Il presente contributo attinge al concetto e all’esperienza del “terzo paesaggio”, lo declina in termini educativi attorno alla domanda: come offrire dei terzi paesaggi educanti, degli spazi residui fuori dalle logiche progettuali didattiche in cui si possano sperimentare l’indecisione, la fragilità, l’improduttività, la crescita incostante e – tramite queste – la biodiversità, culturale e naturale? Si delineano tre metaforiche vie didattiche che danno vita a terzi paesaggi educanti: la pausa, il ritornello, la composizione. In ciascuna di esse è l’invito di Gilles Clément a risuonare: vi è una sorta di missione curativa ed educante nascosta nel terzo paesaggio proprio per questo ruolo casuale che ha di accogliere ciò che è rigettato. A noi l’adozione di un modo di procedere che lascia spazio all’incertezza e alle domande (e Clément parla di spazi che pongono domande) a cui ciascuno può porre la personale prospettiva trasformando così quegli insignificanti fazzoletti ai margini dei territori -siano essi educativi o fisici-, dei campi d'attenzione veri e propri luoghi in cui l’importanza dipende dalle emozioni e dal vissuto di ciascuno.
Terzi paesaggi educanti
Rocca L.
2021
Abstract
Il presente contributo attinge al concetto e all’esperienza del “terzo paesaggio”, lo declina in termini educativi attorno alla domanda: come offrire dei terzi paesaggi educanti, degli spazi residui fuori dalle logiche progettuali didattiche in cui si possano sperimentare l’indecisione, la fragilità, l’improduttività, la crescita incostante e – tramite queste – la biodiversità, culturale e naturale? Si delineano tre metaforiche vie didattiche che danno vita a terzi paesaggi educanti: la pausa, il ritornello, la composizione. In ciascuna di esse è l’invito di Gilles Clément a risuonare: vi è una sorta di missione curativa ed educante nascosta nel terzo paesaggio proprio per questo ruolo casuale che ha di accogliere ciò che è rigettato. A noi l’adozione di un modo di procedere che lascia spazio all’incertezza e alle domande (e Clément parla di spazi che pongono domande) a cui ciascuno può porre la personale prospettiva trasformando così quegli insignificanti fazzoletti ai margini dei territori -siano essi educativi o fisici-, dei campi d'attenzione veri e propri luoghi in cui l’importanza dipende dalle emozioni e dal vissuto di ciascuno.File | Dimensione | Formato | |
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