Introduction Individuals with disability have generally a more negative physical self-concept than other people. During adolescence and youth it is very important to have a positive physical self-concept. Sport practice may contribute to develop a positive physical self-description in persons with disability. The present study aimed to investigate the role of sport practice on physical self-description in individuals with motor disability. Methods There were 1149 participants (578 boys and 571 girls) aged between 13 and 28 (M = 16.81). Individuals were divided into four groups: (a) not disabled who practiced sport (n = 742); (b) not disabled who did not practice sport (n = 264); (c) motor disabled who practiced sport (n = 109); (d) motor disabled who did not practice sport (n = 34). Eligible criteria for disabled participation were the presence of peripheral, spastic or cerebral paraplegia. Participants completed the Physical Self-Description Questionnaire-Short (PSDQ-S) in a cross-sectional design. In order to ensure that PSDQ-S was appropriate for the two groups of disabled, 7 persons with motor disability were consulted in the pre-research stage. Analysis of variance (one-way ANOVA) with a post-hoc test (Bonferroni) was conducted to examine the differences between groups on the PSDQ-S scales. Results One-way ANOVA showed significant between groups differences in the following PSDQ scales: activity (p < .0001), body fat (p < .0001), appearance (p = .003), coordination (p < .0001), endurance (p < .0001), flexibility (p < .0001), health (p < .0001), sport (p < .0001), strength (p < .0001), global physical (p < .0001), global esteem (p < .0001). Bonferroni post-hoc revealed that group a (not disabled - sport) scored higher than group b (not disabled - not sport) and d (disabled - not sport), but did not differ from group c (disabled - sport) in the following PSDQ scales: coordination, endurance, flexibility, sport, appearance, and global esteem. Group d scored higher than the other three groups in strength scale. Discussion and conclusions Individuals with motor disability who practiced sport obtained similar results to the group of people without disability who practiced sport in a certain number of PSDQS scales. The disabled group who did not practice sport obtained generally the worse PSDQ scores in comparison with the other three groups. In conclusion, it seems possible to assert that sport practice can contribute to develop a positive physical self-concept in persons with motor disability.

Introduzione Le persone disabili presentano generalmente una maggior insoddisfazione nei confronti del proprio corpo. Durante l’adolescenza e la giovinezza - periodi nel corso dei quali avvengono molteplici cambiamenti somatici e psicologici - è molto importante consolidare una considerazione positiva della propria dimensione corporea e delle proprie abilità motorie. Inoltre il concetto del sé fisico è considerato un importante mediatore di risultati in educazione fisica. Considerando il fatto che lo sport sembra poter contribuire a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità nelle persone disabili, lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare il ruolo della pratica sportiva nell’auto-descrizione del proprio fisico in adolescenti e giovani con disabilità motoria. Materiali e metodi Allo studio hanno partecipato 1149 persone (578 ragazzi e 571 ragazze) con età compresa tra i 13 e i 28 anni (M = 16.81). Gli individui sono stati divisi in 4 gruppi incrociando le variabili ‘pratica sportiva’ e ‘disabilità motoria’: (1) non disabili che praticano sport (n = 742); (2) non disabili che non praticano sport (n = 264); (3) disabili motori che praticano sport (n = 109); (4) disabili motori che non praticano sport (n = 34). I partecipanti hanno completato il Physical Self-Description Questionnaire-Short (PSDQ-S), in un disegno di ricerca trasversale. A garanzia del fatto che il PSDQ- S fosse adatto ai due gruppi di disabili, è stata prevista una fase di pre-ricerca nel corso della quale sono stati consultati 7 adolescenti e giovani con disabilità motoria (ai quali è stato chiesto di contribuire ad adattare gli item del questionario che potevano creare problemi di comprensione, interpretazione e identificazione da parte degli stessi). Al fine di esaminare le differenze tra i quattro gruppi nelle sottoscale del PSDQ-S sono stati impiegati l’analisi della varianza (one-way ANOVA) e un post-hoc test (Bonferroni). Risultati L’analisi della varianza ha evidenziato la presenza di differenze significative tra i quattro gruppi nelle seguenti sottoscale del PSDQ-S: attività (p < .0001), obesità (p < .0001), aspetto (p = .003), coordinazione (p < .0001), resistenza (p < .0001), flessibilità (p < .0001), salute (p < .0001), abilità sportiva (p < .0001), forza (p < .0001), fisico globale (p < .0001), autostima globale (p < .0001). Il test di Bonferroni ha rilevato che il gruppo 1 (non disabili-sportivi) ha ottenuto un punteggio significativamente più alto del gruppo 2 (non disabili-non sportivi) e 4 (disabili-non sportivi), ma non differiva dal gruppo 3 (disabili-sportivi) nei seguenti fattori del PSDQ-S: coordinazione, resistenza, flessibilità, abilità sportiva, aspetto, e autostima globale. Il gruppo 3 (disabili-non sportivi) ha ottenuto punteggi più alti rispetto a tutti gli altri tre gruppi nella sottoscala relative alla forza. Discussione e conclusioni Le persone con disabilità motoria che praticano sport hanno ottenuto risultati simili al gruppo di persone senza disabilità che praticano sport in molteplici fattori relativi all’auto-descrizione del proprio fisico. Il gruppo di disabili che non praticano sport hanno ottenuto punteggi generalmente inferiori a tutti gli altri tre gruppi. In conclusione, sembra plausibile asserire che la pratica sportiva contribuisce a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità e delle proprie abilità motorie nelle persone con disabilità motoria.

Il corpo nella mente. Ruolo della pratica sportiva nell'auto-descrizione del proprio fisico in adolescenti e giovani con disabilità  motoria / Scarpa, Stefano. - (2011 Jan 28).

Il corpo nella mente. Ruolo della pratica sportiva nell'auto-descrizione del proprio fisico in adolescenti e giovani con disabilità  motoria

Scarpa, Stefano
2011

Abstract

Introduzione Le persone disabili presentano generalmente una maggior insoddisfazione nei confronti del proprio corpo. Durante l’adolescenza e la giovinezza - periodi nel corso dei quali avvengono molteplici cambiamenti somatici e psicologici - è molto importante consolidare una considerazione positiva della propria dimensione corporea e delle proprie abilità motorie. Inoltre il concetto del sé fisico è considerato un importante mediatore di risultati in educazione fisica. Considerando il fatto che lo sport sembra poter contribuire a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità nelle persone disabili, lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare il ruolo della pratica sportiva nell’auto-descrizione del proprio fisico in adolescenti e giovani con disabilità motoria. Materiali e metodi Allo studio hanno partecipato 1149 persone (578 ragazzi e 571 ragazze) con età compresa tra i 13 e i 28 anni (M = 16.81). Gli individui sono stati divisi in 4 gruppi incrociando le variabili ‘pratica sportiva’ e ‘disabilità motoria’: (1) non disabili che praticano sport (n = 742); (2) non disabili che non praticano sport (n = 264); (3) disabili motori che praticano sport (n = 109); (4) disabili motori che non praticano sport (n = 34). I partecipanti hanno completato il Physical Self-Description Questionnaire-Short (PSDQ-S), in un disegno di ricerca trasversale. A garanzia del fatto che il PSDQ- S fosse adatto ai due gruppi di disabili, è stata prevista una fase di pre-ricerca nel corso della quale sono stati consultati 7 adolescenti e giovani con disabilità motoria (ai quali è stato chiesto di contribuire ad adattare gli item del questionario che potevano creare problemi di comprensione, interpretazione e identificazione da parte degli stessi). Al fine di esaminare le differenze tra i quattro gruppi nelle sottoscale del PSDQ-S sono stati impiegati l’analisi della varianza (one-way ANOVA) e un post-hoc test (Bonferroni). Risultati L’analisi della varianza ha evidenziato la presenza di differenze significative tra i quattro gruppi nelle seguenti sottoscale del PSDQ-S: attività (p < .0001), obesità (p < .0001), aspetto (p = .003), coordinazione (p < .0001), resistenza (p < .0001), flessibilità (p < .0001), salute (p < .0001), abilità sportiva (p < .0001), forza (p < .0001), fisico globale (p < .0001), autostima globale (p < .0001). Il test di Bonferroni ha rilevato che il gruppo 1 (non disabili-sportivi) ha ottenuto un punteggio significativamente più alto del gruppo 2 (non disabili-non sportivi) e 4 (disabili-non sportivi), ma non differiva dal gruppo 3 (disabili-sportivi) nei seguenti fattori del PSDQ-S: coordinazione, resistenza, flessibilità, abilità sportiva, aspetto, e autostima globale. Il gruppo 3 (disabili-non sportivi) ha ottenuto punteggi più alti rispetto a tutti gli altri tre gruppi nella sottoscala relative alla forza. Discussione e conclusioni Le persone con disabilità motoria che praticano sport hanno ottenuto risultati simili al gruppo di persone senza disabilità che praticano sport in molteplici fattori relativi all’auto-descrizione del proprio fisico. Il gruppo di disabili che non praticano sport hanno ottenuto punteggi generalmente inferiori a tutti gli altri tre gruppi. In conclusione, sembra plausibile asserire che la pratica sportiva contribuisce a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità e delle proprie abilità motorie nelle persone con disabilità motoria.
28-gen-2011
Introduction Individuals with disability have generally a more negative physical self-concept than other people. During adolescence and youth it is very important to have a positive physical self-concept. Sport practice may contribute to develop a positive physical self-description in persons with disability. The present study aimed to investigate the role of sport practice on physical self-description in individuals with motor disability. Methods There were 1149 participants (578 boys and 571 girls) aged between 13 and 28 (M = 16.81). Individuals were divided into four groups: (a) not disabled who practiced sport (n = 742); (b) not disabled who did not practice sport (n = 264); (c) motor disabled who practiced sport (n = 109); (d) motor disabled who did not practice sport (n = 34). Eligible criteria for disabled participation were the presence of peripheral, spastic or cerebral paraplegia. Participants completed the Physical Self-Description Questionnaire-Short (PSDQ-S) in a cross-sectional design. In order to ensure that PSDQ-S was appropriate for the two groups of disabled, 7 persons with motor disability were consulted in the pre-research stage. Analysis of variance (one-way ANOVA) with a post-hoc test (Bonferroni) was conducted to examine the differences between groups on the PSDQ-S scales. Results One-way ANOVA showed significant between groups differences in the following PSDQ scales: activity (p < .0001), body fat (p < .0001), appearance (p = .003), coordination (p < .0001), endurance (p < .0001), flexibility (p < .0001), health (p < .0001), sport (p < .0001), strength (p < .0001), global physical (p < .0001), global esteem (p < .0001). Bonferroni post-hoc revealed that group a (not disabled - sport) scored higher than group b (not disabled - not sport) and d (disabled - not sport), but did not differ from group c (disabled - sport) in the following PSDQ scales: coordination, endurance, flexibility, sport, appearance, and global esteem. Group d scored higher than the other three groups in strength scale. Discussion and conclusions Individuals with motor disability who practiced sport obtained similar results to the group of people without disability who practiced sport in a certain number of PSDQS scales. The disabled group who did not practice sport obtained generally the worse PSDQ scores in comparison with the other three groups. In conclusion, it seems possible to assert that sport practice can contribute to develop a positive physical self-concept in persons with motor disability.
sè corporeo, adolescenza, disabilità , sport / physical self-concept, adolescence, disability, sport
Il corpo nella mente. Ruolo della pratica sportiva nell'auto-descrizione del proprio fisico in adolescenti e giovani con disabilità  motoria / Scarpa, Stefano. - (2011 Jan 28).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI-DOTTORATO-SCARPA.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Non specificato
Dimensione 1.98 MB
Formato Adobe PDF
1.98 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3422738
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact