The contribute of plant macrofossil analysis to the palaeoenvironment reconstruction of an archaeological site in the thermal area of Euganean Hills This thesis is the contribute of plant macrofossil analysis to the multi-disciplinary study started in 2005 in the archaeological site of via Neroniana (Montegrotto Terme) ( “Acquae Patavinae” Project), in the thermal area of the Euganean Hills. There is a variety of studies concerning this area, e.g. archaeological, botanical, geological and geomorphological studies, but none of them concerns archaeobotany. The participation to this project has been an interesting occasion to study the unusual environment of the thermal springs, and to contribute with archaeobotanical data to the regional history. The archaeological evidence of via Neroniana are dated to the Copper, Bronze, Roman and Medieval age. Deep and archaeological sediments were investigated, and also the infilling of two archaeological structures. The research aimed to reconstruct the palaeoenvironment and to know the principal human activities in the site, by means of the plant macro-remain analysis. Firstly the evolution and spatial localization of water bodies of thermal origin has been studied. A particolar interest has been devoted to the alophilous taxa of the typical plant community that lived near the natural thermal springs before hurbanization in order to use them as proxies of the thermal environment, today no longer existing in the area. Then the human activities in the Roman and Medieval Age have been suggested in the context of the local historical records. The results of this research within the framework of a multidisciplinary study, provided evidence of water bodies fed by thermal waters during the Last Glacial Maximum (18000-24000 years ago) and in the Roman Age. These results documented also the presence of vineyard, in the area, before the construction of the Roman Imperial building, the remains of which have been put on light during the archaeological excavation. Almost all the sediments sampled from the archaeological context have revealed to be sterile,, except the fillings of a silos and an elongated ditch (IX-XIV cent. a.D.). The plant remains suggest cultivations of cereals, grapevine and linen, probably for food, textile and dying activities. The findings of linen in the site are particularly interesting, because the line cultivation is historically well documented in the near area of Padova and Monselice during the Medioeval Ages, when it played an important economical role. The proximity of the hot springs should have been an advantage for the retting of linen plants in thermal water, as it is documented in other similar contexts in Italy

La tesi presenta il contributo archeobotanico allo studio multidisciplinare in atto dal 2005 nel sito di via Neroniana a Montegrotto Terme (Progetto “Aquae Patavinae”), nell’area termale euganea. Sono numerosissimi gli studi archeologici, geologici e geostratigrafici pubblicati su quest’area, ma non sono note indagini archeobotaniche. L’occasione di partecipare al progetto ha rappresentato un’interessante opportunità di studiare un contesto ambientale insolito, come è quello termale, e di ampliare le conoscenze archeobotaniche nella regione. Il sito ha restituito tracce di frequentazioni dell’età del rame, del bronzo, di epoca romana e medievale. La ricerca ha interessato sia i sedimenti profondi che i sedimenti archeologici e sub archeologici del sito. Gli obiettivi che il presente studio si è posto sono stati principalmente due. Il primo è stato la ricostruzione del paleoambiente, con una particolare attenzione alla ricostruzione dei limiti e dell’evoluzione nel tempo dei corpi d’acqua di origine termale, che caratterizzavano il sito. All’interno di questo obiettivo si è posta una particolare attenzione alle piante appartenenti alla flora alofila tipica delle sorgenti termali naturali, al fine di utilizzarle come proxy di quell’ambiente, studiando sia la letteratura botanica classica sia la ricca documenzione storica sull’ ambiente termale euganeo, oggi scomparso. Il secondo obiettivo della tesi è stato la ricostruzione delle attività umane, produttive e culturali nei periodi di occupazione del sito, attraverso lo studio dei macroresti nei contesti antropici e la loro contestualizzazione nelle fonti storiche locali. I risultati della ricerca, nell’ambito delle ricerche multidisciplinari hanno permesso di ricostruire la presenza di un bacino alimentato da acque termali nell’area durante l’ultimo massimo glaciale (18000-24000 anni fa). La ricerca carpologica nei sedimenti sottostanti la villa di età romana portata alla luce nello scavo, ha permesso di evidenziare una negativa antropica precedente o coeva alla costruzione della struttura, documentando anche in questo periodo l’afflusso di acqua termale nell’area e soprattutto la presenza di attività agricole, legate alla coltura della vite e datate tra il I e il II sec. d.C. delle quali non vi erano indicazioni precedenti. I sedimenti archeologici si sono rivelati per la maggior parte sterili, ma i carporesti ritrovati nei riempimenti di un silos e di una fossa allungata di età medievale (IX-XIV sec. d.C.) suggeriscono la presenza in sito di coltivazioni cerealicole, viticoltura e probabile vinificazione, coltivazione del lino a scopo sia tessile che alimentare e attività tintorie. Il ritrovamento del lino è di particolare interesse per via dell’importanza che ha avuto nell’area del padovano e nel Monselicense in età medievale, e il suo ritrovamento in un contesto termale euganeo suggerisce anche attività di uso improprio delle acque termali per la macerazione delle sue fibre, come in altri contesti simili italiani

Il contributo dell'analisi di macroresti vegetali nella ricostruzione paleoambientale e delle attività  umane presso un sito archeologico in area termale euganea / Maritan, Michele. - (2012 Jan 31).

Il contributo dell'analisi di macroresti vegetali nella ricostruzione paleoambientale e delle attività  umane presso un sito archeologico in area termale euganea

Maritan, Michele
2012

Abstract

La tesi presenta il contributo archeobotanico allo studio multidisciplinare in atto dal 2005 nel sito di via Neroniana a Montegrotto Terme (Progetto “Aquae Patavinae”), nell’area termale euganea. Sono numerosissimi gli studi archeologici, geologici e geostratigrafici pubblicati su quest’area, ma non sono note indagini archeobotaniche. L’occasione di partecipare al progetto ha rappresentato un’interessante opportunità di studiare un contesto ambientale insolito, come è quello termale, e di ampliare le conoscenze archeobotaniche nella regione. Il sito ha restituito tracce di frequentazioni dell’età del rame, del bronzo, di epoca romana e medievale. La ricerca ha interessato sia i sedimenti profondi che i sedimenti archeologici e sub archeologici del sito. Gli obiettivi che il presente studio si è posto sono stati principalmente due. Il primo è stato la ricostruzione del paleoambiente, con una particolare attenzione alla ricostruzione dei limiti e dell’evoluzione nel tempo dei corpi d’acqua di origine termale, che caratterizzavano il sito. All’interno di questo obiettivo si è posta una particolare attenzione alle piante appartenenti alla flora alofila tipica delle sorgenti termali naturali, al fine di utilizzarle come proxy di quell’ambiente, studiando sia la letteratura botanica classica sia la ricca documenzione storica sull’ ambiente termale euganeo, oggi scomparso. Il secondo obiettivo della tesi è stato la ricostruzione delle attività umane, produttive e culturali nei periodi di occupazione del sito, attraverso lo studio dei macroresti nei contesti antropici e la loro contestualizzazione nelle fonti storiche locali. I risultati della ricerca, nell’ambito delle ricerche multidisciplinari hanno permesso di ricostruire la presenza di un bacino alimentato da acque termali nell’area durante l’ultimo massimo glaciale (18000-24000 anni fa). La ricerca carpologica nei sedimenti sottostanti la villa di età romana portata alla luce nello scavo, ha permesso di evidenziare una negativa antropica precedente o coeva alla costruzione della struttura, documentando anche in questo periodo l’afflusso di acqua termale nell’area e soprattutto la presenza di attività agricole, legate alla coltura della vite e datate tra il I e il II sec. d.C. delle quali non vi erano indicazioni precedenti. I sedimenti archeologici si sono rivelati per la maggior parte sterili, ma i carporesti ritrovati nei riempimenti di un silos e di una fossa allungata di età medievale (IX-XIV sec. d.C.) suggeriscono la presenza in sito di coltivazioni cerealicole, viticoltura e probabile vinificazione, coltivazione del lino a scopo sia tessile che alimentare e attività tintorie. Il ritrovamento del lino è di particolare interesse per via dell’importanza che ha avuto nell’area del padovano e nel Monselicense in età medievale, e il suo ritrovamento in un contesto termale euganeo suggerisce anche attività di uso improprio delle acque termali per la macerazione delle sue fibre, come in altri contesti simili italiani
31-gen-2012
The contribute of plant macrofossil analysis to the palaeoenvironment reconstruction of an archaeological site in the thermal area of Euganean Hills This thesis is the contribute of plant macrofossil analysis to the multi-disciplinary study started in 2005 in the archaeological site of via Neroniana (Montegrotto Terme) ( “Acquae Patavinae” Project), in the thermal area of the Euganean Hills. There is a variety of studies concerning this area, e.g. archaeological, botanical, geological and geomorphological studies, but none of them concerns archaeobotany. The participation to this project has been an interesting occasion to study the unusual environment of the thermal springs, and to contribute with archaeobotanical data to the regional history. The archaeological evidence of via Neroniana are dated to the Copper, Bronze, Roman and Medieval age. Deep and archaeological sediments were investigated, and also the infilling of two archaeological structures. The research aimed to reconstruct the palaeoenvironment and to know the principal human activities in the site, by means of the plant macro-remain analysis. Firstly the evolution and spatial localization of water bodies of thermal origin has been studied. A particolar interest has been devoted to the alophilous taxa of the typical plant community that lived near the natural thermal springs before hurbanization in order to use them as proxies of the thermal environment, today no longer existing in the area. Then the human activities in the Roman and Medieval Age have been suggested in the context of the local historical records. The results of this research within the framework of a multidisciplinary study, provided evidence of water bodies fed by thermal waters during the Last Glacial Maximum (18000-24000 years ago) and in the Roman Age. These results documented also the presence of vineyard, in the area, before the construction of the Roman Imperial building, the remains of which have been put on light during the archaeological excavation. Almost all the sediments sampled from the archaeological context have revealed to be sterile,, except the fillings of a silos and an elongated ditch (IX-XIV cent. a.D.). The plant remains suggest cultivations of cereals, grapevine and linen, probably for food, textile and dying activities. The findings of linen in the site are particularly interesting, because the line cultivation is historically well documented in the near area of Padova and Monselice during the Medioeval Ages, when it played an important economical role. The proximity of the hot springs should have been an advantage for the retting of linen plants in thermal water, as it is documented in other similar contexts in Italy
Italia settentrionale, Colli Euganei, archeobotanica, paleobotanica, LGM, età romana, Medioevo, flora termale , lino, vite
Il contributo dell'analisi di macroresti vegetali nella ricostruzione paleoambientale e delle attività  umane presso un sito archeologico in area termale euganea / Maritan, Michele. - (2012 Jan 31).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3422080
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