La psicologia e la ricerca sociale da tempo affrontano lo studio della migrazione nella cornice teorica delle rappresentazioni sociali, cercando di intercettare quelle forme di pensiero pratico, sociale e situato che si costruiscono e si modificano in relazione a cambiamenti psico-sociali e societari (Moscovici, 1961/76; Jodelet, 1989, 1992; Mancini et al. 2007; Mazzara, 2010; Leone, 2011; degli Uberti, 2017; De Rosa et al., 2019). Diversi studi hanno rivolto particolare attenzione ai processi di comunicazione e quindi alle fonti maggiormente implicate nella costruzione di come l’immigrazione viene pensata, discussa e vissuta, costituite dalla stampa (Sbalchiero, 2015) e dai social media (Villa, 2008). Anche i testi letterari e le autobiografie (Gergen & Gergen, 1993; Contarello, 2008) diventano interessanti come fonti da analizzare, perché consentono di spostare il focus sui significati in prima persona abitati dai migranti (Nardo et al., 2006; Carabini, et al., 2011; Pitrone et al, 2012). Il presente contributo si propone di indagare le rappresentazioni sociali della migrazione attraverso 72 testi di carattere autobiografico che rientrano nel filone della letteratura migrante in Italia (Gnisci, 2003). Lo scopo è esplorare come questi testi contribuiscano a creare significati condivisi sulla migrazione. Abbiamo effettuato un’analisi del contenuto, nello specifico un’analisi gerarchica discendente secondo il metodo Reinert (1983), attraverso l’uso del software IRaMuTeQ (2009). I risultati mostrano due macro-classi poi suddivise in dieci mondi lessicali distinti. Questi evidenziano alcune tematiche centrali come il viaggio, il corpo, il cibo, la sofferenza, il razzismo, la famiglia e la condizione di rifugiato. Il contributo si conclude con riflessioni sul valore pragmatico della ricerca sui testi di letteratura migrante al fine di comprendere il punto di vista dei migranti e di offrire spunti utili sul tema dell’identità interculturale.

Le rappresentazioni sociali della migrazione nelle autobiografie della letteratura migrante

Giacomo Chiara
;
Diego Romaioli;Alberta Contarello
2021

Abstract

La psicologia e la ricerca sociale da tempo affrontano lo studio della migrazione nella cornice teorica delle rappresentazioni sociali, cercando di intercettare quelle forme di pensiero pratico, sociale e situato che si costruiscono e si modificano in relazione a cambiamenti psico-sociali e societari (Moscovici, 1961/76; Jodelet, 1989, 1992; Mancini et al. 2007; Mazzara, 2010; Leone, 2011; degli Uberti, 2017; De Rosa et al., 2019). Diversi studi hanno rivolto particolare attenzione ai processi di comunicazione e quindi alle fonti maggiormente implicate nella costruzione di come l’immigrazione viene pensata, discussa e vissuta, costituite dalla stampa (Sbalchiero, 2015) e dai social media (Villa, 2008). Anche i testi letterari e le autobiografie (Gergen & Gergen, 1993; Contarello, 2008) diventano interessanti come fonti da analizzare, perché consentono di spostare il focus sui significati in prima persona abitati dai migranti (Nardo et al., 2006; Carabini, et al., 2011; Pitrone et al, 2012). Il presente contributo si propone di indagare le rappresentazioni sociali della migrazione attraverso 72 testi di carattere autobiografico che rientrano nel filone della letteratura migrante in Italia (Gnisci, 2003). Lo scopo è esplorare come questi testi contribuiscano a creare significati condivisi sulla migrazione. Abbiamo effettuato un’analisi del contenuto, nello specifico un’analisi gerarchica discendente secondo il metodo Reinert (1983), attraverso l’uso del software IRaMuTeQ (2009). I risultati mostrano due macro-classi poi suddivise in dieci mondi lessicali distinti. Questi evidenziano alcune tematiche centrali come il viaggio, il corpo, il cibo, la sofferenza, il razzismo, la famiglia e la condizione di rifugiato. Il contributo si conclude con riflessioni sul valore pragmatico della ricerca sui testi di letteratura migrante al fine di comprendere il punto di vista dei migranti e di offrire spunti utili sul tema dell’identità interculturale.
2021
Abstract Book dell’XVII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP)
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