Un roman chansonnier dans les marges du monde arthurien: le 'Roman de la Violette' de Gerbert de Montreuil

Gerbert de Montreuil's Roman de la Violette is a XIIIth century text dedicated to Marie, countess of Ponthieu, and belongs to the wager cycle, in which women are falsely accused. The author aims so to glorify women's virtues and is. Using the enchâssement technique of lyric insertions into a narrative, and relating the misadventures of a young couple of heroes, the author inscribes this novel of popular origin in a typical arthurian errance scheme, a solid structure that can support any thematic development. On one hand, the different adventures based on the quête scheme, allow the author to repeatedly question the courtly world and its inhabitants. On the other, lyric insertions chosen in the repertoires of the first and second generation of troubadours and trouvères, voice the characters’ love discourse, creating different effects throughout the text. Gerbert questions both the Arthurian values and traditional courtly rhetoric, and plays with his public by challenging and frustrating their aesthetic expectations, showing a conscious and playful distance from his models. By glorifying his patron and manifesting a strong opposition against any usurpation of the rights on a land—Marie of Ponthieu was a victim of such crime after Bouvines battle—Gerbert stands out in late Medieval literature: behind the mis à mal of certain codes and traditions, one can see his ironic smile.

Il Roman de la Violette de Gerbert de Montreuil è un testo dell'inizio del XIII secolo che appartiene al ciclo della scommessa e della donna ingiustamente accusata, volto a glorificare le virtù femminili e dedicato a Maria, contessa di Ponthieu. L'autore, che fa uso la tecnica dell'enchâssement di frammenti lirici nella narrazione, inscrive questo romanzo di origine popolare, incentrato sulle disavventure di una giovane coppia di eroi, in uno schema di erranza tipicamente arturiana, una solida struttura di supporto per lo sviluppo di particolari tematiche. Da un lato quindi il susseguirsi delle varie avventure fondate sul canovaccio narrativo della quête consente all'autore di interrogare a più riprese il mondo della corte e i suoi abitanti. Dall'altro poi, gli inserti lirici che l'autore sceglie nel repertorio di poeti, trovatori e trovieri di prima e seconda generazione, danno voce alla parola amorosa dei personaggi e percorrono il testo suscitando molteplici effetti. L'autore, che interroga perciò al contempo il sistema di valori arturiano e la tradizionale retorica cortese, alimenta un gioco sottile e complice con il suo pubblico, fondato sul rinnovamento di un orizzonte d'attesa costantemente disatteso, con una distanza cosciente e divertita dai suoi modelli. Così, glorificando la sua mecenate e manifestando una viva opposizione contro qualsiasi usurpazione legata alla terra, cosa di cui Maria di Ponthieu era stata vittima dopo la battaglia di Bouvines, Gerbert esprime con il suo romanzo una posizione originale sulla letteratura del suo tempo perché spesso, dietro la mise à mal di alcuni codici e tradizioni, si intravede il suo sorriso ironico.