Nel settore lessineo nord-orientale, nelle valli di Revolto e Fraselle, sono presenti rare vestigia di un’attività economica marginale della seconda metà del secolo scorso. Si tratta di cave dove negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorsoveniva estratto il marmo Grigio Perla (marmo a brucite) per produrre pavimenti “alla palladiana”. Con questo nome si definisce un tipo di pavimento altrimenti realizzato con gli scarti, cioè pezzature di marmo di varie dimensioni e di vari colori. Il pavimento alla palladiana è un pavimento “povero”, che si differenzia dal tradizionale terrazzo alla veneziana in quanto non si usano frammenti di marmo di piccole dimensioni, ma delle scaglie di marmo di dimensioni maggiori a forma irregolare (quadrilateri, triangoli, trapezi). Mentre commercialmente marmo è qualsiasi roccia che si presta ad essere tagliata e lucidata, in petrografia, la branca della scienza che si occupa della classificazione e descrizione delle rocce, per marmo si intende esclusivamente la roccia metamorfica che deriva appunto dalla trasformazione, o metamorfismo, di una originaria roccia sedimentaria calcarea. Quando invece interviene l’aumento della sola temperatura siamo nel caso del metamorfismo di contatto, che avviene per intrusione di magmi in una successione di rocce sedimentarie. Raffreddandosi, il magma cede il calore alle rocce incassanti e le trasforma ricristallizzandole, talora apportando anche elementi chimici associati ai fluidi che l’accompagnano. L’origine del marmo a brucite delle Prealpi è dovuta alla intrusione di filoni magmatici di rocce di tipo basaltico, povere di silice, che nel Paleogene risalendo da grandi profondità allo stato fuso si sono iniettate entro fratture e faglie verticali o variamente inclinate (dicchi) delle rocce sedimentarie, insinuandosi anche nelle discontinuità orizzontali che separano gli strati (filoni strato). La reazione di dissociazione della dolomite (CaMg(CO3)2) produce calcite (CaCO3) + periclasio (MgO) + anidride carbonica (CO2). Al diminuire della temperatura e in presenza di vapor d’acqua (H2O) derivante soprattutto dal magma in via di solidificazione (fase pneumatolitica-idrotermale) e in grado di diluire drasticamente il tenore in anidride carbonica della soluzione, il periclasio reagisce con l’acqua dando luogo a brucite (Mg(OH)2). Vengono quindi descritte sei cave, solo in parte accessibili, e vengono narrate le difficili condizioni di lavoro dei giovani valligiani, che trovarono così un modo per evitare l'emigrazione in un periodo di particolare trasformazione sociale del paese.

Le cave di marmo grigio perla

Dario Zampieri
Writing – Original Draft Preparation
;
2021

Abstract

Nel settore lessineo nord-orientale, nelle valli di Revolto e Fraselle, sono presenti rare vestigia di un’attività economica marginale della seconda metà del secolo scorso. Si tratta di cave dove negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorsoveniva estratto il marmo Grigio Perla (marmo a brucite) per produrre pavimenti “alla palladiana”. Con questo nome si definisce un tipo di pavimento altrimenti realizzato con gli scarti, cioè pezzature di marmo di varie dimensioni e di vari colori. Il pavimento alla palladiana è un pavimento “povero”, che si differenzia dal tradizionale terrazzo alla veneziana in quanto non si usano frammenti di marmo di piccole dimensioni, ma delle scaglie di marmo di dimensioni maggiori a forma irregolare (quadrilateri, triangoli, trapezi). Mentre commercialmente marmo è qualsiasi roccia che si presta ad essere tagliata e lucidata, in petrografia, la branca della scienza che si occupa della classificazione e descrizione delle rocce, per marmo si intende esclusivamente la roccia metamorfica che deriva appunto dalla trasformazione, o metamorfismo, di una originaria roccia sedimentaria calcarea. Quando invece interviene l’aumento della sola temperatura siamo nel caso del metamorfismo di contatto, che avviene per intrusione di magmi in una successione di rocce sedimentarie. Raffreddandosi, il magma cede il calore alle rocce incassanti e le trasforma ricristallizzandole, talora apportando anche elementi chimici associati ai fluidi che l’accompagnano. L’origine del marmo a brucite delle Prealpi è dovuta alla intrusione di filoni magmatici di rocce di tipo basaltico, povere di silice, che nel Paleogene risalendo da grandi profondità allo stato fuso si sono iniettate entro fratture e faglie verticali o variamente inclinate (dicchi) delle rocce sedimentarie, insinuandosi anche nelle discontinuità orizzontali che separano gli strati (filoni strato). La reazione di dissociazione della dolomite (CaMg(CO3)2) produce calcite (CaCO3) + periclasio (MgO) + anidride carbonica (CO2). Al diminuire della temperatura e in presenza di vapor d’acqua (H2O) derivante soprattutto dal magma in via di solidificazione (fase pneumatolitica-idrotermale) e in grado di diluire drasticamente il tenore in anidride carbonica della soluzione, il periclasio reagisce con l’acqua dando luogo a brucite (Mg(OH)2). Vengono quindi descritte sei cave, solo in parte accessibili, e vengono narrate le difficili condizioni di lavoro dei giovani valligiani, che trovarono così un modo per evitare l'emigrazione in un periodo di particolare trasformazione sociale del paese.
2021
La Lessinia - ieri oggi domani
978-88-6947-255-8
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3392746
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