Nowadays, the numerical models are important allies for the study of physical and natural phenomena. They become progressively more complicated because various differential equations are included to consider the different processes involved in a singular phenomenon. The number of parameters used to adapt the numerical results to the real measurements increase consequently. Among the huge quantity of natural phenomena studied, the landslides are definitely important and, among them, the flow-slides are a type, which actually have an increasing occurrence frequency because of the climate change. When the velocity of the flowing material is high, this type of natural hazard becomes even more worrying. The risk and the damage, which may result, are significant, especially when the landslide is located in close proximity to residential areas. The catastrophic effects range from the destruction of buildings and infrastructures, to the most tragic loss of human lives. Three processes of a flow-slide could be individuated: the trigger mechanism, the propagation and the final deposit. Topic of this thesis is the study of the last two phases that occur after the mass collapse has already happened. The propagation and the deposit phases will be here analyzed using a model which integrates the Saint Venant‘s equations developed for the flow of an equivalent homogeneous material according to the shallow water hypothesis. The model is applied before to the simulation of several laboratory experiments and, then, for reproducing a debris flow really occurred in 2010 in Italy. The calibration phase is the basic operation for using a numerical model. The parameters considered have to be smartly defined to reproduce the phenomenon with a satisfactory likelihood. When the parameters have a physical meaning, it is necessary to check if they allow the model to produce reliable results, even when the model necessarily introduces strong approximations. Sometimes, anyway, the parameters to include in the calculation have just a mathematical significance. In this case, it is even more important to calibrate the model paying attention to all the complexities of the phenomenon, because if the calibration strategy does not take into account the various aspects of the case study, the parameters obtained by the back-analysis may be senseless. This thesis wants to show the complexity that may characterize the calibration procedure. Once the numerical model has been adopted and its possibilities and limitations have been evaluated, the analysis of different cases will help to evidence the difficulties that the back-analysis can present. To this aim, in this work, three main case studies are presented: the spreading of a column of cohesive material on a horizontal plane, numerous flume tests performed using three-phases mixtures and, finally, a real debris flow occurred in 2010 along the Rotolon stream, in North-Western sector of Veneto region (Italy). It is important to underline that all the laboratory tests are performed on purpose to apply the back-analysis, paying therefore particular attention to the data acquisition conditions. For all the case studies, many calibration procedures are applied in order to individuate the most suitable to reduce the uncertainty in the determination of the fitting parameters.
Oggigiorno, i modelli numerici ricoprono un ruolo di fondamentale importanza per lo studio di fenomeni fisici e naturali. Essi diventano via via sempre più complessi grazie all’aumento del numero di equazioni differenziali implementate in ciascun modello al fine di tener conto dei differenti aspetti che caratterizzano il fenomeno oggetto studio. Conseguentemente cresce anche il numero dei parametri da valutare per adattare i risultati ottenuti dal modello numerico alle misure reali. Tra tutti i fenomeni naturali che si possono considerare, i frane sono indiscutibilmente molto importanti. Tra i diversi tipi di frane, le colate sono una tipologia che si presenta sempre con maggior frequenza a causa dei cambiamenti climatici in atto e con effetti molto dannosi. Quando, poi, la velocità raggiunta in questi fenomeni diventa elevata, aumenta il loro potere distruttivo. I rischi e i danni che ne possono nascere non sono trascurabili, in modo particolare quando le colate avviene in prossimità di aree residenziali. Gli effetti catastrofici che ne possono scaturire spaziano dalla distruzione di edifici e infrastrutture, fino ad arrivare alla ancor più tragica perdita di vite umane. Quando si studia un movimento di colata, tre processi devono essere presi in considerazione: il meccanismo di innesco, la fase di propagazione ed infine il deposito. Questa tesi riguarda principalmente lo studio degli ultimi due processi che si verificano, cioè, quando il materiale ha già iniziato il suo movimento. Le fasi di propagazione e di arresto sono qui analizzate utilizzando un modello numerico sviluppato integrando le equazioni di Saint Venant per il flusso di un materiale monofase omogeneo in acque basse. Il modello è stato applicato sia per la simulazione di esperimenti di laboratorio sia per riprodurre un debris flow avvenuto nel nord Italia nel 2010. Quando si utilizza un modello numerico, la fase di calibrazione rappresenta un’operazione essenziale affinché si possano ottenere buoni risultati. I parametri utilizzati dal codice devono essere attentamente definiti in modo che il modello possa riprodurre il fenomeno fisico con elevata accuratezza. Quando i parametri hanno un significato fisico, risulta necessario controllare se il loro utilizzo, considerando le approssimazioni che il modello inevitabilmente comporta, permette di produrre risultati affidabili. A volte, tuttavia, i parametri che devono essere inseriti nel modello prescindono dalla natura fisica del caso in esame, ed hanno solamente un significato in termini matematici. Quando questo avviene, risulta ancor più importante calibrare il modello, cercando di cogliere l’intera complessità del fenomeno. Se la strategia di calibrazione non tiene conto dei vari aspetti che caratterizzano il caso di studio, infatti, i parametri ottenuti tramite back-analysis potrebbe non aver alcun senso. Questa tesi si pone l’obiettivo di sottolineare la complessità che può contraddistinguere il processo di calibrazione. Dopo aver deciso quale modello numerico utilizzare ed averne comprese possibilità e limitazioni, lo studio di casi di studio differenti permette di evidenziare le criticità e le problematiche che la back-analysis può presentare. A tale scopo, in questo lavoro vengono considerati principalmente tre casi di studio. Il primo riguarda il collasso di una colonna di materiale coesivo su di un piano orizzontale. Successivamente la procedura è applicata ad un gruppo di prove in canaletta condotte con diverse miscele di argilla e sabbia. Infine, viene analizzata la colata detritica avvenuta nel 2010 lungo il torrente Rotolon, situato in nella parte nord-occidentale del Veneto. È importante sottolineare che tutti i test di laboratorio sono stati eseguiti appositamente per la successiva applicazione della back-analysis, prestando quindi particolare attenzione alle modalità di acquisizione dei dati. Per tutti e tre i casi, è stata ricercata ed applicata una strategia di calibrazione per ridurre l’incertezza nell’identificazione dei parametri ottimali.
Calibration strategies of a depth-integrated numerical model for the propagation of flow-like landslides / Brezzi, Lorenzo. - (2016 Jul 29).
Calibration strategies of a depth-integrated numerical model for the propagation of flow-like landslides
Brezzi, Lorenzo
2016
Abstract
Oggigiorno, i modelli numerici ricoprono un ruolo di fondamentale importanza per lo studio di fenomeni fisici e naturali. Essi diventano via via sempre più complessi grazie all’aumento del numero di equazioni differenziali implementate in ciascun modello al fine di tener conto dei differenti aspetti che caratterizzano il fenomeno oggetto studio. Conseguentemente cresce anche il numero dei parametri da valutare per adattare i risultati ottenuti dal modello numerico alle misure reali. Tra tutti i fenomeni naturali che si possono considerare, i frane sono indiscutibilmente molto importanti. Tra i diversi tipi di frane, le colate sono una tipologia che si presenta sempre con maggior frequenza a causa dei cambiamenti climatici in atto e con effetti molto dannosi. Quando, poi, la velocità raggiunta in questi fenomeni diventa elevata, aumenta il loro potere distruttivo. I rischi e i danni che ne possono nascere non sono trascurabili, in modo particolare quando le colate avviene in prossimità di aree residenziali. Gli effetti catastrofici che ne possono scaturire spaziano dalla distruzione di edifici e infrastrutture, fino ad arrivare alla ancor più tragica perdita di vite umane. Quando si studia un movimento di colata, tre processi devono essere presi in considerazione: il meccanismo di innesco, la fase di propagazione ed infine il deposito. Questa tesi riguarda principalmente lo studio degli ultimi due processi che si verificano, cioè, quando il materiale ha già iniziato il suo movimento. Le fasi di propagazione e di arresto sono qui analizzate utilizzando un modello numerico sviluppato integrando le equazioni di Saint Venant per il flusso di un materiale monofase omogeneo in acque basse. Il modello è stato applicato sia per la simulazione di esperimenti di laboratorio sia per riprodurre un debris flow avvenuto nel nord Italia nel 2010. Quando si utilizza un modello numerico, la fase di calibrazione rappresenta un’operazione essenziale affinché si possano ottenere buoni risultati. I parametri utilizzati dal codice devono essere attentamente definiti in modo che il modello possa riprodurre il fenomeno fisico con elevata accuratezza. Quando i parametri hanno un significato fisico, risulta necessario controllare se il loro utilizzo, considerando le approssimazioni che il modello inevitabilmente comporta, permette di produrre risultati affidabili. A volte, tuttavia, i parametri che devono essere inseriti nel modello prescindono dalla natura fisica del caso in esame, ed hanno solamente un significato in termini matematici. Quando questo avviene, risulta ancor più importante calibrare il modello, cercando di cogliere l’intera complessità del fenomeno. Se la strategia di calibrazione non tiene conto dei vari aspetti che caratterizzano il caso di studio, infatti, i parametri ottenuti tramite back-analysis potrebbe non aver alcun senso. Questa tesi si pone l’obiettivo di sottolineare la complessità che può contraddistinguere il processo di calibrazione. Dopo aver deciso quale modello numerico utilizzare ed averne comprese possibilità e limitazioni, lo studio di casi di studio differenti permette di evidenziare le criticità e le problematiche che la back-analysis può presentare. A tale scopo, in questo lavoro vengono considerati principalmente tre casi di studio. Il primo riguarda il collasso di una colonna di materiale coesivo su di un piano orizzontale. Successivamente la procedura è applicata ad un gruppo di prove in canaletta condotte con diverse miscele di argilla e sabbia. Infine, viene analizzata la colata detritica avvenuta nel 2010 lungo il torrente Rotolon, situato in nella parte nord-occidentale del Veneto. È importante sottolineare che tutti i test di laboratorio sono stati eseguiti appositamente per la successiva applicazione della back-analysis, prestando quindi particolare attenzione alle modalità di acquisizione dei dati. Per tutti e tre i casi, è stata ricercata ed applicata una strategia di calibrazione per ridurre l’incertezza nell’identificazione dei parametri ottimali.File | Dimensione | Formato | |
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