Rossini's musical language is the first pillar which underpins the complex architecture of melodramatic Nineteenth century, a "keystone" - as has been appealed - essential in the definition of the relationship between text and music scene through the relationship sign-sound. While presenting various points of contact with the previous generation of opera composers (Paisiello, Cimarosa, Fioravanti, Pavesi, Generali, Mayr, Paer, Mosca, Morlacchi, Spontini, Cherubini, etc ...) his style differs from that of their colleagues thanks to a strong sense of formal balance, thematic economy and harmonic cohesion, so that it has sometimes been associated with the stylistic elements of symphonic music of the Viennese master. This report is confirmed both by the testimony of Rossini that the same nickname (the Tedeschino) that the companions and teachers give him during the years of study at the Liceo musicale of Bologna. This passion for the Wiener Klassik essentially means a close relationship with the works of Mozart and Haydn, by his own admission known since childhood (in Lugo, at the library of the brothers Malerbi, then in Bologna, thanks to the personal study and practice). The influence of Mozart is to be found into dramaturgy (the works of Mozart were a constant mine of ideas scenic-narrative for him), but the pen of Rossini is more complex, and Haydn’s heritage could invest structural and compositional levels. An attempt was therefore to found in the music of Rossini (especially but not strictly between 1804 and 1814, respectively the years of Sonate a quattro and his transfer to Neaples) what features of his language could be due to the production of Haydn, with particular reference to the repertoire at that time known in Italy (symphonies, quartets and oratori). The process of analysis begins with the recognition of haydnian source of that era (Rossini’s memories, concert programs, manuscripts and prints), followed by the organization of a grid of various parameters (harmony, thematic, form, orchestration , humor, musical rhetoric, quotes) within which to inscribe the style of Haydn, to finally define of the salient features. After the language specification, it shall be considered three moments of the production of Rossini, such as chamber music (Sonate a quattro) instrumental (the symphonies of work) and melodramatic (arias, ensembles and finali in the operas), analyzing the technical and expressive references with Haydn’s way of composition: the presence of similar solutions in both composers testifies, if not a real direct influence (the proof of which, in the light of the documents, is a utopia) at least the adherence to a common technical and expressive vocabulary, the same early conferred on him by friends and colleagues during Bologna’s years

Il linguaggio musicale rossiniano è il primo pilastro sul quale si fonda la complessa architettura melodrammatica ottocentesca, una “chiave di volta” - come è stato appellato - imprescindibile nella definizione dei rapporti tra testo, musica e scena tramite la relazione segno-suono. Pur presentando vari punti di contatto con la generazione di operisti precedenti (Paisiello, Cimarosa, Fioravanti, Pavesi, Generali, Mayr, Päer, Mosca, Morlacchi, Spontini, Cherubini, etc…) il suo stile si discosta da quello dei colleghi grazie ad una forte connotazione di equilibrio formale, di economia tematica e di coesione armonica, tanto da essere stato talvolta associato agli stilemi della musica sinfonica di matrice viennese. Tale relazione viene confermata sia da testimonianze di Rossini medesimo che dal soprannome (il Tedeschino) che compagni e docenti gli affibbiarono durante gli anni di studio presso il Liceo musicale di Bologna. Questa passione per la Wiener Klassik significa in sostanza una stretta correlazione con i lavori di Mozart ed Haydn, per sua stessa ammissione conosciuti fin dalla giovinezza (prima a Lugo, presso la biblioteca dei fratelli Malerbi, poi a Bologna, grazie allo studio ed alla pratica personali). L’influenza di Mozart è da ricercarsi maggiormente a livello drammaturgico (le opere del salisburghese furono per Rossini un costante miniera di spunti scenico-narrativi); ma la penna rossiniana è più complessa, ed il portato dell’autore della Creazione potrebbe investirne il livello strutturale e compositivo. Si è tentato perciò di ricercare nella musica di Rossini (specialmente ma non tassativamente tra il 1804 ed il 1814, anni rispettivamente delle precoci Sonate a quattro e del trasferimento napoletano) quali caratteristiche del suo linguaggio si potessero ricondurre alla produzione di Haydn, con particolare riferimento al repertorio allora presente in Italia (sinfonie, quartetti ed oratori). L’iter dell’analisi inizia con la ricognizione delle fonti haydniane dell’epoca (ricordi rossiniani, programmi di concerti, manoscritti e stampe), cui fa seguito l’ organizzazione di una griglia composta da vari parametri (armonia, tematismo, forma, orchestrazione, humour, retorica musicale, citazioni) entro la quale poter inscrivere lo stile di Haydn alfine di connotarne le caratteristiche salienti. Definite le specifiche del linguaggio, si sono presi in esame tre momenti topici della produzione rossiniana quali la musica da camera (Sonate a quattro) strumentale (le sinfonie d’opera) e melodrammatica (arie, insiemi e finali dalle opere), analizzandone i rimandi tecnici ed espressivi con quanto riscontrato nella prassi haydniana: la presenza di soluzioni simili sia in Rossini che nel compositore austriaco testimonia, se non una vera e propria influenza diretta (la prova della quale, alla luce dei documenti, è perlomeno utopistica) perlomeno l’adesione ad un comune vocabolario tecnico ed espressivo, lo stesso precocemente riconosciutogli da amici e colleghi negli anni bolognesi

Le influenze su Rossini della musica di Haydn / Gon, Federico. - (2013 Jan 15).

Le influenze su Rossini della musica di Haydn

Gon, Federico
2013

Abstract

Il linguaggio musicale rossiniano è il primo pilastro sul quale si fonda la complessa architettura melodrammatica ottocentesca, una “chiave di volta” - come è stato appellato - imprescindibile nella definizione dei rapporti tra testo, musica e scena tramite la relazione segno-suono. Pur presentando vari punti di contatto con la generazione di operisti precedenti (Paisiello, Cimarosa, Fioravanti, Pavesi, Generali, Mayr, Päer, Mosca, Morlacchi, Spontini, Cherubini, etc…) il suo stile si discosta da quello dei colleghi grazie ad una forte connotazione di equilibrio formale, di economia tematica e di coesione armonica, tanto da essere stato talvolta associato agli stilemi della musica sinfonica di matrice viennese. Tale relazione viene confermata sia da testimonianze di Rossini medesimo che dal soprannome (il Tedeschino) che compagni e docenti gli affibbiarono durante gli anni di studio presso il Liceo musicale di Bologna. Questa passione per la Wiener Klassik significa in sostanza una stretta correlazione con i lavori di Mozart ed Haydn, per sua stessa ammissione conosciuti fin dalla giovinezza (prima a Lugo, presso la biblioteca dei fratelli Malerbi, poi a Bologna, grazie allo studio ed alla pratica personali). L’influenza di Mozart è da ricercarsi maggiormente a livello drammaturgico (le opere del salisburghese furono per Rossini un costante miniera di spunti scenico-narrativi); ma la penna rossiniana è più complessa, ed il portato dell’autore della Creazione potrebbe investirne il livello strutturale e compositivo. Si è tentato perciò di ricercare nella musica di Rossini (specialmente ma non tassativamente tra il 1804 ed il 1814, anni rispettivamente delle precoci Sonate a quattro e del trasferimento napoletano) quali caratteristiche del suo linguaggio si potessero ricondurre alla produzione di Haydn, con particolare riferimento al repertorio allora presente in Italia (sinfonie, quartetti ed oratori). L’iter dell’analisi inizia con la ricognizione delle fonti haydniane dell’epoca (ricordi rossiniani, programmi di concerti, manoscritti e stampe), cui fa seguito l’ organizzazione di una griglia composta da vari parametri (armonia, tematismo, forma, orchestrazione, humour, retorica musicale, citazioni) entro la quale poter inscrivere lo stile di Haydn alfine di connotarne le caratteristiche salienti. Definite le specifiche del linguaggio, si sono presi in esame tre momenti topici della produzione rossiniana quali la musica da camera (Sonate a quattro) strumentale (le sinfonie d’opera) e melodrammatica (arie, insiemi e finali dalle opere), analizzandone i rimandi tecnici ed espressivi con quanto riscontrato nella prassi haydniana: la presenza di soluzioni simili sia in Rossini che nel compositore austriaco testimonia, se non una vera e propria influenza diretta (la prova della quale, alla luce dei documenti, è perlomeno utopistica) perlomeno l’adesione ad un comune vocabolario tecnico ed espressivo, lo stesso precocemente riconosciutogli da amici e colleghi negli anni bolognesi
15-gen-2013
Rossini's musical language is the first pillar which underpins the complex architecture of melodramatic Nineteenth century, a "keystone" - as has been appealed - essential in the definition of the relationship between text and music scene through the relationship sign-sound. While presenting various points of contact with the previous generation of opera composers (Paisiello, Cimarosa, Fioravanti, Pavesi, Generali, Mayr, Paer, Mosca, Morlacchi, Spontini, Cherubini, etc ...) his style differs from that of their colleagues thanks to a strong sense of formal balance, thematic economy and harmonic cohesion, so that it has sometimes been associated with the stylistic elements of symphonic music of the Viennese master. This report is confirmed both by the testimony of Rossini that the same nickname (the Tedeschino) that the companions and teachers give him during the years of study at the Liceo musicale of Bologna. This passion for the Wiener Klassik essentially means a close relationship with the works of Mozart and Haydn, by his own admission known since childhood (in Lugo, at the library of the brothers Malerbi, then in Bologna, thanks to the personal study and practice). The influence of Mozart is to be found into dramaturgy (the works of Mozart were a constant mine of ideas scenic-narrative for him), but the pen of Rossini is more complex, and Haydn’s heritage could invest structural and compositional levels. An attempt was therefore to found in the music of Rossini (especially but not strictly between 1804 and 1814, respectively the years of Sonate a quattro and his transfer to Neaples) what features of his language could be due to the production of Haydn, with particular reference to the repertoire at that time known in Italy (symphonies, quartets and oratori). The process of analysis begins with the recognition of haydnian source of that era (Rossini’s memories, concert programs, manuscripts and prints), followed by the organization of a grid of various parameters (harmony, thematic, form, orchestration , humor, musical rhetoric, quotes) within which to inscribe the style of Haydn, to finally define of the salient features. After the language specification, it shall be considered three moments of the production of Rossini, such as chamber music (Sonate a quattro) instrumental (the symphonies of work) and melodramatic (arias, ensembles and finali in the operas), analyzing the technical and expressive references with Haydn’s way of composition: the presence of similar solutions in both composers testifies, if not a real direct influence (the proof of which, in the light of the documents, is a utopia) at least the adherence to a common technical and expressive vocabulary, the same early conferred on him by friends and colleagues during Bologna’s years
Haydn, Rossini
Le influenze su Rossini della musica di Haydn / Gon, Federico. - (2013 Jan 15).
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