The subject of this purely territorial project focuses on the analysis of the development of settlement strategies in the area located South-East the current city centre of Padua. From the chronological point of view, it begins with the analysis of the scattered and sporadic population pattern of Copper Age, and then it analyses the development of settlement strategies through the different phases of Bronze Age; in the end it deepens the period of the foundation of the proto-urban community of Padua (late 9th century BC) and its following urban development in the 6th century BC, until the entrance of the city in the Roman orbit (2nd century BC). Since the beginning, the research has a double aim: considering the foundation of Padua as both a chronological and ``functional'' turning point, the first intent is to focus on the recognition of settlement guidelines comparable with the larger framework of Northern Italy, during the period going from Copper Age up to the 10th century BC, when no univocal central places were identified; on the other hand the project aims to define the evolution of population dynamics in the moment of the development of an aggregating centre in the territory, such as the proto-city. This new entity, in fact, chooses specific political and economic strategies, through which the territory itself develops a structured form of organization. The main problem was to collect a large amount of data that hadn’t been updated since the publication of the Archaeological Map of Veneto in 1992; moreover, data of different nature (geographic and paleo-environmental) and not only archaeological ones were collected, using a new tool as GIS system (Geographic Information System). The different nature of data required in fact the use of a GIS tool: this is the only system suitable to link data that are very different one each other - as paleo-environmental and archaeological data are - , in an environment specifically planned for spatial analyses. The results obtained can be summarized as follows: 1. a settlement pattern that prefers river pathways has been recognized: the investigated area can be defined as a ``land of waters'', with its river networks and the lagoon area made of marshes, ponds protected by the tides. All these elements make it a land suitable for transit and trade. The settlement strategies seem to be oriented to waterways locations, although with different patterns, in all the considered chronological phases. 2. from the scattered, but widespread, settlement of Copper age, the territorial system switches in Early Bronze Age to a more stable but less dense settlement pattern; and later, from Middle Bronze Age, in conjunction with the development of Terramare culture, we assist to a thickening of population in large centers, also in the analysed area. 3. in Recent Bronze Age a demographic explosion is registered, with large centers located along the river axes: in the area of Bacchiglione, around the future site of the city of Padova, on the ancient course of the Adige, in the area South of Monselice, and on the axis of the ancient course of the Po. 4. between Recent and Final Bronze Age there is a partial collapse of the settlement system of the Po compartment. Only in the area located North of the Po the settlement maintains its stability: this is a phenomenon observable also in the studied area. 5. in the terminal phases of Final Bronze Age the studied area seems to undergo a strong drop in the settlement distribution, but considering the subsequent developments, this should be seen rather as a recollection of the productive (and demographic) energies, in view of the concentration in subsequent proto-urban structures. 6. an early ``foundation'' of the city of Padua (in the 9th century BC.), in an area where only few archaeological evidences previous to 9th century BC are attested; this is the proof of a precise planning of space use since the earliest phases of proto-urban community. 7. a model of territorial organization centred on the city of Padua, similar to patterns studied in other districts, such as central Italy, which provides a first phase of ``centralization'' of settlement (8th century BC.), resulting in an apparently ``poor presence'' on the territory, even if its benchmarks can be identified in the centers of Altino and Lova. 8. an explosion phase, with the spreading of small satellite towns (mostly along the mentioned waterways) and shrines placed at the boundaries of the territory (Sanctuary of Montegrotto 7th century BC., to the west corner, Sanctuary of Altino 6thcentury BC., to the nord-east corner and Sanctuary of Lova, 4th century BC., to the south-est corner). This last phenomenon is accompanied also by a restructuring of the main centre (6th century BC), that can now be defined as fully ``urban''. 9. the preroman Padua structure appears to be very rigid and codified since the 9th century BC; significant changes occur in the urban city to the turning point in the 6th century BC., while the overall limits stays still. 11. the break of these boundaries will happen only when Romans arrive to the scene, from the 3th century BC

La ricerca, di stampo prettamente territoriale-archeologico, si concentra sulla zona a sud-est dell'attuale centro di Padova, e prende le mosse dal popolamento dell'età del Rame, sparso e sporadico, e analizza l'evoluzione insediativa attraverso le fasi dell'età del Bronzo, fino alla fondazione della comunità proto-urbana di Padova (fine IX sec. a.c.) e il suo seguente sviluppo urbano in VI sec. a.c., fino all'entrata della città a nell'orbita romana (II sec. a.c.). La ricerca ha avuto sin dall'inizio una ``doppia anima'': considerando la fondazione di Padova come uno spartiacque cronologico e ``funzionale'' al territorio, gli indirizzi di ricerca sono stati da una parte riconoscere in un territorio privo di un centro ``informante'', nelle fasi dall'età del Rame al X secolo a.c., direttrici insediative raffrontabili con il più ampio panorama dell'Italia Settentrionale, dall'altra di definire l'evoluzione del popolamento nel momento in cui viene a formarsi nel territorio un polo aggregante come la proto-città, che sceglie precise strategie politico-economiche, tramite le quali il territorio assume una forma strutturata. La problematica principale è stata quella di mettere insieme una grande quantità di dati che dall'edizione della Carta Archeologica del Veneto (1992) non erano più stati nè controllati nè aggiornati; dati in questo caso archeologici, ma anche di natura diversa, geografici e paleo-ambientali, all'interno di uno strumento ``nuovo'' come l'applicazione di un sistema GIS (Geographic Information System). Proprio la natura diversificata dei dati ha richiesto l'utilizzo di uno strumento GIS: si tratta infatti dell'unico sistema in grado di mettere in relazione dati così diversi come quelli paleo-ambientali e quelli archeologici, all'interno di un ambiente pensato espressamente per le analisi spaziali. I risultati ottenuti possono essere riassunti come segue: 1. un modello insediativo che predilige vie di penetrazione fluviali: la particolarità dell'areale indagato, è quella di essere ``terra di acque''; la sua rete di fiumi, la zona lagunare costituita di barene, bacini d'acqua protetti dalle maree, la rende una terra particolarmente adatta al transito, al contatto, agli scambi. Proprio le strategie insediative sembrano orientarsi in questo senso, prediligendo sistematicamente, in tutte le cronologie, anche se con aspetti ovviamente diversificati, la posizione su vie d'acqua 2. dall'insediamento sparso, ma capillare, dell'età del Rame si passa a un tipo di popolamento più stabile, ma meno denso, nel bronzo antico; in seguito, a partire dal bronzo medio, in concomitanza con lo sviluppo delle c.d ``civiltà delle Terramare'' nella zona padana anche per l'areale in esame si assiste all'addensarsi del popolamento in grandi centri 3. nel bronzo recente si osserva l'esplosione del popolamento, con centri di grandi dimensioni posti lungo gli assi fluviali: nella zona del Bacchiglione, tutt'intorno al futuro sito della città di Padova, sull'antico corso dell'Adige, a sud di Monselice e sull'asse dell'antico corso del Po 4. tra il bronzo recente e il bronzo finale si assiste a un crollo parziale del sistema insediativo del comparto padano, in termini radicali per le Terramare a sud del Po, mentre a nord di questo invece si può parlare di una sostanziale tenuta; vi fa riscontro un diverso assetto territoriale, che ha i suoi poli informanti in centri come Frattesina. Anche l'areale in oggetto allo studio sembra partecipare a queste trasformazioni 5. nelle fasi terminali del bronzo finale il territorio sembra subire una forte flessione che, alla luce degli sviluppi successivi, va vista piuttosto come un raccogliersi delle energie produttive (e anche demografiche), in vista della concentrazione nelle successive strutture proto-urbane (per l'areale in esame, la comunità proto-urbana di Padova) 6. una precocissima ``fondazione'' della città di Padova in un'area prima (bronzo finale 3) oggetto soltanto di poche labili attestazioni, che dimostra attestazioni di IX sec. a.c. all'interno di quello che appare come uno studiato e preciso piano insediativo di utilizzo degli spazi fin dalle fasi più antiche della comunità proto-urbana 7. un modello di informazione del territorio da parte del centro di Padova parallelizzabile con quello studiato in altri comprensori, come quello centro-italico, che prevede a una prima fase di ``accentramento'' delle energie (VIII sec. a.c.), con una conseguente apparentemente ``scarsa'' presenza sul territorio: invece con i centri di Altino e di Lova, che presentano attestazioni precocissime di matrice padovana, sembra porre i capisaldi del proprio territorio agli estremi dello stesso 8. una fase di esplosione (VI-V sec. a.c.) che, in perfetta concomitanza con la svolta in senso propriamente urbano di Padova, porta al rimepirsi del tessuto connettivo sul territorio tra il centro e i capisaldi precedentemente fissati, diramati sempre sulle già ricordate vie d'acqua 9. i capisaldi del territorio di Padova appaiono essere a occidente il santuario di Montegrotto (attivo già dal VII secolo), a est il sito di Lova (monumentalizzato in termini santuariali almeno dal IV secolo), a nord-est Altino (divenuto un santuario emporico nel VI secolo) 10. strutturazione della città che appare come molto rigida e codificata fin dal IX sec. a.c.; significativi cambiamenti nel tessuto urbano avvengono al momento della svolta urbana, nel VI sec. a.c., pur rimanendo stabili i limiti generali, che anzi vengono ribaditi da una serie di cippi anepigrafi e ciottoloni iscritti (soprattutto dal IV sec. a.c.). 11. il travalicamento di questi confini della città avverrà soltanto al momento della romanizzazione, a partire dal III sec. a.c., segno questo della definitiva perdita di importanza di quelle istituzioni che li avevano fissati

Il territorio di Padova prima e durante il suo sviluppo urbano: studio tramite GIS del comparto meridionale e orientale. (Padova e il suo territorio: dalla frequentazione dell'età del bronzo alla formazione della città-stato dell'età del ferro (1800-600 a.c.)) / Lotto, Damiano. - (2012 Jan 27).

Il territorio di Padova prima e durante il suo sviluppo urbano: studio tramite GIS del comparto meridionale e orientale. (Padova e il suo territorio: dalla frequentazione dell'età del bronzo alla formazione della città-stato dell'età del ferro (1800-600 a.c.)).

Lotto, Damiano
2012

Abstract

La ricerca, di stampo prettamente territoriale-archeologico, si concentra sulla zona a sud-est dell'attuale centro di Padova, e prende le mosse dal popolamento dell'età del Rame, sparso e sporadico, e analizza l'evoluzione insediativa attraverso le fasi dell'età del Bronzo, fino alla fondazione della comunità proto-urbana di Padova (fine IX sec. a.c.) e il suo seguente sviluppo urbano in VI sec. a.c., fino all'entrata della città a nell'orbita romana (II sec. a.c.). La ricerca ha avuto sin dall'inizio una ``doppia anima'': considerando la fondazione di Padova come uno spartiacque cronologico e ``funzionale'' al territorio, gli indirizzi di ricerca sono stati da una parte riconoscere in un territorio privo di un centro ``informante'', nelle fasi dall'età del Rame al X secolo a.c., direttrici insediative raffrontabili con il più ampio panorama dell'Italia Settentrionale, dall'altra di definire l'evoluzione del popolamento nel momento in cui viene a formarsi nel territorio un polo aggregante come la proto-città, che sceglie precise strategie politico-economiche, tramite le quali il territorio assume una forma strutturata. La problematica principale è stata quella di mettere insieme una grande quantità di dati che dall'edizione della Carta Archeologica del Veneto (1992) non erano più stati nè controllati nè aggiornati; dati in questo caso archeologici, ma anche di natura diversa, geografici e paleo-ambientali, all'interno di uno strumento ``nuovo'' come l'applicazione di un sistema GIS (Geographic Information System). Proprio la natura diversificata dei dati ha richiesto l'utilizzo di uno strumento GIS: si tratta infatti dell'unico sistema in grado di mettere in relazione dati così diversi come quelli paleo-ambientali e quelli archeologici, all'interno di un ambiente pensato espressamente per le analisi spaziali. I risultati ottenuti possono essere riassunti come segue: 1. un modello insediativo che predilige vie di penetrazione fluviali: la particolarità dell'areale indagato, è quella di essere ``terra di acque''; la sua rete di fiumi, la zona lagunare costituita di barene, bacini d'acqua protetti dalle maree, la rende una terra particolarmente adatta al transito, al contatto, agli scambi. Proprio le strategie insediative sembrano orientarsi in questo senso, prediligendo sistematicamente, in tutte le cronologie, anche se con aspetti ovviamente diversificati, la posizione su vie d'acqua 2. dall'insediamento sparso, ma capillare, dell'età del Rame si passa a un tipo di popolamento più stabile, ma meno denso, nel bronzo antico; in seguito, a partire dal bronzo medio, in concomitanza con lo sviluppo delle c.d ``civiltà delle Terramare'' nella zona padana anche per l'areale in esame si assiste all'addensarsi del popolamento in grandi centri 3. nel bronzo recente si osserva l'esplosione del popolamento, con centri di grandi dimensioni posti lungo gli assi fluviali: nella zona del Bacchiglione, tutt'intorno al futuro sito della città di Padova, sull'antico corso dell'Adige, a sud di Monselice e sull'asse dell'antico corso del Po 4. tra il bronzo recente e il bronzo finale si assiste a un crollo parziale del sistema insediativo del comparto padano, in termini radicali per le Terramare a sud del Po, mentre a nord di questo invece si può parlare di una sostanziale tenuta; vi fa riscontro un diverso assetto territoriale, che ha i suoi poli informanti in centri come Frattesina. Anche l'areale in oggetto allo studio sembra partecipare a queste trasformazioni 5. nelle fasi terminali del bronzo finale il territorio sembra subire una forte flessione che, alla luce degli sviluppi successivi, va vista piuttosto come un raccogliersi delle energie produttive (e anche demografiche), in vista della concentrazione nelle successive strutture proto-urbane (per l'areale in esame, la comunità proto-urbana di Padova) 6. una precocissima ``fondazione'' della città di Padova in un'area prima (bronzo finale 3) oggetto soltanto di poche labili attestazioni, che dimostra attestazioni di IX sec. a.c. all'interno di quello che appare come uno studiato e preciso piano insediativo di utilizzo degli spazi fin dalle fasi più antiche della comunità proto-urbana 7. un modello di informazione del territorio da parte del centro di Padova parallelizzabile con quello studiato in altri comprensori, come quello centro-italico, che prevede a una prima fase di ``accentramento'' delle energie (VIII sec. a.c.), con una conseguente apparentemente ``scarsa'' presenza sul territorio: invece con i centri di Altino e di Lova, che presentano attestazioni precocissime di matrice padovana, sembra porre i capisaldi del proprio territorio agli estremi dello stesso 8. una fase di esplosione (VI-V sec. a.c.) che, in perfetta concomitanza con la svolta in senso propriamente urbano di Padova, porta al rimepirsi del tessuto connettivo sul territorio tra il centro e i capisaldi precedentemente fissati, diramati sempre sulle già ricordate vie d'acqua 9. i capisaldi del territorio di Padova appaiono essere a occidente il santuario di Montegrotto (attivo già dal VII secolo), a est il sito di Lova (monumentalizzato in termini santuariali almeno dal IV secolo), a nord-est Altino (divenuto un santuario emporico nel VI secolo) 10. strutturazione della città che appare come molto rigida e codificata fin dal IX sec. a.c.; significativi cambiamenti nel tessuto urbano avvengono al momento della svolta urbana, nel VI sec. a.c., pur rimanendo stabili i limiti generali, che anzi vengono ribaditi da una serie di cippi anepigrafi e ciottoloni iscritti (soprattutto dal IV sec. a.c.). 11. il travalicamento di questi confini della città avverrà soltanto al momento della romanizzazione, a partire dal III sec. a.c., segno questo della definitiva perdita di importanza di quelle istituzioni che li avevano fissati
27-gen-2012
The subject of this purely territorial project focuses on the analysis of the development of settlement strategies in the area located South-East the current city centre of Padua. From the chronological point of view, it begins with the analysis of the scattered and sporadic population pattern of Copper Age, and then it analyses the development of settlement strategies through the different phases of Bronze Age; in the end it deepens the period of the foundation of the proto-urban community of Padua (late 9th century BC) and its following urban development in the 6th century BC, until the entrance of the city in the Roman orbit (2nd century BC). Since the beginning, the research has a double aim: considering the foundation of Padua as both a chronological and ``functional'' turning point, the first intent is to focus on the recognition of settlement guidelines comparable with the larger framework of Northern Italy, during the period going from Copper Age up to the 10th century BC, when no univocal central places were identified; on the other hand the project aims to define the evolution of population dynamics in the moment of the development of an aggregating centre in the territory, such as the proto-city. This new entity, in fact, chooses specific political and economic strategies, through which the territory itself develops a structured form of organization. The main problem was to collect a large amount of data that hadn’t been updated since the publication of the Archaeological Map of Veneto in 1992; moreover, data of different nature (geographic and paleo-environmental) and not only archaeological ones were collected, using a new tool as GIS system (Geographic Information System). The different nature of data required in fact the use of a GIS tool: this is the only system suitable to link data that are very different one each other - as paleo-environmental and archaeological data are - , in an environment specifically planned for spatial analyses. The results obtained can be summarized as follows: 1. a settlement pattern that prefers river pathways has been recognized: the investigated area can be defined as a ``land of waters'', with its river networks and the lagoon area made of marshes, ponds protected by the tides. All these elements make it a land suitable for transit and trade. The settlement strategies seem to be oriented to waterways locations, although with different patterns, in all the considered chronological phases. 2. from the scattered, but widespread, settlement of Copper age, the territorial system switches in Early Bronze Age to a more stable but less dense settlement pattern; and later, from Middle Bronze Age, in conjunction with the development of Terramare culture, we assist to a thickening of population in large centers, also in the analysed area. 3. in Recent Bronze Age a demographic explosion is registered, with large centers located along the river axes: in the area of Bacchiglione, around the future site of the city of Padova, on the ancient course of the Adige, in the area South of Monselice, and on the axis of the ancient course of the Po. 4. between Recent and Final Bronze Age there is a partial collapse of the settlement system of the Po compartment. Only in the area located North of the Po the settlement maintains its stability: this is a phenomenon observable also in the studied area. 5. in the terminal phases of Final Bronze Age the studied area seems to undergo a strong drop in the settlement distribution, but considering the subsequent developments, this should be seen rather as a recollection of the productive (and demographic) energies, in view of the concentration in subsequent proto-urban structures. 6. an early ``foundation'' of the city of Padua (in the 9th century BC.), in an area where only few archaeological evidences previous to 9th century BC are attested; this is the proof of a precise planning of space use since the earliest phases of proto-urban community. 7. a model of territorial organization centred on the city of Padua, similar to patterns studied in other districts, such as central Italy, which provides a first phase of ``centralization'' of settlement (8th century BC.), resulting in an apparently ``poor presence'' on the territory, even if its benchmarks can be identified in the centers of Altino and Lova. 8. an explosion phase, with the spreading of small satellite towns (mostly along the mentioned waterways) and shrines placed at the boundaries of the territory (Sanctuary of Montegrotto 7th century BC., to the west corner, Sanctuary of Altino 6thcentury BC., to the nord-east corner and Sanctuary of Lova, 4th century BC., to the south-est corner). This last phenomenon is accompanied also by a restructuring of the main centre (6th century BC), that can now be defined as fully ``urban''. 9. the preroman Padua structure appears to be very rigid and codified since the 9th century BC; significant changes occur in the urban city to the turning point in the 6th century BC., while the overall limits stays still. 11. the break of these boundaries will happen only when Romans arrive to the scene, from the 3th century BC
gis, territorial analysis, analisi territoriali, età del ferro, iron age, nascità della città, sviluppo insediativo, insediantive development, carta archeologica, archeologia
Il territorio di Padova prima e durante il suo sviluppo urbano: studio tramite GIS del comparto meridionale e orientale. (Padova e il suo territorio: dalla frequentazione dell'età del bronzo alla formazione della città-stato dell'età del ferro (1800-600 a.c.)) / Lotto, Damiano. - (2012 Jan 27).
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