In questo saggio i mobility studies incontrano «l’approccio geocritico» e «spaziocentrato» al testo proprio della geografia letteraria e di una certa critica letteraria che, a partire dallo spatial turn, ha rivolto crescente attenzione alla dimensione spaziale del racconto. Se già l’approccio geocritico di Bertrand Westphal poneva al centro della riflessione critico letteraria un dialogo con le discipline dello spazio, tra cui la geografia culturale, nonché alcuni spazi letterari, come le città, l’approccio alle mobilità narrative proposto in questo saggio pone al centro non tanto i tipi di spazi, ma le pratiche di movimento, i mezzi di trasporto, le reti di mobilità e le loro percezioni. Inoltre, in questo saggio lo sguardo dedito alle forme con cui la mobilità si configura all’interno dei testi si applica ad un linguaggio specifico, sinora estraneo agli studi sulla mobilità: il fumetto. Per questo, nella breve analisi che sarà proposta della graphic novel di Mariapaola Pesce e Matteo Mancini Rosa Parks e della breve geoGraphic novel che ho intitolato Linee. Intrecci di storie sul tram di Turku ci si concentrerà sia sugli aspetti tematici che formali legati alle graphic mobilities, ovvero alle “mobilità del fumetto”. L’anomala scelta di prendere in considerazione un’opera realizzata dall’autrice di questo saggio è volta a prendere in considerazione la composizione delle cosiddette narrazioni mobility-centred come pratica di ricerca. Il saggio si conclude, dunque, con una riflessione sulle possibilità offerte dal fumetto non solo come potenziale oggetto di analisi delle narrative mobilities, ma anche come pratica di ricerca applicata agli studi sulla mobilità.
Costellazioni narrative del movimento: mezzi di trasporto, corpi (im)mobili e pratiche di mobilità nel racconto a fumetti
giada peterle
2021
Abstract
In questo saggio i mobility studies incontrano «l’approccio geocritico» e «spaziocentrato» al testo proprio della geografia letteraria e di una certa critica letteraria che, a partire dallo spatial turn, ha rivolto crescente attenzione alla dimensione spaziale del racconto. Se già l’approccio geocritico di Bertrand Westphal poneva al centro della riflessione critico letteraria un dialogo con le discipline dello spazio, tra cui la geografia culturale, nonché alcuni spazi letterari, come le città, l’approccio alle mobilità narrative proposto in questo saggio pone al centro non tanto i tipi di spazi, ma le pratiche di movimento, i mezzi di trasporto, le reti di mobilità e le loro percezioni. Inoltre, in questo saggio lo sguardo dedito alle forme con cui la mobilità si configura all’interno dei testi si applica ad un linguaggio specifico, sinora estraneo agli studi sulla mobilità: il fumetto. Per questo, nella breve analisi che sarà proposta della graphic novel di Mariapaola Pesce e Matteo Mancini Rosa Parks e della breve geoGraphic novel che ho intitolato Linee. Intrecci di storie sul tram di Turku ci si concentrerà sia sugli aspetti tematici che formali legati alle graphic mobilities, ovvero alle “mobilità del fumetto”. L’anomala scelta di prendere in considerazione un’opera realizzata dall’autrice di questo saggio è volta a prendere in considerazione la composizione delle cosiddette narrazioni mobility-centred come pratica di ricerca. Il saggio si conclude, dunque, con una riflessione sulle possibilità offerte dal fumetto non solo come potenziale oggetto di analisi delle narrative mobilities, ma anche come pratica di ricerca applicata agli studi sulla mobilità.File | Dimensione | Formato | |
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