Negli ultimi decenni le malattie trasmesse da zecche hanno subito un incremento, in termini numerici e di distribuzione geografica, che è stato messo in relazione con il riscaldamento globale e con eventuali cambiamenti di gestione dei terreni agro-silvo-pastorali. Assieme alle suddette attività antropiche, un altro fattore che incide sulla diffusione delle malattie trasmesse da zecche è rappresentato dalle specie e dall’entità delle popolazioni di ungulati selvatici circolanti in un determinato territorio. A questo proposito negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle specie selvatiche legato alle politiche di salvaguardia della fauna silvestre applicate anche in Italia. La regione Friuli-Venezia-Giulia è endemica per TBE e morbo di Lyme; altri agenti eziologici trasmessi da zecche sono stati sporadicamente rilevati, ma studiati in misura molto minore. In questa ricerca si è deciso di indagare cinque agenti zoonosici, trasmessi dalla zecca Ixodes ricinus, ovvero Borrelia burgdorferi s. l., TBE virus, Anaplasma spp. e Rickettsia spp.. La ricerca, svoltasi tra il 2017 e il 2018, è stata effettuata su prelievi ematici di ungulati selvatici e sulle zecche presenti su di essi. Sono stati campionati: capriolo (Capreolus capreolus), cinghiale (Sus scrofa), cervo (Cervus elaphus), camoscio (Rupicapra rupicapra) e muflone (Ovis musimon). A seguito di analisi biomolecolari è stata messa in evidenza la circolazione di Anaplasma spp. e Rickettsia spp. sia negli animali selvatici che nelle zecche; B. burgdorferi s. l. è stata riscontrata solo nelle zecche. Non sono state evidenziate positività per TBE virus. Solo per Anaplasma phagocytophilum la prevalenza (>75%) nei ruminanti selvatici è stata tale da attestarne il ruolo di reservoir.

Zoonosi trasmesse da zecche: ungulati selvatici come reservoir?

Grassi L.;Martini M.;Mondin A.;Cassini R.;Pasotto D.;Dotto G.;Menandro M. L.
2019

Abstract

Negli ultimi decenni le malattie trasmesse da zecche hanno subito un incremento, in termini numerici e di distribuzione geografica, che è stato messo in relazione con il riscaldamento globale e con eventuali cambiamenti di gestione dei terreni agro-silvo-pastorali. Assieme alle suddette attività antropiche, un altro fattore che incide sulla diffusione delle malattie trasmesse da zecche è rappresentato dalle specie e dall’entità delle popolazioni di ungulati selvatici circolanti in un determinato territorio. A questo proposito negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle specie selvatiche legato alle politiche di salvaguardia della fauna silvestre applicate anche in Italia. La regione Friuli-Venezia-Giulia è endemica per TBE e morbo di Lyme; altri agenti eziologici trasmessi da zecche sono stati sporadicamente rilevati, ma studiati in misura molto minore. In questa ricerca si è deciso di indagare cinque agenti zoonosici, trasmessi dalla zecca Ixodes ricinus, ovvero Borrelia burgdorferi s. l., TBE virus, Anaplasma spp. e Rickettsia spp.. La ricerca, svoltasi tra il 2017 e il 2018, è stata effettuata su prelievi ematici di ungulati selvatici e sulle zecche presenti su di essi. Sono stati campionati: capriolo (Capreolus capreolus), cinghiale (Sus scrofa), cervo (Cervus elaphus), camoscio (Rupicapra rupicapra) e muflone (Ovis musimon). A seguito di analisi biomolecolari è stata messa in evidenza la circolazione di Anaplasma spp. e Rickettsia spp. sia negli animali selvatici che nelle zecche; B. burgdorferi s. l. è stata riscontrata solo nelle zecche. Non sono state evidenziate positività per TBE virus. Solo per Anaplasma phagocytophilum la prevalenza (>75%) nei ruminanti selvatici è stata tale da attestarne il ruolo di reservoir.
2019
Quaderno Sozooalp, "I servizi ecosistemici: opportunità di crescita per l’allevamento in montagna?"
XII Convegno SoZooAlp
978-88-89222-15-7
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