La forma del vuoto. Piazza, corte, aula. Spazi pubblici per la città

Di fronte all'emergere di una sempre più necessaria e urgente cultura del vivere civile, si fa strada l’idea che l’architettura possa contribuire ad una società migliore attraverso una meditata riflessione sulla concezione spaziale della città. Per questa ragione il presente saggio incentra la riflessione su alcuni luoghi identificativi dello stare collettivo propri della città storica: piazza, corte ed aula. Spazi di ritualità in cui la comunità ancora si riconosce.La lettura dello spazio che qui si intende proporre si lega alla nozione di vuoto il quale più che una lacuna o mancanza è da intendersi come il principio stesso del fare architettura, poiché compito dell’architettura è edificare luoghi per la vita degli uomini. Il vuoto della piazza, della corte o dell’aula non sono da intendersi come ciò che rimane alla fine di un processo di costruzione. Esattamente l’opposto. Proprio il vuoto diventa il principio che decide della disposizione e relazione degli elementi per la costruzione dello spazio in cui si realizza lo stare sociale.