Pre-warming may reduce hypothermia during anaesthesia in humans (Andrzejowski et al. 2008). A prospective, randomised, blinded, clinical trial investigated the effect of pre-warming on body temperature in small animals undergoing anaesthesia. Dogs and cats ASA I-II, weighing <10kg undergoing minor procedures without extensive clipping were enrolled. Baseline rectal temperature was recorded. Following sedation (buprenorphine and acepromazine IM), dogs and cats were block randomised according to weight into two groups: pre-warming group (30 minutes in incubator, temperature 33°C) and control group (no pre-warming). Body condition score (BCS) and sedation were scored. Anaesthesia was induced with alfaxalone IV and maintained with isoflurane in oxygen. Rectal, oesophageal and ambient temperature were measured every 5 minutes from induction by an observer unaware of treatment. Animals were withdrawn from the study if oesophageal temperature was <36°C. Data for cats and dogs were analysed separately. After normality testing, groups were compared using t-tests or Mann Whitney (P<0.05). From induction to 60 minutes, temperatures were compared using ANOVA with post-hoc Bonferroni correction. Fisher’s exact test was used to assess the proportion of animals withdrawn because of hypothermia. Thirteen cats and ten dogs were pre-warmed, twelve cats and nine dogs were controls. There were no differences between groups for age, weight, BCS, sedation score, time from sedation to induction or anaesthesia duration. Time between removal from the incubator and induction was 19.6±7.2 minutes in cats and 23±12.5 minutes in dogs. Oesophageal and rectal temperatures were similar between groups during the first hour of anaesthesia. Ambient temperature was lower in controls compared to pre-warmed dogs throughout the study, and higher in controls compared to pre-warmed cats from 5 minutes (P <0.05). The incidence of hypothermia was similar in both groups. Pre-warming in an incubator for 30 minutes failed to improve body temperature during anaesthesia.

Nell’uomo è stato dimostrato che il riscaldamento pre-operatorio riduce l’incidenza di ipotermia in soggetti sottoposti ad anestesia generale (Andrzejowski et al. 2008). E’ stato condotto uno studio clinico cieco, prospettico, randomizzato, per valutare l’effetto del riscaldamento pre-operatorio sulla temperatura dei piccoli animali sottoposti ad anestesia. Nello studio sono stati inclusi cani e gatti clinicamente sani con peso inferiore a 10 kg, anestetizzati per procedure diagnostiche o chirurgie minori. E’ stata misurata la temperatura rettale di base. Dopo sedazione con acepromazina e buprenorfina intramuscolare, cani e gatti sono stati rispettivamente randomizzati in due gruppi: gruppo riscaldato pre-operatoriamente (30 minuti in incubatrice con temperatura di 33°C) e gruppo di controllo (nessun riscaldamento pre-operatorio). Sono stati valutati il Body condition score (BCS) ed il livello di sedazione. L’anestesia è stata indotta con alfaxalone somministrato per via endovenosa e mantenuta con isoflurano vaporizzato in ossigeno. Le temperature rettale, esofagea ed ambientale sono state misurate ogni 5 minuti a partire dall’induzione, da un osservatore non a conoscenza del trattamento. Se la temperatura dell’animale scendeva sotto i 36°C, lo studio veniva interrotto. I dati di cani e gatti sono stati analizzati separatamente. Dopo aver testato la normalità dei dati, i gruppi sono stati valutati usando t-test o Mann Whitney (P <0.05). Per la prima ora di anestesia, le temperature sono state confrontate usando ANOVA con correzione post hoc Bonferroni. Fisher exact test è stato utilizzato per valutare la proporzione di animali rimossi dallo studio a causa di ipotermia. Tredici gatti e dieci cani hanno ricevuto riscaldamento pre-operatorio, dodici gatti e nove cani erano controlli. Non c’è stata differenza tra i gruppi per quanto riguarda età, peso, BCS, livello di sedazione, tempo tra sedazione ed induzione o durata di anestesia. Il tempo tra rimozione dall’incubatore ed induzione dell’anestesia è stato 19.6±7.2 minuti per i gatti e 23±12.5 minuti per i cani. La temperatura esofagea e rettale sono state simili durante la prima ora di anestesia. La temperatura ambientale è risultata inferiore nei cani del gruppo di controllo rispetto ai cani riscaldati pre-operatoriamente e superiore nei gatti di controllo rispetto ai gatti riscaldati pre-operatoriamente a partire da 5 minuti (P <0.05). L’incidenza di ipotermia è stata simile in entrambi i gruppi. Il riscaldamento pre-operatorio in incubatrice per 30 minuti non ha migliorato la temperatura durante l’anestesia.

Effect of pre-warming on the body temperature of small animals undergoing general anaesthesia(2012 Nov 07).

Effect of pre-warming on the body temperature of small animals undergoing general anaesthesia

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2012

Abstract

Nell’uomo è stato dimostrato che il riscaldamento pre-operatorio riduce l’incidenza di ipotermia in soggetti sottoposti ad anestesia generale (Andrzejowski et al. 2008). E’ stato condotto uno studio clinico cieco, prospettico, randomizzato, per valutare l’effetto del riscaldamento pre-operatorio sulla temperatura dei piccoli animali sottoposti ad anestesia. Nello studio sono stati inclusi cani e gatti clinicamente sani con peso inferiore a 10 kg, anestetizzati per procedure diagnostiche o chirurgie minori. E’ stata misurata la temperatura rettale di base. Dopo sedazione con acepromazina e buprenorfina intramuscolare, cani e gatti sono stati rispettivamente randomizzati in due gruppi: gruppo riscaldato pre-operatoriamente (30 minuti in incubatrice con temperatura di 33°C) e gruppo di controllo (nessun riscaldamento pre-operatorio). Sono stati valutati il Body condition score (BCS) ed il livello di sedazione. L’anestesia è stata indotta con alfaxalone somministrato per via endovenosa e mantenuta con isoflurano vaporizzato in ossigeno. Le temperature rettale, esofagea ed ambientale sono state misurate ogni 5 minuti a partire dall’induzione, da un osservatore non a conoscenza del trattamento. Se la temperatura dell’animale scendeva sotto i 36°C, lo studio veniva interrotto. I dati di cani e gatti sono stati analizzati separatamente. Dopo aver testato la normalità dei dati, i gruppi sono stati valutati usando t-test o Mann Whitney (P <0.05). Per la prima ora di anestesia, le temperature sono state confrontate usando ANOVA con correzione post hoc Bonferroni. Fisher exact test è stato utilizzato per valutare la proporzione di animali rimossi dallo studio a causa di ipotermia. Tredici gatti e dieci cani hanno ricevuto riscaldamento pre-operatorio, dodici gatti e nove cani erano controlli. Non c’è stata differenza tra i gruppi per quanto riguarda età, peso, BCS, livello di sedazione, tempo tra sedazione ed induzione o durata di anestesia. Il tempo tra rimozione dall’incubatore ed induzione dell’anestesia è stato 19.6±7.2 minuti per i gatti e 23±12.5 minuti per i cani. La temperatura esofagea e rettale sono state simili durante la prima ora di anestesia. La temperatura ambientale è risultata inferiore nei cani del gruppo di controllo rispetto ai cani riscaldati pre-operatoriamente e superiore nei gatti di controllo rispetto ai gatti riscaldati pre-operatoriamente a partire da 5 minuti (P <0.05). L’incidenza di ipotermia è stata simile in entrambi i gruppi. Il riscaldamento pre-operatorio in incubatrice per 30 minuti non ha migliorato la temperatura durante l’anestesia.
7-nov-2012
Pre-warming may reduce hypothermia during anaesthesia in humans (Andrzejowski et al. 2008). A prospective, randomised, blinded, clinical trial investigated the effect of pre-warming on body temperature in small animals undergoing anaesthesia. Dogs and cats ASA I-II, weighing <10kg undergoing minor procedures without extensive clipping were enrolled. Baseline rectal temperature was recorded. Following sedation (buprenorphine and acepromazine IM), dogs and cats were block randomised according to weight into two groups: pre-warming group (30 minutes in incubator, temperature 33°C) and control group (no pre-warming). Body condition score (BCS) and sedation were scored. Anaesthesia was induced with alfaxalone IV and maintained with isoflurane in oxygen. Rectal, oesophageal and ambient temperature were measured every 5 minutes from induction by an observer unaware of treatment. Animals were withdrawn from the study if oesophageal temperature was <36°C. Data for cats and dogs were analysed separately. After normality testing, groups were compared using t-tests or Mann Whitney (P<0.05). From induction to 60 minutes, temperatures were compared using ANOVA with post-hoc Bonferroni correction. Fisher’s exact test was used to assess the proportion of animals withdrawn because of hypothermia. Thirteen cats and ten dogs were pre-warmed, twelve cats and nine dogs were controls. There were no differences between groups for age, weight, BCS, sedation score, time from sedation to induction or anaesthesia duration. Time between removal from the incubator and induction was 19.6±7.2 minutes in cats and 23±12.5 minutes in dogs. Oesophageal and rectal temperatures were similar between groups during the first hour of anaesthesia. Ambient temperature was lower in controls compared to pre-warmed dogs throughout the study, and higher in controls compared to pre-warmed cats from 5 minutes (P <0.05). The incidence of hypothermia was similar in both groups. Pre-warming in an incubator for 30 minutes failed to improve body temperature during anaesthesia.
pre-warming, small animals, hypothermia
Effect of pre-warming on the body temperature of small animals undergoing general anaesthesia(2012 Nov 07).
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