The dissertation deals with the collection of Italian illuminated cuttings preserved at the Kupferstichkabinett in Berlin. The chapters 1-7 shed light on the genesis of the collection, starting from the foundation of the museum in 1831 until the publication of the catalogue by Paul Wescher in 1931. The most relevant acquisitions and the role of some curators and collectors are analised in relationship with the phenomenon of miniatures collecting in Europe between XVIII and XX centuries. The second part is a catalogue of the Italian cuttings preserved at the Cabinet: each of the 94 entry offers some considerations about the liturgy and the style of the work of art.

Abstract La tesi ha per oggetto le miniature italiane ritagliate del Kupferstichkabinett di Berlino. Di tale collezione è stata indagata la genesi ed è stato redatto un catalogo analitico delle opere. La prima parte del lavoro prende in considerazione la storia del Gabinetto delle stampe e dei disegni berlinese, individuando gli ingressi di cuttings dalla fondazione (1831) alla pubblicazione del catalogo delle miniature (1931) da parte del direttore Paul Wescher; la seconda parte è costituita dalla schedatura dei frammenti. Il primo capitolo verte sulla nascita del museo a partire dall’apertura al pubblico della Königliche Bibliothek fino all’inaugurazione del Kupferstichkabinett nel 1831; il secondo capitolo offre una panoramica degli ingressi delle miniature (sia cuttings che manoscritti), non solo italiani ma anche francesi, tedeschi, fiamminghi e inglesi, dal XVII secolo al XXI. Il terzo capitolo ha come oggetto i ritagli provenienti dalla collezione del prussiano Ferdinand Friedrich von Nagler, acquistati dal museo nel 1835, mentre il quarto capitolo è dedicato alle miniature che originariamente appartenevano al collezionista Bernhard Hausmann (1875). Il quinto capitolo analizza la biografia e l’operato del direttore Friedrich Lippmann, il suo progetto di aprire un museo di Arti Grafiche e i frammenti miniati da lui acquisiti tra il 1876 e il 1903. Il sesto capitolo presenta le opere che giunsero nel museo tra il 1904 e il 1930, mentre il settimo capitolo riguarda Paul Wescher ed il suo catalogo delle miniature. Infine, l’ottavo capitolo è composto da 94 schede, una per ciascuna opera o per ciascun gruppo di opere riconducibili allo stesso manoscritto. È presente un’appendice circa gli scambi epistolari tra Wilhelm von Bode, Friedrich Lippmann e Stefano Bardini, che segnala alcuni documenti del Zentral Archiv di Berlino e dell’Archivio Stefano Bardini di Firenze. I primi sette capitoli aiutano perciò a meglio comprendere il gusto sotteso alle acquisizioni dei cuttings a Berlino nel corso del tempo, in rapporto al mercato della miniatura in Europa e alla nascita dei musei di arti applicate; inoltre, i medaglioni sui collezionisti e sui direttori legati al Kupferstichkabinett gettano luce sul complesso panorama del collezionismo e della museologia in Germania tra XVIII e XX secolo. Le schede del catalogo, che presentano numerosi pezzi inediti emersi dai depositi, si soffermano in primo luogo sull’analisi della liturgia e dei testi, analizzando successivamente lo stile delle opere e indicando ove possibile i frammenti “gemelli” in altre collezioni o le serie liturgiche e i testi da cui i cuttings furono asportati.

Le miniature italiane ritagliate del Kupferstichkabinett di Berlino. Per la genesi della collezione ed un catalogo della raccolta / Alai, Beatrice. - (2017 Jan 26).

Le miniature italiane ritagliate del Kupferstichkabinett di Berlino. Per la genesi della collezione ed un catalogo della raccolta

Alai, Beatrice
2017

Abstract

Abstract La tesi ha per oggetto le miniature italiane ritagliate del Kupferstichkabinett di Berlino. Di tale collezione è stata indagata la genesi ed è stato redatto un catalogo analitico delle opere. La prima parte del lavoro prende in considerazione la storia del Gabinetto delle stampe e dei disegni berlinese, individuando gli ingressi di cuttings dalla fondazione (1831) alla pubblicazione del catalogo delle miniature (1931) da parte del direttore Paul Wescher; la seconda parte è costituita dalla schedatura dei frammenti. Il primo capitolo verte sulla nascita del museo a partire dall’apertura al pubblico della Königliche Bibliothek fino all’inaugurazione del Kupferstichkabinett nel 1831; il secondo capitolo offre una panoramica degli ingressi delle miniature (sia cuttings che manoscritti), non solo italiani ma anche francesi, tedeschi, fiamminghi e inglesi, dal XVII secolo al XXI. Il terzo capitolo ha come oggetto i ritagli provenienti dalla collezione del prussiano Ferdinand Friedrich von Nagler, acquistati dal museo nel 1835, mentre il quarto capitolo è dedicato alle miniature che originariamente appartenevano al collezionista Bernhard Hausmann (1875). Il quinto capitolo analizza la biografia e l’operato del direttore Friedrich Lippmann, il suo progetto di aprire un museo di Arti Grafiche e i frammenti miniati da lui acquisiti tra il 1876 e il 1903. Il sesto capitolo presenta le opere che giunsero nel museo tra il 1904 e il 1930, mentre il settimo capitolo riguarda Paul Wescher ed il suo catalogo delle miniature. Infine, l’ottavo capitolo è composto da 94 schede, una per ciascuna opera o per ciascun gruppo di opere riconducibili allo stesso manoscritto. È presente un’appendice circa gli scambi epistolari tra Wilhelm von Bode, Friedrich Lippmann e Stefano Bardini, che segnala alcuni documenti del Zentral Archiv di Berlino e dell’Archivio Stefano Bardini di Firenze. I primi sette capitoli aiutano perciò a meglio comprendere il gusto sotteso alle acquisizioni dei cuttings a Berlino nel corso del tempo, in rapporto al mercato della miniatura in Europa e alla nascita dei musei di arti applicate; inoltre, i medaglioni sui collezionisti e sui direttori legati al Kupferstichkabinett gettano luce sul complesso panorama del collezionismo e della museologia in Germania tra XVIII e XX secolo. Le schede del catalogo, che presentano numerosi pezzi inediti emersi dai depositi, si soffermano in primo luogo sull’analisi della liturgia e dei testi, analizzando successivamente lo stile delle opere e indicando ove possibile i frammenti “gemelli” in altre collezioni o le serie liturgiche e i testi da cui i cuttings furono asportati.
26-gen-2017
The dissertation deals with the collection of Italian illuminated cuttings preserved at the Kupferstichkabinett in Berlin. The chapters 1-7 shed light on the genesis of the collection, starting from the foundation of the museum in 1831 until the publication of the catalogue by Paul Wescher in 1931. The most relevant acquisitions and the role of some curators and collectors are analised in relationship with the phenomenon of miniatures collecting in Europe between XVIII and XX centuries. The second part is a catalogue of the Italian cuttings preserved at the Cabinet: each of the 94 entry offers some considerations about the liturgy and the style of the work of art.
Miniatura cuttings Berlino collezionismo
Le miniature italiane ritagliate del Kupferstichkabinett di Berlino. Per la genesi della collezione ed un catalogo della raccolta / Alai, Beatrice. - (2017 Jan 26).
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