I cenni alle pronunce senatorie nel primo libro dell’opera liviana, sporadici e da impiegare con cautela nell’analisi del diritto pubblico di Roma arcaica, sono comunque sufficienti per delineare un ipotetico quadro d’insieme circa poteri e deliberazioni del 'consilium patrum' (appellativo sostituito soltanto più tardi dalla qualifica di 'senatus') durante il regno di Romolo. Si individuano due sequenze procedurali, operativamente definibili come 'decernere' e 'consulere', emerse dalle fonti e tali da esigere una revisione dell''auctoritas patrum', la cui esistenza nei termini tradizionali viene revocata in dubbio.
Agli albori del senato
Roberto Scevola
2022
Abstract
I cenni alle pronunce senatorie nel primo libro dell’opera liviana, sporadici e da impiegare con cautela nell’analisi del diritto pubblico di Roma arcaica, sono comunque sufficienti per delineare un ipotetico quadro d’insieme circa poteri e deliberazioni del 'consilium patrum' (appellativo sostituito soltanto più tardi dalla qualifica di 'senatus') durante il regno di Romolo. Si individuano due sequenze procedurali, operativamente definibili come 'decernere' e 'consulere', emerse dalle fonti e tali da esigere una revisione dell''auctoritas patrum', la cui esistenza nei termini tradizionali viene revocata in dubbio.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.