Secondo una visione diffusa dovrebbe assumere un ruolo centrale, nelle riflessioni della dottrina, il tema della giustizia del contratto, la quale - modernamente intesa - imporrebbe il perseguimento di due istanze di tutela: della parte debole del rapporto contrattuale e dell’equilibrio contrattuale. In questo senso la tesi prende avvio dall’esame dell’unfair exploitation, figura prevista da alcuni progetti di codificazione europea e, primariamente, dal Draft common frame of reference. In questa figura l’abuso dell’altrui condizione di debolezza e lo squilibrio dei termini del contratto sono fatti assurgere ad elementi costituivi di un’ampia e onnicomprensiva fattispecie invalidatoria, collocata nell’ambito dei vizi del volere. Il modello così delineato è, dunque, quello di un contratto giusto se ed in quanto concluso in esito ad un corretto procedimento formativo, avvalorandosi l’idea che a dover essere perseguita sia una visione procedurale della giustizia del contratto, non assegnandosi, di contro, alcun ruolo autonomo allo squilibrio contrattuale per sé considerato. Il mezzo per il perseguimento della giustizia del contratto, dunque, viene individuato nella repressione degli abusi nella fase formativa del vincolo. Alla luce di ciò la tesi passa ad esaminare gli istituti che nel nostro ordinamento consentono di tendere a tale risultato, e la ricerca è mossa dal fine di delineare l’attuale perimetro dei rimedi caducatori previsti per il ricorrere delle ipotesi di errore, dolo, violenza, rescissione ed incapacità naturale. Infine, la tesi esamina la portata della regola posta dall’art. 1337 c.c., e le conseguenze dipendenti dalla violazione della buona fede in contrahendo. Si conclude nel senso che, pur in assenza di una fattispecie generale come quella che fa capo all’unfair exploitation, il nostro ordinamento può attingere i medesimi risultati, pur se per il tramite di istituti e rimedi di varia natura, essendo da constatare però come - alla luce della disciplina della responsabilità precontrattuale - non debba ritenersi che, nel disegno normativo impresso al nostro codice civile, sussista un’equazione fra contratto giusto e contratto valido.

According to a widespread view the topic of contract justice should play a central role in the reflections of the doctrine. It would require the pursuit of two protection needs: the one of the weak part in the contractual relationship and the one of the contractual balance. In this sense the starting point of the thesis is the examination of unfair exploitation, a construct disciplined by some European codification projects and, primarily, by the Draft common frame of reference. In this figure the abuse of the other's condition of weakness and the imbalance of the terms of the contract have been made elements constituting a wide invalidating case, placed within the vices of consent. The model outlined is, therefore, that of a fair contract to the extent that it is concluded as a result of a fair procedure; this confirms the idea that a procedural vision of the justice of the contract is the one to be pursued, assigning, on the contrary, no role for the contractual imbalance considered per se. The means to pursue contractual justice, therefore, is identified in the repression of abuses in the pre-contractual phase. In light of this, the thesis goes on to examine the institutions that in the Italian legal system allow to approach to this result, by delineating the current perimeter of contractual invalidities deriving from the recurrence of the hypotheses of mistake, fraud, violence, «rescissione» and incapacity. Finally, the scope of the rule set by art. 1337 of the Codice civile and the consequences caused by the violation of the good faith in contrahendo are examined. The conclusions are in the sense that, even in the absence of such a general prevision which is the one regulating unfair exploitation, the Italian system draws on the same results, although through sveral institutes and remedies. It should be noted however - in the view of the rules concerning pre-contractual liability - the absence of an equation between fair and valid contract.

Unfair exploitation. Invalidità e giustizia contrattuale / Sartor, Antonio. - (2019 Dec 01).

Unfair exploitation. Invalidità e giustizia contrattuale.

Sartor, Antonio
2019

Abstract

According to a widespread view the topic of contract justice should play a central role in the reflections of the doctrine. It would require the pursuit of two protection needs: the one of the weak part in the contractual relationship and the one of the contractual balance. In this sense the starting point of the thesis is the examination of unfair exploitation, a construct disciplined by some European codification projects and, primarily, by the Draft common frame of reference. In this figure the abuse of the other's condition of weakness and the imbalance of the terms of the contract have been made elements constituting a wide invalidating case, placed within the vices of consent. The model outlined is, therefore, that of a fair contract to the extent that it is concluded as a result of a fair procedure; this confirms the idea that a procedural vision of the justice of the contract is the one to be pursued, assigning, on the contrary, no role for the contractual imbalance considered per se. The means to pursue contractual justice, therefore, is identified in the repression of abuses in the pre-contractual phase. In light of this, the thesis goes on to examine the institutions that in the Italian legal system allow to approach to this result, by delineating the current perimeter of contractual invalidities deriving from the recurrence of the hypotheses of mistake, fraud, violence, «rescissione» and incapacity. Finally, the scope of the rule set by art. 1337 of the Codice civile and the consequences caused by the violation of the good faith in contrahendo are examined. The conclusions are in the sense that, even in the absence of such a general prevision which is the one regulating unfair exploitation, the Italian system draws on the same results, although through sveral institutes and remedies. It should be noted however - in the view of the rules concerning pre-contractual liability - the absence of an equation between fair and valid contract.
1-dic-2019
Secondo una visione diffusa dovrebbe assumere un ruolo centrale, nelle riflessioni della dottrina, il tema della giustizia del contratto, la quale - modernamente intesa - imporrebbe il perseguimento di due istanze di tutela: della parte debole del rapporto contrattuale e dell’equilibrio contrattuale. In questo senso la tesi prende avvio dall’esame dell’unfair exploitation, figura prevista da alcuni progetti di codificazione europea e, primariamente, dal Draft common frame of reference. In questa figura l’abuso dell’altrui condizione di debolezza e lo squilibrio dei termini del contratto sono fatti assurgere ad elementi costituivi di un’ampia e onnicomprensiva fattispecie invalidatoria, collocata nell’ambito dei vizi del volere. Il modello così delineato è, dunque, quello di un contratto giusto se ed in quanto concluso in esito ad un corretto procedimento formativo, avvalorandosi l’idea che a dover essere perseguita sia una visione procedurale della giustizia del contratto, non assegnandosi, di contro, alcun ruolo autonomo allo squilibrio contrattuale per sé considerato. Il mezzo per il perseguimento della giustizia del contratto, dunque, viene individuato nella repressione degli abusi nella fase formativa del vincolo. Alla luce di ciò la tesi passa ad esaminare gli istituti che nel nostro ordinamento consentono di tendere a tale risultato, e la ricerca è mossa dal fine di delineare l’attuale perimetro dei rimedi caducatori previsti per il ricorrere delle ipotesi di errore, dolo, violenza, rescissione ed incapacità naturale. Infine, la tesi esamina la portata della regola posta dall’art. 1337 c.c., e le conseguenze dipendenti dalla violazione della buona fede in contrahendo. Si conclude nel senso che, pur in assenza di una fattispecie generale come quella che fa capo all’unfair exploitation, il nostro ordinamento può attingere i medesimi risultati, pur se per il tramite di istituti e rimedi di varia natura, essendo da constatare però come - alla luce della disciplina della responsabilità precontrattuale - non debba ritenersi che, nel disegno normativo impresso al nostro codice civile, sussista un’equazione fra contratto giusto e contratto valido.
Unfair exploitation. Giustizia contrattuale. Invalidità. responsabilità precontrattuale. Formazione del contratto. 1337 c.c. Vizi del consenso. Rescissione.
Unfair exploitation. Invalidità e giustizia contrattuale / Sartor, Antonio. - (2019 Dec 01).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3422846
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