This work deals with the drafting of contracts in a way which seeks to protect their literal meaning and, specifically with reference to the role and limits of merger clauses at the crossroad between interpretation and integration of contracts. The issue will be examined in a comparative perspective, both with reference to English Law, considered as its natural field of application, and in international contracting practices, namely with reference to European projects intended to provide a common frame of reference for European Contract Law, where merger clauses are specifically regulated. The main topic is referred to the parties’ control over the interpretation of the contract, i.e. whether parties may fix guidelines as regards the interpretation of the contract which are binding on the court. Such issues have become ever more important in view of the abundance of surrounding circumstances (from prior negotiations to subsequent conducts) which aggravate the construction of the contract and, specifically the search of the common intent of the parties. They involve the relation between the court’s role and the sanctity of contract, in particular, with reference to the suitable background of the contract which the court may refer to determine the real intention of the parties. In this context, the analysis aims at investigating the compatibility of merger clauses with the Italian legal system in the case such clauses enter into it, for instance, by mean of so-called “alien contracts”

Il presente contributo esamina la funzione delle tecniche di protezione letterale del contratto e, nello specifico, ruolo e limiti delle c.d. “clausole di completezza” o di “intero accordo” (merger clauses o entire agreement clauses) tra interpretazione e integrazione del contratto. L’indagine viene sviluppata in una prospettiva comparatistica, con particolare riferimento ora all’ordinamento giuridico inglese, nell’ambito del quale tali strumenti hanno trovato il loro naturale terreno d’elezione, ora alla contrattazione internazionale, segnatamente per quanto attiene ai progetti volti ad uniformare il diritto contrattuale europeo, in cui le merger clauses trovano una puntuale disciplina normativa. Il tema centrale del contributo verte sul profilo del controllo dei contraenti sulla vicenda ermeneutica del contratto, ossia del problema del rapporto tra potere dispositivo delle parti e poteri del giudice; in particolare, si tratta di stabilire se – e, in caso affermativo, entro quali limiti – i criteri interpretativi pattuiti dai contraenti assumano valenza vincolante nei confronti del giudice in sede di determinazione del “significato” del contratto, con conseguente preclusione dell’apprezzamento del materiale ermeneutico extratestuale (dalle trattative sino ai comportamenti attuativi). L’attualità e l’interesse dell’argomento trovano conferma nell’accresciuta mole e ampiezza dei dati ermeneutici extratestuali, riscontrabile sempre più di frequente soprattutto nei contratti involgenti profili sovranazionali, che – evidentemente – vale a attribuire una particolare complessità all’attività interpretativa demandata all’interprete. Nel contesto delineato, l’indagine si propone di sondare la compatibilità delle merger clauses con l’ordinamento italiano, segnatamente con i canoni ermeneutici in materia contrattuale normativamente sanciti dal legislatore, specie laddove queste vi penetrassero per il tramite dei cc.dd. contratti alieni

Ruolo e limiti delle Merger Clauses tra interpretazione e integrazione del contratto: profili comparatistici / Foglia, Massimo. - (2012 Jan 27).

Ruolo e limiti delle Merger Clauses tra interpretazione e integrazione del contratto: profili comparatistici

Foglia, Massimo
2012

Abstract

Il presente contributo esamina la funzione delle tecniche di protezione letterale del contratto e, nello specifico, ruolo e limiti delle c.d. “clausole di completezza” o di “intero accordo” (merger clauses o entire agreement clauses) tra interpretazione e integrazione del contratto. L’indagine viene sviluppata in una prospettiva comparatistica, con particolare riferimento ora all’ordinamento giuridico inglese, nell’ambito del quale tali strumenti hanno trovato il loro naturale terreno d’elezione, ora alla contrattazione internazionale, segnatamente per quanto attiene ai progetti volti ad uniformare il diritto contrattuale europeo, in cui le merger clauses trovano una puntuale disciplina normativa. Il tema centrale del contributo verte sul profilo del controllo dei contraenti sulla vicenda ermeneutica del contratto, ossia del problema del rapporto tra potere dispositivo delle parti e poteri del giudice; in particolare, si tratta di stabilire se – e, in caso affermativo, entro quali limiti – i criteri interpretativi pattuiti dai contraenti assumano valenza vincolante nei confronti del giudice in sede di determinazione del “significato” del contratto, con conseguente preclusione dell’apprezzamento del materiale ermeneutico extratestuale (dalle trattative sino ai comportamenti attuativi). L’attualità e l’interesse dell’argomento trovano conferma nell’accresciuta mole e ampiezza dei dati ermeneutici extratestuali, riscontrabile sempre più di frequente soprattutto nei contratti involgenti profili sovranazionali, che – evidentemente – vale a attribuire una particolare complessità all’attività interpretativa demandata all’interprete. Nel contesto delineato, l’indagine si propone di sondare la compatibilità delle merger clauses con l’ordinamento italiano, segnatamente con i canoni ermeneutici in materia contrattuale normativamente sanciti dal legislatore, specie laddove queste vi penetrassero per il tramite dei cc.dd. contratti alieni
27-gen-2012
This work deals with the drafting of contracts in a way which seeks to protect their literal meaning and, specifically with reference to the role and limits of merger clauses at the crossroad between interpretation and integration of contracts. The issue will be examined in a comparative perspective, both with reference to English Law, considered as its natural field of application, and in international contracting practices, namely with reference to European projects intended to provide a common frame of reference for European Contract Law, where merger clauses are specifically regulated. The main topic is referred to the parties’ control over the interpretation of the contract, i.e. whether parties may fix guidelines as regards the interpretation of the contract which are binding on the court. Such issues have become ever more important in view of the abundance of surrounding circumstances (from prior negotiations to subsequent conducts) which aggravate the construction of the contract and, specifically the search of the common intent of the parties. They involve the relation between the court’s role and the sanctity of contract, in particular, with reference to the suitable background of the contract which the court may refer to determine the real intention of the parties. In this context, the analysis aims at investigating the compatibility of merger clauses with the Italian legal system in the case such clauses enter into it, for instance, by mean of so-called “alien contracts”
clausole di completezza/interpretazione/integrazione/merger clauses/entire Agreement clauses/interpretation/integration/construction
Ruolo e limiti delle Merger Clauses tra interpretazione e integrazione del contratto: profili comparatistici / Foglia, Massimo. - (2012 Jan 27).
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