La redistribuzione delle eccedenze alimentari, nella misura in cui non sia possibile ridurle alla fonte, è considerata come lo strumento migliore per il decremento della quantità di rifiuti prodotti. Contestualmente, essa si rivela uno strumento per contribuire alla lotta contro la povertà alimentare. La sensibilità verso il tema ambientale ed etico si e` diffusa, negli anni piu` recenti, nell’Unione europea e nei Paesi Membri, che, in taluni casi, hanno adottato norme che disciplinano la redistribuzione delle eccedenze alimentari. In considerazione della crescente attenzione sul punto, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 25 ottobre 2017 (C361) è stata pubblicata la comunicazione della Commissione concernente gli orientamenti dell’Unione europea sulle donazioni alimentari. L’atto si apre con una contrapposizione: da un lato, il numero di persone che, nel 2015, non avrebbe potuto permettersi «un pasto di qualità» un giorno su due (42,5 milioni), dall’altro, la stima della quantità annua di rifiuti alimentari prodotti nell’Unione europea (88 milioni di tonnellate). Il documento della Commissione richiama la definizione di «redistribuzione di alimenti sicuri e nutrienti per il consumo umano» fornita dal gruppo multidisciplinare della FAO, intendendo, con tale espressione, l’immagazzinamento o trasformazione e la successiva redistribuzione degli alimenti ricevuti, conformemente ai canoni di sicurezza e qualità e al quadro normativo, direttamente o attraverso intermediari, e con o senza pagamento da parte di coloro che vi avranno accesso per la propria alimentazione. Partendo dal testo delle norme adottate da alcuni Paesi membri (in particolare la Loi no 2016-138, per la Francia, e la legge 16 agosto 2016, n. 166, per Italia) e dai documenti delle Istituzioni, il contributo si interrogherà sullo spazio dedicato alla qualità, nelle discipline nazionali sulla redistribuzione delle eccedenze alimentari, verificando se, sino a che punto, con quali limiti e quali garanzie, le cd. leggi contro gli sprechi alimentari possano comprimere il diritto ad un’alimentazione di qualità.
La limitazione degli sprechi alimentari e l'impatto sulla qualità alimentare
Paganizza V
2020
Abstract
La redistribuzione delle eccedenze alimentari, nella misura in cui non sia possibile ridurle alla fonte, è considerata come lo strumento migliore per il decremento della quantità di rifiuti prodotti. Contestualmente, essa si rivela uno strumento per contribuire alla lotta contro la povertà alimentare. La sensibilità verso il tema ambientale ed etico si e` diffusa, negli anni piu` recenti, nell’Unione europea e nei Paesi Membri, che, in taluni casi, hanno adottato norme che disciplinano la redistribuzione delle eccedenze alimentari. In considerazione della crescente attenzione sul punto, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 25 ottobre 2017 (C361) è stata pubblicata la comunicazione della Commissione concernente gli orientamenti dell’Unione europea sulle donazioni alimentari. L’atto si apre con una contrapposizione: da un lato, il numero di persone che, nel 2015, non avrebbe potuto permettersi «un pasto di qualità» un giorno su due (42,5 milioni), dall’altro, la stima della quantità annua di rifiuti alimentari prodotti nell’Unione europea (88 milioni di tonnellate). Il documento della Commissione richiama la definizione di «redistribuzione di alimenti sicuri e nutrienti per il consumo umano» fornita dal gruppo multidisciplinare della FAO, intendendo, con tale espressione, l’immagazzinamento o trasformazione e la successiva redistribuzione degli alimenti ricevuti, conformemente ai canoni di sicurezza e qualità e al quadro normativo, direttamente o attraverso intermediari, e con o senza pagamento da parte di coloro che vi avranno accesso per la propria alimentazione. Partendo dal testo delle norme adottate da alcuni Paesi membri (in particolare la Loi no 2016-138, per la Francia, e la legge 16 agosto 2016, n. 166, per Italia) e dai documenti delle Istituzioni, il contributo si interrogherà sullo spazio dedicato alla qualità, nelle discipline nazionali sulla redistribuzione delle eccedenze alimentari, verificando se, sino a che punto, con quali limiti e quali garanzie, le cd. leggi contro gli sprechi alimentari possano comprimere il diritto ad un’alimentazione di qualità.File | Dimensione | Formato | |
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