The work has attempted a reflection on the dyad with which traditionally opposes the self to the other, putting into question the close co-implication of the two terms, as it appears from the title of this dissertation. The guidelines by which we have worked were the reflections of Merleau-Ponty, Simondon and Deleuze, on which there is a single attempt to overcome the traditional dichotomies through a thought back to the things themselves, before each dichotomous “me-other” categorization. Through the reflections of Merleau- Ponty, Simondon and Deleuze it comes to the peculiar fold of each individual, constitutionally different from any other, crossed by lines and constantly moving. Subjected to deterritorializations, the individual always reterritorializes in new structures. The individual happens, and it happens in the intermission that exists between a fold and another, between one person and another in the common ground that causes that I and the other becoming together. This is that Dividual, whose Je est une autre.
Il lavoro svolto ha tentato una riflessione sulla diade con la quale si oppone tradizionalmente l’io all’altro, mettendola in discussione e facendo emergere, così come appare sin dal titolo di tale dissertazione, la stretta coimplicazione dei due termini. Le linee guida attraverso le quali ci si è mossi sono state le riflessioni di Merleau-Ponty, Simondon e Deleuze, nelle quali si trova un medesimo tentativo di superamento delle dicotomie tradizionali attraverso un pensiero che torna alle cose stesse, prima di ogni categorizzazione dicotomica, prima di ogni dualismo io-altro. Attraverso le riflessioni merleau-pontyana, simondoniana e deleuziana si giunge alla peculiare piega di ogni individuo, costitutivamente diversa da qualsiasi altro, attraversata da linee e in movimento: perennemente sottoposto a deterritorializzazioni, l’individuo sempre si riterritorializza in nuove strutturazioni, in moto nel suo divenir costamente altro. L’individuo accade, e accade in quell’intermezzo che esiste tra una piega e l’altra, tra un soggetto e l’altro in quel territorio comune che ne fa essere e l’io e l’altro in un divenire insieme. È questo quel Dividuo, il cui Je est une autre.
Je est un autre. La questione dell'identità nella riflessione di Merleau-Ponty, Simondon e Deleuze / Mancuso, Erika. - (2013 Jan 06).
Je est un autre. La questione dell'identità nella riflessione di Merleau-Ponty, Simondon e Deleuze
Mancuso, Erika
2013
Abstract
Il lavoro svolto ha tentato una riflessione sulla diade con la quale si oppone tradizionalmente l’io all’altro, mettendola in discussione e facendo emergere, così come appare sin dal titolo di tale dissertazione, la stretta coimplicazione dei due termini. Le linee guida attraverso le quali ci si è mossi sono state le riflessioni di Merleau-Ponty, Simondon e Deleuze, nelle quali si trova un medesimo tentativo di superamento delle dicotomie tradizionali attraverso un pensiero che torna alle cose stesse, prima di ogni categorizzazione dicotomica, prima di ogni dualismo io-altro. Attraverso le riflessioni merleau-pontyana, simondoniana e deleuziana si giunge alla peculiare piega di ogni individuo, costitutivamente diversa da qualsiasi altro, attraversata da linee e in movimento: perennemente sottoposto a deterritorializzazioni, l’individuo sempre si riterritorializza in nuove strutturazioni, in moto nel suo divenir costamente altro. L’individuo accade, e accade in quell’intermezzo che esiste tra una piega e l’altra, tra un soggetto e l’altro in quel territorio comune che ne fa essere e l’io e l’altro in un divenire insieme. È questo quel Dividuo, il cui Je est une autre.File | Dimensione | Formato | |
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