionale Antitratta. Il Rapporto, per concludere, è uno degli esiti della proficua collaborazione tra il Comune di Venezia, il Numero Verde Nazionale Antitratta e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, ma è anche espressione del riconoscimento della centralità della tutela dei diritti delle vittime della tratta e del grave sfruttamento nonché dell’interesse condiviso verso la conoscenza, la ricerca e l’analisi attorno a questo fenomeno, condizioni fondamentali per un’adeguata implementazione dei dispositivi di policy nel quadro normativo di riferimento e di corretta considerazione del contributo offerto dagli operatori del Sistema Antitratta a livello nazionale.

Il frame regolativo dei servizi e dei dispositivi a supporto delle persone straniere coinvolte in situazioni o a rischio di grave sfruttamentoIl frame regolativo dei servizi e dei dispositivi a supporto delle persone straniere coinvolte in situazioni o a rischio di grave sfruttamento

Degani Paola
;
De Stefani Paolo
2021

Abstract

Il Rapporto è stato elaborato nell’ambito dell’Accordo di collaborazione sottoscritto ai sensi dell’Art. 5, co. 6, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, tra il Comune di Venezia e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università degli Studi di Padova. Il Rapporto si inserisce nel quadro delle attività previste dal Piano di gestione “Numero Verde Antitratta per il periodo 16/ 03/ 2020 – 31/ 10/ 2020 e nell’ambito dell’accordo tra il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui fa capo il sistema di raccolta dati SIRIT (Sistema Informatizzato per la raccolta di informazioni sulla tratta) e il Comune di Venezia. L’Accordo è finalizzato a fornire uno strumento di intervento sociale deputato ad affiancare le attività attinenti ai progetti di protezione sociale a livello territoriale previsti dal DPCM 16 maggio 2016 recante “Definizione del Programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale a favore degli stranieri e dei cittadini di cui al comma 6 bis dell’art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, vittime dei reati previsti dagli articoli 600 e 601 del codice penale, o che versano nelle ipotesi di cui al comma 1 dello stesso articolo 18”. I dati proposti in questo Rapporto sono aggiornati al 31 luglio 2020. In certi casi, quando disponibili, sono utilizzate informazioni più recenti. Il contenuto di questa pubblicazione è di sola responsabilità degli autori e ne rappresenta la loro personale visione. Il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri non è responsabile delle informazioni che contiene né dei suoi usi. I dati utilizzati sono registrati nel Sistema Informatizzato per la Raccolta di Informazioni sulla Tratta (SIRIT) e messi a disposizione dal Numero Verde Nazionale Antitratta, che ne ha curato l’elaborazione. La ricerca è stata finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune di Venezia e segnatamente il Servizio Protezione Sociale e Centro Antiviolenza della Direzione Coesione Sociale, Settore Servizi alla Persona e alle Famiglie, e il Centro di Ateneo dell’Università di Padova da anni hanno sviluppato importanti sinergie attorno alle tematiche della tratta e delle altre gravi forme di sfruttamento, nel rispetto delle specifiche e diverse prerogative di mandato e di ruolo all’interno della società. Ne è scaturito uno scambio proficuo, anche sul piano istituzionale rispetto alle molteplici iniziative che queste due realtà, sviluppano sul piano operativo, della riflessione e dell’analisi sul fenomeno sociale della tratta e delle altre gravi forme di sfruttamento, in virtù della centralità che il paradigma diritti umani riveste sul piano politico, giuridico, assiologico rispetto a queste tematiche. Il Comune di Venezia ha nella gestione diretta della vulnerabilità di queste persone, attraverso la gestione coordinata degli interventi rivolti a persone straniere in situazioni di grave sfruttamento, da sempre un punto di forza rispetto alla costruzione di percorsi di protezione realizzati nel quadro della normativa nazionale in materia. Come è noto gli enti titolari dei Progetti articolo 18 gestiscono sul loro territorio di competenza i programmi di assistenza e integrazione sociale rivolti alle persone straniere, nonché ai cittadini dell’Unione Europea, vittime di violenza e grave sfruttamento che intendano sottrarsi ai condizionamenti di soggetti od organizzazioni criminali, come previsti dall’art. 18 del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. Dal 1 settembre 2016 il Comune di Venezia è capofila del progetto regionale Veneto sulla tratta denominato N.A.Ve (Network Antitratta Veneto). L’obiettivo è quello di accompagnare le persone vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento in un percorso di assistenza e di sostegno teso a favorire la loro re-integrazione sociale in Italia o il rientro volontario assistito nel Paese d’origine. D’altro lato la vocazione del Centro di Ateneo per i Diritti Umani è stata fin dall’origine, 40 anni fa, quella di costruire il sapere interdisciplinare dei diritti umani, promuovere i contenuti, teorici e applicativi, di questo sapere; educare e agire perché il sapere dei diritti umani operi fertilmente nella vita sociale e politica, anche del nostro territorio, per costruire una comunità inclusiva e solidale. Nell’ambito del sapere diritti umani lo spazio riservato alla riflessione e alla ricerca sulla tratta e le altre forme di grave sfruttamento è di fondamentale importanza e interesse scientifico. Declinare in una prospettiva del paradigma dei diritti umani le azioni rivolte alle donne e agli uomini migranti vittime di gravi violazioni dei loro diritti e di un totale non riconoscimento della loro dignità di persone e di lavoratrici/lavoratori richiede competenza, conoscenza e sensibilità. L’impegno del Comune di Venezia sul fronte della lotta alla tratta e allo sfruttamento dal 2007 concerne anche la gestione del Numero Verde Antitratta che oggi è gestito attraverso una postazione unica centrale. Il Numero Verde Nazionale Antitratta è stato istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2000, nell’ambito degli interventi in favore delle vittime di tratta previsti dall’art.18 del Decreto Legislativo 286/98. Al Numero Verde, anonimo, gratuito e attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, si possono rivolgere le potenziali vittime di tratta e sfruttamento per chiedere aiuto, ma anche privati cittadini, Forze dell’Ordine, rappresentanti di enti pubblici o privati e membri delle associazioni di categoria e del mondo del lavoro che siano a conoscenza di casi di sfruttamento e abusi o che desiderano segnalare o avere informazioni su tali tematiche. Il Numero Verde Nazionale – 800 290 290 – opera 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e offre un'immediata risposta, tramite i 21 Progetti nazionali Antitratta finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità, alle situazioni di difficoltà collegate a situazioni di potenziale grave sfruttamento. Al di là del telefono ci sono mediatori linguistici e culturali multilingue, in grado di valutare le condizioni di intervento, di svolgere attività di orientamento per le vittime, di offrire utili informazioni e soprattutto la messa in rete delle persone nel territorio nazionale e dunque la valorizzazione del lavoro degli operatori oltre il territorio di “giurisdizione” del Progetto. Lavoro degli operatori dunque, fenomeni sociali, vite delle persone, diritti umani e politiche pubbliche sono gli “oggetti”, ma anche la “cassetta degli attrezzi” di questo lavoro, gli elementi dai quali partono i contributi proposti in questo studio e sui quali si vuole sollecitare la riflessione del lettore. Il Rapporto intende offrire una visione d’insieme del lavoro che i 21 Progetti che lavorano a diretto contatto con le vittime e più in generale con i target di riferimento; ne mette in luce la ricchezza, la complessità, la dinamicità sul piano operativo, nonché le difficoltà e ovviamente il valore aggiunto in una fase storica in cui – ancor prima della diffusione della sindrome respiratoria acuta grave da SARS-CoV-2, COVID-19 è il nome dato alla malattia associata al virus - la congiuntura economica e sociale in molti Stati, il diffondersi delle crisi umanitarie e dei conflitti interni e internazionali ha accentuato la vulnerabilità di alcuni gruppi sociali rispetto a questo fenomeno, determinando un aumento esponenziale del numero di persone giunte in Italia portatrici di elementi di vulnerabilità compatibili con il lavoro degli operatori del Sistema Antitratta. Dare conto del lavoro che questo Sistema realizza a sostegno di persone straniere che vivono condizioni di grave assoggettamento, guardando al triennio 2017-2019, implica fare i conti con la crisi migratoria che l’Italia ha attraversato e i drammi umanitari che essa comporta e che la lettura e l’analisi dei dati raccolti dal Numero Verde Antitratta in favore delle vittime rende evidente. I dati raccolti attraverso il nuovo sistema di raccolta dati SIRIT (Sistema Informatizzato per la raccolta di informazioni sulla tratta), alimentato dagli enti titolari/attuatori dei progetti di assistenza e protezione sociale delle vittime di tratta e sfruttamento finanziati dal DPO, costituiscono un patrimonio informativo fondamentale per comprendere non solo le modificazioni dei fenomeni e le differenze con cui questi possono manifestarsi nei diversi territori, ma anche per dare conto del lavoro dei Progetti, il cui impegno è sintetizzato, anche se non sempre adeguatamente rappresentato in considerazione dei limiti che presenta la raccolta quantitativa, nel contributo che essi offrono rispetto all’implementazione dello stesso sistema con i dati relativi alle azioni realizzate rispetto ai target di riferimento. Questo lavoro sviluppa una riflessione relativamente alle modificazioni dell’operatività con cui i Progetti hanno adattato la loro azione alle caratteristiche dei target e alle esigenze che anche i “sistemi di confine” hanno manifestato. Insomma rappresentare il processo di continua evoluzione richiede lo sviluppo di adeguati strumenti di osservazione e di monitoraggio, in grado di fornire una lettura aggiornata e approfondita del fenomeno, di supportare la definizione delle politiche e di contribuire alla programmazione di interventi di risposta efficace ai drammi di cui le persone sono portatrici, da mettere in campo valorizzando il paradigma dei diritti umani che oggi costituisce a tutti gli effetti il frame di riferimento, anche in un’ottica di multi-level governance. Il rapporto analizza il Sistema degli interventi a sostegno delle vittime, alla luce dei fenomeni di grave sfruttamento in Italia, prende in esame i processi di “adattamento” del Sistema nel quadro delle trasformazioni dei fenomeni di tratta e la centralità del paradigma diritti umani nel contrasto al grave sfruttamento e nella protezione delle vittime, con riferimento alla categoria/nozione di vulnerabilità, prende in esame i dati raccolti dal Numero Verde Nazionale Antitratta e introduce il tema dell’impatto del Covid 19 e dei percorsi di emersione/regolarizzazione nel quadro della sanatoria (Decreto Rilancio) rispetto al lavoro dei Progetti e alla condizione dei target di riferimento. Auspichiamo che questo contributo possa rappresentare un tassello significativo rispetto alla riflessione orientata ai diritti umani sul sistema degli interventi e sul fenomeno del grave sfruttamento. Tra le finalità principali del Numero Verde Antitratta rientra il potenziamento della Rete Nazionale Antitratta. Tale potenziamento si rende necessario per rispondere in modo efficace ai bisogni delle persone assicurando interventi adeguati, anche attraverso il consolidamento e il potenziamento della rete di collaborazione tra gli Enti che si occupano di lavorare nell’ambito dell’emersione, dell’assistenza e dell’inclusione sociale delle persone trafficate. Questo lavoro di rete richiede da un lato la raccolta di informazioni inerenti la filiera degli interventi, dall’altro l’armonizzazione delle procedure di raccolta delle informazioni e di imputazione dei dati. Per raggiungere tale obiettivo risulta indispensabile una più attenta analisi dei fenomeni presenti nei diversi ambiti territoriali di competenza dei 21 Progetti Antitratta italiani. Per questa ragione pensiamo che questo Rapport possa essere utile a tutti i soggetti che operano nel Sistema degli interventi a sostegno delle persone vittime di tratta, per giungere ad una più approfondita conoscenza dei fenomeni e delle loro declinazioni nelle diverse realtà territoriali, per favorire lo sviluppo di procedure operative ed eventualmente buone prassi da condividere e standardizzare, nonché per migliorare, anche attraverso la raccolta dei dati, l’operatività del Numero Verde Nazionale Antitratta. Il Rapporto, per concludere, è uno degli esiti della proficua collaborazione tra il Comune di Venezia, il Numero Verde Nazionale Antitratta e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, ma è anche espressione del riconoscimento della centralità della tutela dei diritti delle vittime della tratta e del grave sfruttamento nonché dell’interesse condiviso verso la conoscenza, la ricerca e l’analisi attorno a questo fenomeno, condizioni fondamentali per un’adeguata implementazione dei dispositivi di policy nel quadro normativo di riferimento e di corretta considerazione del contributo offerto dagli operatori del Sistema Antitratta a livello nazionale.
2021
Lotta alla tratta di persone e diritti umani. Un’analisi del sistema degli interventi a sostegno delle vittime alla luce dei fenomeni di grave sfruttamento in Italia
978 88 5495 367 3
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