Italian verbs are traditionally classified into three major classes called ‘conjugations’. Membership of a verb in one of the conjugations rests on the phonological content of the vowel occurring after the verbal root in some (but not all) word forms of the paradigm. This vowel is called ‘thematic vowel’. The main feature that has been attributed to thematic vowels throughout morphological literature is that they do not behave as classical Saussurean signs in that lack any meaning whatsoever. This work develops the claim that the thematic vowels of Italian verbs are, in fact, Saussurean signs in that they can be attributed a ‘meaning’ (‘signatum’), or even more than one (‘signata’). But the meanings that will be appealed to are somehow different from those which have traditionally been attributed to other morphological units, be they stems or endings: in particular, these meanings would not be relevant to the interpretation of a word form; rather, they would be relevant at the ‘purely morphological’ (‘morphomic’, in Aronoff’s (1994) terms) level of linguistic analysis. They are thus labelled ‘intramorphological’, remarking that they serve nothing but the morphological machinery of the language. The recognition of ‘intramorphological signata’ for linguistic signs strongly supports the claim about the autonomy of morphology within the grammar. If my analysis is correct, the thematic vowels of Italian verbs should be seen as the dedicated loci for such signata.
I verbi italiani sono tradizionalmente classificati in tre principali classi di flessione dette ‘coniugazioni’. L’assegnazione di un verbo ad una delle tre coniugazioni dipende dal contenuto fonologico della vocale che segue la radice verbale in alcune forme flesse del paradigma. Questa vocale è detta ‘vocale tematica’. In letteratura, la principale caratteristica delle vocali tematiche è la loro mancanza di significato: per questa ragione, le vocali tematiche non possono essere considerate dei ‘segni’ nell’accezione saussuriana del termine. Nel presente lavoro si rivendica che le vocali tematiche dei verbi italiani sono, di fatto, dei ‘segni’ di tipo saussuriano, in quanto è possibile assegnar loro un significato (‘signatum’), o persino più di uno (‘signata’). I significati a cui si farà riferimento, tuttavia, sono diversi da quelli tradizionalmente attribuiti ad altre unità morfologiche, come le radici o le terminazioni: in particolare, tali significati non avrebbero rilevanza per l’interpretazione di una forma flessa, ma sarebbero decodificati ad un livello di analisi puramente morfologico (‘morfomico’, secondo la terminologia di Aronoff (1994)). Essi sono perciò definiti ‘intramorfologici’, a sottolineare che la loro utilità è riservata al componente morfologico della lingua. L’idea che dei segni linguistici possano avere dei significati intramorfologici è un argomento forte a favore dell’autonomia del componente morfologico all’interno della grammatica di una lingua. Se l’analisi proposta in questo lavoro è corretta, le vocali tematiche dei verbi italiani dovrebbero rappresentare le unità formali dedicate all’espressione di tali significati.
The Intramorphological Meanings of Thematic Vowels in Italian Verbs / Da Tos, Martina. - (2012 Jan 29).
The Intramorphological Meanings of Thematic Vowels in Italian Verbs
Da Tos, Martina
2012
Abstract
I verbi italiani sono tradizionalmente classificati in tre principali classi di flessione dette ‘coniugazioni’. L’assegnazione di un verbo ad una delle tre coniugazioni dipende dal contenuto fonologico della vocale che segue la radice verbale in alcune forme flesse del paradigma. Questa vocale è detta ‘vocale tematica’. In letteratura, la principale caratteristica delle vocali tematiche è la loro mancanza di significato: per questa ragione, le vocali tematiche non possono essere considerate dei ‘segni’ nell’accezione saussuriana del termine. Nel presente lavoro si rivendica che le vocali tematiche dei verbi italiani sono, di fatto, dei ‘segni’ di tipo saussuriano, in quanto è possibile assegnar loro un significato (‘signatum’), o persino più di uno (‘signata’). I significati a cui si farà riferimento, tuttavia, sono diversi da quelli tradizionalmente attribuiti ad altre unità morfologiche, come le radici o le terminazioni: in particolare, tali significati non avrebbero rilevanza per l’interpretazione di una forma flessa, ma sarebbero decodificati ad un livello di analisi puramente morfologico (‘morfomico’, secondo la terminologia di Aronoff (1994)). Essi sono perciò definiti ‘intramorfologici’, a sottolineare che la loro utilità è riservata al componente morfologico della lingua. L’idea che dei segni linguistici possano avere dei significati intramorfologici è un argomento forte a favore dell’autonomia del componente morfologico all’interno della grammatica di una lingua. Se l’analisi proposta in questo lavoro è corretta, le vocali tematiche dei verbi italiani dovrebbero rappresentare le unità formali dedicate all’espressione di tali significati.File | Dimensione | Formato | |
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