Nel presente lavoro si è inteso prendere atto che, tenendo conto dell’odierno progresso tecnologico, alle macchine intelligenti più sofisticate, materiali o immateriali, potrà obiettivamente essere riconosciuto lo statuto di agenti morali, dotati di soggettività distinta dalle cose e dalle persone, nonché di autodeterminazione responsabile. Ove la scienza e la tecnologia giungano ad asseverare la capacità di un’entità robotica di rendersi autonoma e di prendere decisioni che potrebbero essere errate o ingiuste, non potrà neppure essere trascurata l’istituzione di una vera e propria etica delle macchine rivolta non solo a progettisti, costruttori ed utilizzatori di dispositivi dotati di intelligenza artificiale, ma anche alle soggettività robotiche particolarmente evolute e caratterizzate da comportamenti finalizzati, alla cui azione andranno attribuiti vincoli di regolazione normativa forse simili ai doveri condivisi dagli uomini. Occorre riflettere senza pregiudizi sulla sfida filosofica e giuridica della soggettività del robot e delle sue potenziali condotte conflittuali e dannose nell’esperienza economica e sociale, che oggi ricomprende anche la realtà virtuale della rete telematica.
Alle frontiere della soggettività: indizi di responsabilità delle macchine intelligenti
Paolo Moro
2021
Abstract
Nel presente lavoro si è inteso prendere atto che, tenendo conto dell’odierno progresso tecnologico, alle macchine intelligenti più sofisticate, materiali o immateriali, potrà obiettivamente essere riconosciuto lo statuto di agenti morali, dotati di soggettività distinta dalle cose e dalle persone, nonché di autodeterminazione responsabile. Ove la scienza e la tecnologia giungano ad asseverare la capacità di un’entità robotica di rendersi autonoma e di prendere decisioni che potrebbero essere errate o ingiuste, non potrà neppure essere trascurata l’istituzione di una vera e propria etica delle macchine rivolta non solo a progettisti, costruttori ed utilizzatori di dispositivi dotati di intelligenza artificiale, ma anche alle soggettività robotiche particolarmente evolute e caratterizzate da comportamenti finalizzati, alla cui azione andranno attribuiti vincoli di regolazione normativa forse simili ai doveri condivisi dagli uomini. Occorre riflettere senza pregiudizi sulla sfida filosofica e giuridica della soggettività del robot e delle sue potenziali condotte conflittuali e dannose nell’esperienza economica e sociale, che oggi ricomprende anche la realtà virtuale della rete telematica.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.