Sessualità deordinata ed esclusione del bonum coniugum

Una verità essenziale dell’antropologia cattolica è quella per cui la sessualità coniugale è una delle dimensioni fondamentali della relazione tra coniugi. La persona umana, infatti, esiste in «due versioni», ossia in due diverse modalità e cioè come uomo o come donna: tale diversità è al tempo stesso complementarietà, nel senso non solo della mera possibilità di accoppiamento tra individui distinti di una stessa specie ma come «la manera particular en que varón y mujer pueden vivir su dimensión sexuada justamente desde su condición de personas». Il saggio si propone di verificare se l’importanza della sessualità coniugale determini o comporti anche una rilevanza giuridica della stessa ed eventualmente in quali termini. In particolare, il problema affrontato è quello del ruolo che tale aspetto può assumere, ai fini della validità o meno di un matrimonio canonico, quando un suo esercizio distorto venga a costituire, da parte di uno o entrambi i nubenti, la causa di una volontà simulatoria.