This work is a study on the theme of the paideia, the teacher figure and the relationship between teacher and pupil in the Greek Tragedies of Aeschylus, Sophocles and Euripides, from a literary and textual point of view. The study examins a selection of characters who can be read as didaskaloi, and scenes which can be defined as teaching-learning scenes (because of content, anthropology, lexis and topic). It is structured in two broad sections: the first deals with the figures of “non-institutional” didaskaloi(Prometheus Bound, Sophocles’ Antigone, Euripides’ Alcestis, Sophocles’ Philoctetes); the second with pedagogues and nurses, “institutional” didaskaloi; the latter characters are also divided in two groups: “sophistic” trophoi (Euripides’ Hippolytus and Ion), and “traditional” trophoi (the trophoi of Orestes – Aeschylus’ Libation Bearers, Sophocles’ Electra, Euripides’ Electra –; Deianeira’s nurse in Sophocles’ Women of Trachis; the nurse and the pedagogue in Euripides’ Medea; Hermione’s nurse in Euripides’ Andromache). Specific attention is paid, on the one hand, to the relationship between pedagogic theme and typical categories in the tragic genre (ambiguity and paradox, inversion of roles, the principle of pathei mathos, self-identification, and so on), on the other hand to intertextuality, which has highlighted several references to the “cultural encyclopaedia” shared by the fifth Century B.C. Athenian public, from archaic poetry to the new ethical-pedagogic theories of contemporary philosophy. In particular, an opposition has been noted between two contrary concepts of paideia: the one inspired by the principles of nea paideia, “tyrannical”, “sophistic” and negative, the other by the good principles of archaia paideia. The latter archaic pedagogy expresses itself in a series of literary references, Homeric in particular, and recovers ancient values, raising them again to a (literary) point of reference, which can be opposed to the degeneracy of contemporary pedagogy, paradoxically through the “new” literary genre of tragedy – which has got exquisitely and explicitly didactic aims.

Il lavoro si propone come uno studio del tema della paideia, della figura del maestro e del rapporto maestro-discepolo nella tragedia greca di Eschilo, Sofocle e Euripide, da un punto di vista letterario e testuale, attraverso la selezione di personaggi che possono essere letti come didaskaloi e di scene definibili come scene di insegnamento-apprendimento (sulla base di criteri contenutistici, antropologici, lessicali e tipologici). La struttura prevede due ampie sezioni, dedicate l’una alle figure di didaskaloi “non istituzionalizzati” (Prometeo Incatenato; Sofocle, Antigone; Euripide, Alcesti; Sofocle, Filottete), la seconda ai pedagoghi e alle nutrici, ossia ai didaskaloi “istituzionalizzati”, ulteriormente distinti in trophoi “sofistici” (Euripide, Ippolito e Ione) e trophoi “tradizionali” (i trophoi di Oreste – Eschilo, Coefore, Sofocle, Elettra, Euripide, Elettra –, la nutrice di Deianira nelle Trachinie di Sofocle, la nutrice e il pedagogo nella Medea di Euripide, la nutrice di Ermione nell’Andromaca di Euripide). Speciale attenzione si è prestata sia all’interrelazione tra tematica pedagogica e categorie tipiche del genere tragico (ambiguità e paradosso, inversione di ruoli, principio del pathei mathos, immedesimazione ecc.), sia all’intertestualità, che ha messo in luce numerosi richiami all’“enciclopedia culturale” condivisa dal pubblico ateniese di V secolo, a partire dalla poesia arcaica fino alle nuove teorie etico-pedagogiche della filosofia contemporanea. Si è rilevata, in particolare, una contrapposizione tragica diffusa tra due tipologie di paideia: l’una ispirata ai principi della nea paideia, “tirannica”, “sofistica” e negativa, l’altra ispirata invece ai principi tradizionali della archaia paideia, che si esprime in una serie di richiami letterari, in particolare omerici, e recupera i valori antichi riproponendoli sulla scena del teatro come un punto di riferimento (sempre letterario) a cui guardare, da contrapporre alle degenerazioni della pedagogia contemporanea, paradossalmente proprio attraverso un genere “nuovo” come quello tragico, ma dagli intenti prettamente e dichiaratamente didattici.

Luci e ombre della paideia tragica. La figura del maestro in Eschilo, Sofocle e Euripide(2012 Jan 15).

Luci e ombre della paideia tragica. La figura del maestro in Eschilo, Sofocle e Euripide

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2012

Abstract

Il lavoro si propone come uno studio del tema della paideia, della figura del maestro e del rapporto maestro-discepolo nella tragedia greca di Eschilo, Sofocle e Euripide, da un punto di vista letterario e testuale, attraverso la selezione di personaggi che possono essere letti come didaskaloi e di scene definibili come scene di insegnamento-apprendimento (sulla base di criteri contenutistici, antropologici, lessicali e tipologici). La struttura prevede due ampie sezioni, dedicate l’una alle figure di didaskaloi “non istituzionalizzati” (Prometeo Incatenato; Sofocle, Antigone; Euripide, Alcesti; Sofocle, Filottete), la seconda ai pedagoghi e alle nutrici, ossia ai didaskaloi “istituzionalizzati”, ulteriormente distinti in trophoi “sofistici” (Euripide, Ippolito e Ione) e trophoi “tradizionali” (i trophoi di Oreste – Eschilo, Coefore, Sofocle, Elettra, Euripide, Elettra –, la nutrice di Deianira nelle Trachinie di Sofocle, la nutrice e il pedagogo nella Medea di Euripide, la nutrice di Ermione nell’Andromaca di Euripide). Speciale attenzione si è prestata sia all’interrelazione tra tematica pedagogica e categorie tipiche del genere tragico (ambiguità e paradosso, inversione di ruoli, principio del pathei mathos, immedesimazione ecc.), sia all’intertestualità, che ha messo in luce numerosi richiami all’“enciclopedia culturale” condivisa dal pubblico ateniese di V secolo, a partire dalla poesia arcaica fino alle nuove teorie etico-pedagogiche della filosofia contemporanea. Si è rilevata, in particolare, una contrapposizione tragica diffusa tra due tipologie di paideia: l’una ispirata ai principi della nea paideia, “tirannica”, “sofistica” e negativa, l’altra ispirata invece ai principi tradizionali della archaia paideia, che si esprime in una serie di richiami letterari, in particolare omerici, e recupera i valori antichi riproponendoli sulla scena del teatro come un punto di riferimento (sempre letterario) a cui guardare, da contrapporre alle degenerazioni della pedagogia contemporanea, paradossalmente proprio attraverso un genere “nuovo” come quello tragico, ma dagli intenti prettamente e dichiaratamente didattici.
15-gen-2012
This work is a study on the theme of the paideia, the teacher figure and the relationship between teacher and pupil in the Greek Tragedies of Aeschylus, Sophocles and Euripides, from a literary and textual point of view. The study examins a selection of characters who can be read as didaskaloi, and scenes which can be defined as teaching-learning scenes (because of content, anthropology, lexis and topic). It is structured in two broad sections: the first deals with the figures of “non-institutional” didaskaloi(Prometheus Bound, Sophocles’ Antigone, Euripides’ Alcestis, Sophocles’ Philoctetes); the second with pedagogues and nurses, “institutional” didaskaloi; the latter characters are also divided in two groups: “sophistic” trophoi (Euripides’ Hippolytus and Ion), and “traditional” trophoi (the trophoi of Orestes – Aeschylus’ Libation Bearers, Sophocles’ Electra, Euripides’ Electra –; Deianeira’s nurse in Sophocles’ Women of Trachis; the nurse and the pedagogue in Euripides’ Medea; Hermione’s nurse in Euripides’ Andromache). Specific attention is paid, on the one hand, to the relationship between pedagogic theme and typical categories in the tragic genre (ambiguity and paradox, inversion of roles, the principle of pathei mathos, self-identification, and so on), on the other hand to intertextuality, which has highlighted several references to the “cultural encyclopaedia” shared by the fifth Century B.C. Athenian public, from archaic poetry to the new ethical-pedagogic theories of contemporary philosophy. In particular, an opposition has been noted between two contrary concepts of paideia: the one inspired by the principles of nea paideia, “tyrannical”, “sophistic” and negative, the other by the good principles of archaia paideia. The latter archaic pedagogy expresses itself in a series of literary references, Homeric in particular, and recovers ancient values, raising them again to a (literary) point of reference, which can be opposed to the degeneracy of contemporary pedagogy, paradoxically through the “new” literary genre of tragedy – which has got exquisitely and explicitly didactic aims.
archaia paideia, nea paideia, omero, scuola del teatro, biaios didaskalos, pedagogia sofistica, didaskalos, trophos, pedagogo, nutrice, pathei mathos, sympatheia, metabolè didattica
Luci e ombre della paideia tragica. La figura del maestro in Eschilo, Sofocle e Euripide(2012 Jan 15).
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