Background: Work-related musculoskeletal disorders (WRMDs) represent a considerable public health problem in industrialized societies. In the last 5-year, data highlighted a 158% increase on such diseases. In general, physical activity has been showed a useful tool to prevent musculoskeletal disorders; for these reasons, in 2009, the Italian Workers' Compensation Authority (INAIL: Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), in partnership of University of Padua, financed a Ph.D. grant entitled “Workplace physical activity program to prevent upper limb and neck musculoskeletal disorders”, aiming to investigate the potential benefits of physical activity programs carried out in this environment. Objective: To determine the effectiveness of a workplace physical activity program in workers at risk of upper extremity and neck musculoskeletal disorders. This study was performed in two industries of Padua and Venice. Methods: Occupational Medicine of Padua analyzed the risk for biomechanical overload; then participants underwent functional evaluation. Upper limbs strength and flexibility, range of motion during shoulder elevation and abduction and during head-flexion, extension, lateral inclination and rotation were measured. Furthermore subjects were asked to complete two questionnaires for the arm and neck function. Finally Visual Analogue Scales were used to evaluate pain on neck, shoulder, elbow and wrist. In the settlement of Padua, a metalworking factory, 30 volunteers were involved into the program, and 55 subjects assigned to a control group. Exercise sessions were organized during lunch break, 3 time-a-week, for 30 minutes each, the intervention lasted 10 months. In the settlement of Venice, the industry belongs to the eyewear sector. Here it has been evaluated 58 participants, which, in turn 30 were allocated to to the experimental group while 30 were assigned to the control group. Exercise sessions were set twice a week and the intervention lasted 5 months. Results and Conclusions: Both intervention groups showed significant improvements on range of motion and strength of upper limbs, in addition, shoulder elevation and abduction has been improved. Finally, also head inclination and rotation gained benefits as well as reduction of upper-limb disability. Metal workers referred a decrease in disability for neck region and a fainting on perceived pain, even in neck region and wrists. Eyewear workers showed only pain reduction on wrists. Several limitations arose, especially related to the economical crisis which involved both industrial settlements; however, exercise programs, when properly administered, contributed to the improvement to the physical efficiency and functional status. This further document confirms the benefits of a physical activity program as tool to prevent WRMDs.

Introduzione: Negli ultimi anni le patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro sono diventate fonte di notevole preoccupazione per l’entità e la gravità delle conseguenze che possono comportare. In Italia, infatti, le denunce muscolo-scheletrico sono in costante aumento, che nel 2010 ha raggiunto il 158% rispetto al 2006 Per arginare il problema, nel corso del 2009 l’INAIL, in collaborazione con l’Università di Padova, ha promosso un Dottorato di Ricerca dal titolo “Prevenzione attraverso l’attività motoria compensativa nei lavoratori a rischio di patologie muscolo-scheletriche”. Scopo dello studio: Verificare l’efficacia di un protocollo di specifica attività motoria di tipo compensativo nei lavoratori di due aziende della provincia di Padova (settore metalmeccanico) e di Venezia (settore ottico), i quali, per lo svolgimento delle loro mansioni, sottopongono gli arti superiori ad un sovraccarico biomeccanico potenzialmente dannoso. Metodi: Dopo la valutazione del rischio, eseguita dalla Medicina del Lavoro di Padova, i lavoratori di ciascuna azienda sono stati sottoposti ad alcuni test di efficienza fisica per la valutazione della flessibilità e della forza dell’arto superiore e per il range di movimento di elevazione ed abduzione della spalla e di flessione, estensione, inclinazione e rotazione del capo. Sono, inoltre, stati impiegati due questionari per determinare la capacità funzionale dell’arto superiore e del collo nello svolgimento delle attività della vita quotidiana e la scala VAS del dolore, per quantificare il dolore connesso ai DMS di collo, spalle, gomiti, polsi/mani. Presso l’azienda metalmeccanica, sono stati valutati 85 soggetti, 30 dei quali hanno volontariamente preso parte al gruppo d’intervento, mentre gli altri 55 hanno formato il gruppo di controllo. In accordo con i responsabili, il programma motorio si è svolto con una frequenza di 3 sedute settimanali di 30 minuti ciascuna, organizzate durante la pausa pranzo e si è concluso dopo 10 mesi. Presso l’azienda del settore ottico, invece, sono stati valutati 58 soggetti, 30 dei quali hanno formato il gruppo sperimentale e 28 quello di controllo. Le lezioni sono state organizzate durante l’orario di lavoro, con una frequenza settimanale di 2 sedute e una durata complessiva di 5 mesi. Risultati e Conclusioni: In entrambi i gruppi di intervento si sono verificati significativi miglioramenti della mobilità e della forza degli arti superiori, del range di elevazione ed abduzione delle spalle e di inclinazione e rotazione del capo, oltre ad un’apprezzabile riduzione dei livelli di disabilità del braccio. I lavoratori metalmeccanici hanno inoltre riferito una diminuzione della disabilità anche per quanto riguarda il collo e un’attenuazione del dolore, prevalentemente a livello del collo e del complesso articolare mano/polso di entrambi i lati. Per le operaie del settore ottico, invece, la riduzione del dolore si è limitata al solo complesso mano/polso. In definitiva, nonostante alcune difficoltà di svolgimento legate alla crisi economica intercorrente, si conferma che un programma di attività motoria, adeguatamente somministrato, può contribuire al miglioramento di alcune componenti di efficienza fisica e funzionale ed essere considerato un utile strumento di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici dell’arto superiore e del collo.

Prevenzione attraverso l'attività motoria compensativa in lavoratori a rischio di patologie muscolo-scheletriche dell'arto superiore e del collo / Rasotto, Chiara. - (2013 Jan 24).

Prevenzione attraverso l'attività motoria compensativa in lavoratori a rischio di patologie muscolo-scheletriche dell'arto superiore e del collo

Rasotto, Chiara
2013

Abstract

Introduzione: Negli ultimi anni le patologie muscolo-scheletriche correlate al lavoro sono diventate fonte di notevole preoccupazione per l’entità e la gravità delle conseguenze che possono comportare. In Italia, infatti, le denunce muscolo-scheletrico sono in costante aumento, che nel 2010 ha raggiunto il 158% rispetto al 2006 Per arginare il problema, nel corso del 2009 l’INAIL, in collaborazione con l’Università di Padova, ha promosso un Dottorato di Ricerca dal titolo “Prevenzione attraverso l’attività motoria compensativa nei lavoratori a rischio di patologie muscolo-scheletriche”. Scopo dello studio: Verificare l’efficacia di un protocollo di specifica attività motoria di tipo compensativo nei lavoratori di due aziende della provincia di Padova (settore metalmeccanico) e di Venezia (settore ottico), i quali, per lo svolgimento delle loro mansioni, sottopongono gli arti superiori ad un sovraccarico biomeccanico potenzialmente dannoso. Metodi: Dopo la valutazione del rischio, eseguita dalla Medicina del Lavoro di Padova, i lavoratori di ciascuna azienda sono stati sottoposti ad alcuni test di efficienza fisica per la valutazione della flessibilità e della forza dell’arto superiore e per il range di movimento di elevazione ed abduzione della spalla e di flessione, estensione, inclinazione e rotazione del capo. Sono, inoltre, stati impiegati due questionari per determinare la capacità funzionale dell’arto superiore e del collo nello svolgimento delle attività della vita quotidiana e la scala VAS del dolore, per quantificare il dolore connesso ai DMS di collo, spalle, gomiti, polsi/mani. Presso l’azienda metalmeccanica, sono stati valutati 85 soggetti, 30 dei quali hanno volontariamente preso parte al gruppo d’intervento, mentre gli altri 55 hanno formato il gruppo di controllo. In accordo con i responsabili, il programma motorio si è svolto con una frequenza di 3 sedute settimanali di 30 minuti ciascuna, organizzate durante la pausa pranzo e si è concluso dopo 10 mesi. Presso l’azienda del settore ottico, invece, sono stati valutati 58 soggetti, 30 dei quali hanno formato il gruppo sperimentale e 28 quello di controllo. Le lezioni sono state organizzate durante l’orario di lavoro, con una frequenza settimanale di 2 sedute e una durata complessiva di 5 mesi. Risultati e Conclusioni: In entrambi i gruppi di intervento si sono verificati significativi miglioramenti della mobilità e della forza degli arti superiori, del range di elevazione ed abduzione delle spalle e di inclinazione e rotazione del capo, oltre ad un’apprezzabile riduzione dei livelli di disabilità del braccio. I lavoratori metalmeccanici hanno inoltre riferito una diminuzione della disabilità anche per quanto riguarda il collo e un’attenuazione del dolore, prevalentemente a livello del collo e del complesso articolare mano/polso di entrambi i lati. Per le operaie del settore ottico, invece, la riduzione del dolore si è limitata al solo complesso mano/polso. In definitiva, nonostante alcune difficoltà di svolgimento legate alla crisi economica intercorrente, si conferma che un programma di attività motoria, adeguatamente somministrato, può contribuire al miglioramento di alcune componenti di efficienza fisica e funzionale ed essere considerato un utile strumento di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici dell’arto superiore e del collo.
24-gen-2013
Background: Work-related musculoskeletal disorders (WRMDs) represent a considerable public health problem in industrialized societies. In the last 5-year, data highlighted a 158% increase on such diseases. In general, physical activity has been showed a useful tool to prevent musculoskeletal disorders; for these reasons, in 2009, the Italian Workers' Compensation Authority (INAIL: Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), in partnership of University of Padua, financed a Ph.D. grant entitled “Workplace physical activity program to prevent upper limb and neck musculoskeletal disorders”, aiming to investigate the potential benefits of physical activity programs carried out in this environment. Objective: To determine the effectiveness of a workplace physical activity program in workers at risk of upper extremity and neck musculoskeletal disorders. This study was performed in two industries of Padua and Venice. Methods: Occupational Medicine of Padua analyzed the risk for biomechanical overload; then participants underwent functional evaluation. Upper limbs strength and flexibility, range of motion during shoulder elevation and abduction and during head-flexion, extension, lateral inclination and rotation were measured. Furthermore subjects were asked to complete two questionnaires for the arm and neck function. Finally Visual Analogue Scales were used to evaluate pain on neck, shoulder, elbow and wrist. In the settlement of Padua, a metalworking factory, 30 volunteers were involved into the program, and 55 subjects assigned to a control group. Exercise sessions were organized during lunch break, 3 time-a-week, for 30 minutes each, the intervention lasted 10 months. In the settlement of Venice, the industry belongs to the eyewear sector. Here it has been evaluated 58 participants, which, in turn 30 were allocated to to the experimental group while 30 were assigned to the control group. Exercise sessions were set twice a week and the intervention lasted 5 months. Results and Conclusions: Both intervention groups showed significant improvements on range of motion and strength of upper limbs, in addition, shoulder elevation and abduction has been improved. Finally, also head inclination and rotation gained benefits as well as reduction of upper-limb disability. Metal workers referred a decrease in disability for neck region and a fainting on perceived pain, even in neck region and wrists. Eyewear workers showed only pain reduction on wrists. Several limitations arose, especially related to the economical crisis which involved both industrial settlements; however, exercise programs, when properly administered, contributed to the improvement to the physical efficiency and functional status. This further document confirms the benefits of a physical activity program as tool to prevent WRMDs.
attività motoria/physical activity patologie muscolo-scheletriche/musculoskeletal disorders arto superiore e collo/upper limb and neck prevenzione/prevention lavoratore/workers luogo di lavoro/workplace
Prevenzione attraverso l'attività motoria compensativa in lavoratori a rischio di patologie muscolo-scheletriche dell'arto superiore e del collo / Rasotto, Chiara. - (2013 Jan 24).
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