Cytauxzoon felis (C. felis) is a protozoan responsible for cytauxzoonosis, a tickborne infection which affects wild and domestic felids that has been firstly described and studied in the United States. Cytauxzoonosis is an acute, severe and fatal disease in most domestic cats, even if rarely cases of surviving to the infection have been reported. On the other hand, wild affected cats more often had a persistent parasitemia without clinical signs and rarely occured in acute and fatal disease. Recently sporadic infections caused by Cytauxzoon sp. have been reported in wild and domestic cats in Mongolia, Spain and France. No further information about this pathogen is available and it has never been reported in Italy. The aims of this work were: 1) to identify the presence of Cytauxzoon sp. in Italy and 2) to increase knowledge about epidemiology, pathogenesis, ways of transmission, infection carriers and clinico-pathological findings of this infection in domestic cats. The first Cytauxzoon sp. focus in Europe is been identified and described in Trieste (Northeastern Italy) (chapter one). Then it was organized an epidemiological study, involving cats randomly selected (healthy, sick , owned, stray) among patients of some veterinary clinics located in three areas of the Italian territory (Northeast , Central and South). Blood samples for laboratory tests and information on medical history, lifestyle, recent or remote contact with fleas and/or ticks, ectoparasites prophylaxis and clinical signs were collected for each cats (chapter fourth). Moreover, it was evaluated the effect of a therapeutic protocol in two infected cats (chapter two). Ectoparasites (ticks and/or fleas) collected at the time of the clinical evaluation and uterus and fetus, if available, of pregnant females were taken from colony cats living on the Trieste’s focus in order to investigate the Cytauxzoon sp. way of transmission. The cats involved in the study were captured as part of the campaigns of sterilization for birth control (chapter three). Finally, it was made a statistical analysis of all available data comparing infected and not infected subjects (chapter four). The diagnosis of Cytauxzoon sp. infection was made by identification of piroplasms in the blood smear and/or by 18S rRNA gene PCR analysis and sequencing. In the present work Cytauxzoon sp. infection has been described for the first time in Italy with a prevalence of 23% in the focus of Trieste (Northeastern Italy) and of 2.59% in the overall Italian territory. The sequences obtained from infected cats showed an homology of 93% with C. felis and 99% with Cytauxzoon sp. described in Mongol, Spanish and French wild and domestic felids. The majority of the infected domestic cats were young (< 15 mounths), free or semi-free ranging, persistently parasitemic, asymptomatic and not anemic. Rarely cats died or were euthanized after showing variuos clinical signs while in most cases the infection seemed to be chronic and subclinical. In a pregnant infected cat, tissues inclusions compatible with schizonts of Cytauxzoon sp. were observed inside machrophages in the placenta and fetal muscle tissue. Based on this finding it was suspected that this infection could be vertically transmitted. In addition, the PCR analysis performed on fleas (Ctenocephalides felis felis) and ticks (Ixodes ricinus and Rhipicephalus sanguineus) collected from some cats living in the colonies of Trieste were all negative. Also vectors taken from infected cats resulted negative to PCR analysis. Finally, a therapeutic protocol based on Doxicicline and Imidocarb dipropionate has been applied in two infected kittens. At the end of the therapy in one case blood smear evaluation for piroplasms and PCR analysis was negative throughout the follow up period (175 days). In the second cat the parasitemia is not resolved but treatment was not completely performed because the owner has spontaneously suspended administration of Doxicicline after a week.

Cytauxzoon felis (C. felis) è il patogeno responsabile della cytauxzoonosi, un’infezione protozoaria trasmessa da zecche che colpisce i felini selvatici e domestici. E’ stato descritto e studiato principalmente negli Stati Uniti dove causa una malattia acuta, grave e fatale nella maggior parte dei gatti anche se raramente sono stati segnalati soggetti sopravvissuti all’infezione. Nei felini selvatici, al contrario, l’infezione da C. felis è caratterizzata da una parassitemia persistente in assenza di segni clinici e raramente si manifesta in forma acuta e fatale. Negli ultimi anni sono state riportate sporadiche segnalazioni di infezioni sostenute da un’altra specie da Cytauxzoon sp. nei felini selvatici e domestici in Mongolia, Spagna e Francia. In letteratura non sono disponibili ulteriori informazioni su questo patogeno e non ci sono segnalazioni riguardo la sua presenza in Italia. Gli obiettivi di questo lavoro sono stati: 1) individuare la presenza di Cytauxzoon sp. in Italia e 2) approfondire la conoscenza sull’epidemiologia, la patogenesi, le vie di trasmissione, i vettori, le caratteristiche clinico-patologiche di questa infezione nel gatto. E’ stato individuato e descritto a Trieste il primo focolaio d’infezione da Cytauxzoon sp. in Europa (capitolo primo). Quindi è stato organizzato uno studio epidemiologico che ha coinvolto gatti scelti con criteri di casualità (sani, malati, di proprietà, randagi) tra i pazienti di alcuni ambulatori veterinari localizzati in tre aree sul territorio italiano (nordest, centro e sud). Per ciascun soggetto, oltre ai campioni da destinare agli esami di laboratorio, sono state raccolte informazioni riguardanti anamnesi, stile di vita, contatti recenti o remoti con pulci e/o zecche, esecuzione della profilassi per gli ectoparassiti e presenza di eventuali segni clinici (capitolo quarto). Quindi, è stato valutato l’effetto di un protocollo terapeutico in due gattini infetti (capitolo secondo). Ancora, allo scopo di approfondire le modalità di trasmissione di Cytauxzoon sp., nei gatti di colonia che vivevano nel focolaio di Trieste e che venivano catturati nell’ambito delle campagne di sterilizzazione per il controllo delle nascite, sono stati raccolti gli ectoparassiti (zecche e pulci) presenti al momento della visita clinica e gli uteri ed eventuali feti delle femmine gravide (capitolo terzo). Infine, tutti i dati disponibili sono stati valulati mediante analisi statistica confrontando i soggetti infetti con quelli che non lo erano (capitolo quarto). La diagnosi di infezione da Cytauxzoon sp. è stata fatta mediante individuazione dei piroplasmi nello striscio ematico e/o PCR del gene 18S ribosomiale e sequenziamento. In questo lavoro è stata descritta per la prima volta l’infezione da Cytauxzoon sp. in Italia con una prevalenza del 23% nel focolaio di Trieste e del 2,59% sul territorio italiano. Le sequenze ottenute dai gatti infetti presentavano un’omologia del 93% con C. felis e del 99% con Cytauxzoon sp. descritto nei felini selvatici e domestici spagnoli, francesi e mongoli. I gatti infetti per la maggior parte erano giovani (<15 mesi), vivevano liberi o semiliberi ed erano persistentemente parassitemici, asintomatici e non anemici. Più raramente sono stati osservati soggetti con vari segni clinici che sono morti o sono stati sottoposti ad eutanasia, mentre nella maggior parte dei casi l’infezione sembrava avere un andamento subclinico e cronico. In una gatta gravida infetta, nei macrofagi, sono stati individuati inclusi compatibili con schizonti di Cytauxzoon sp. nella placenta e nel tessuto muscolare fetale. Questo ha fatto sospettare che per questa infezione sia possibile la trasmissione verticale. Inoltre le PCR eseguite su pulci (Ctenocephalides felis felis) e zecche (Ixodes ricinus e Rhipicephalus sanguineus) raccolte da alcuni gatti che vivevano nelle colonie di Trieste hanno dato esito negativo anche per i vettori ottenuti dai gatti infetti. Infine sono stati descritti i risultati osservati dopo l’applicazione di un protocollo terapeutico a base di doxiciclina e imidocarb dipropionato a due gattini infetti. In un caso si è ottenuta negativizzazione della ricerca dei piroplasmi nello striscio ematico e della PCR per Cytauxzoon sp. durante tutto il periodo di monitoraggio (175 giorni). Nel secondo caso la parassitemia non si è risolta però la terapia non è stata eseguita completamente perché il proprietario aveva sospeso spontaneamente la somministrazione della doxiciclina dopo una settimana.

Cytauxzoon sp.: un protozoo emergente nel gatto / Carli, Erika. - (2013 Dec 17).

Cytauxzoon sp.: un protozoo emergente nel gatto

Carli, Erika
2013

Abstract

Cytauxzoon felis (C. felis) è il patogeno responsabile della cytauxzoonosi, un’infezione protozoaria trasmessa da zecche che colpisce i felini selvatici e domestici. E’ stato descritto e studiato principalmente negli Stati Uniti dove causa una malattia acuta, grave e fatale nella maggior parte dei gatti anche se raramente sono stati segnalati soggetti sopravvissuti all’infezione. Nei felini selvatici, al contrario, l’infezione da C. felis è caratterizzata da una parassitemia persistente in assenza di segni clinici e raramente si manifesta in forma acuta e fatale. Negli ultimi anni sono state riportate sporadiche segnalazioni di infezioni sostenute da un’altra specie da Cytauxzoon sp. nei felini selvatici e domestici in Mongolia, Spagna e Francia. In letteratura non sono disponibili ulteriori informazioni su questo patogeno e non ci sono segnalazioni riguardo la sua presenza in Italia. Gli obiettivi di questo lavoro sono stati: 1) individuare la presenza di Cytauxzoon sp. in Italia e 2) approfondire la conoscenza sull’epidemiologia, la patogenesi, le vie di trasmissione, i vettori, le caratteristiche clinico-patologiche di questa infezione nel gatto. E’ stato individuato e descritto a Trieste il primo focolaio d’infezione da Cytauxzoon sp. in Europa (capitolo primo). Quindi è stato organizzato uno studio epidemiologico che ha coinvolto gatti scelti con criteri di casualità (sani, malati, di proprietà, randagi) tra i pazienti di alcuni ambulatori veterinari localizzati in tre aree sul territorio italiano (nordest, centro e sud). Per ciascun soggetto, oltre ai campioni da destinare agli esami di laboratorio, sono state raccolte informazioni riguardanti anamnesi, stile di vita, contatti recenti o remoti con pulci e/o zecche, esecuzione della profilassi per gli ectoparassiti e presenza di eventuali segni clinici (capitolo quarto). Quindi, è stato valutato l’effetto di un protocollo terapeutico in due gattini infetti (capitolo secondo). Ancora, allo scopo di approfondire le modalità di trasmissione di Cytauxzoon sp., nei gatti di colonia che vivevano nel focolaio di Trieste e che venivano catturati nell’ambito delle campagne di sterilizzazione per il controllo delle nascite, sono stati raccolti gli ectoparassiti (zecche e pulci) presenti al momento della visita clinica e gli uteri ed eventuali feti delle femmine gravide (capitolo terzo). Infine, tutti i dati disponibili sono stati valulati mediante analisi statistica confrontando i soggetti infetti con quelli che non lo erano (capitolo quarto). La diagnosi di infezione da Cytauxzoon sp. è stata fatta mediante individuazione dei piroplasmi nello striscio ematico e/o PCR del gene 18S ribosomiale e sequenziamento. In questo lavoro è stata descritta per la prima volta l’infezione da Cytauxzoon sp. in Italia con una prevalenza del 23% nel focolaio di Trieste e del 2,59% sul territorio italiano. Le sequenze ottenute dai gatti infetti presentavano un’omologia del 93% con C. felis e del 99% con Cytauxzoon sp. descritto nei felini selvatici e domestici spagnoli, francesi e mongoli. I gatti infetti per la maggior parte erano giovani (<15 mesi), vivevano liberi o semiliberi ed erano persistentemente parassitemici, asintomatici e non anemici. Più raramente sono stati osservati soggetti con vari segni clinici che sono morti o sono stati sottoposti ad eutanasia, mentre nella maggior parte dei casi l’infezione sembrava avere un andamento subclinico e cronico. In una gatta gravida infetta, nei macrofagi, sono stati individuati inclusi compatibili con schizonti di Cytauxzoon sp. nella placenta e nel tessuto muscolare fetale. Questo ha fatto sospettare che per questa infezione sia possibile la trasmissione verticale. Inoltre le PCR eseguite su pulci (Ctenocephalides felis felis) e zecche (Ixodes ricinus e Rhipicephalus sanguineus) raccolte da alcuni gatti che vivevano nelle colonie di Trieste hanno dato esito negativo anche per i vettori ottenuti dai gatti infetti. Infine sono stati descritti i risultati osservati dopo l’applicazione di un protocollo terapeutico a base di doxiciclina e imidocarb dipropionato a due gattini infetti. In un caso si è ottenuta negativizzazione della ricerca dei piroplasmi nello striscio ematico e della PCR per Cytauxzoon sp. durante tutto il periodo di monitoraggio (175 giorni). Nel secondo caso la parassitemia non si è risolta però la terapia non è stata eseguita completamente perché il proprietario aveva sospeso spontaneamente la somministrazione della doxiciclina dopo una settimana.
17-dic-2013
Cytauxzoon felis (C. felis) is a protozoan responsible for cytauxzoonosis, a tickborne infection which affects wild and domestic felids that has been firstly described and studied in the United States. Cytauxzoonosis is an acute, severe and fatal disease in most domestic cats, even if rarely cases of surviving to the infection have been reported. On the other hand, wild affected cats more often had a persistent parasitemia without clinical signs and rarely occured in acute and fatal disease. Recently sporadic infections caused by Cytauxzoon sp. have been reported in wild and domestic cats in Mongolia, Spain and France. No further information about this pathogen is available and it has never been reported in Italy. The aims of this work were: 1) to identify the presence of Cytauxzoon sp. in Italy and 2) to increase knowledge about epidemiology, pathogenesis, ways of transmission, infection carriers and clinico-pathological findings of this infection in domestic cats. The first Cytauxzoon sp. focus in Europe is been identified and described in Trieste (Northeastern Italy) (chapter one). Then it was organized an epidemiological study, involving cats randomly selected (healthy, sick , owned, stray) among patients of some veterinary clinics located in three areas of the Italian territory (Northeast , Central and South). Blood samples for laboratory tests and information on medical history, lifestyle, recent or remote contact with fleas and/or ticks, ectoparasites prophylaxis and clinical signs were collected for each cats (chapter fourth). Moreover, it was evaluated the effect of a therapeutic protocol in two infected cats (chapter two). Ectoparasites (ticks and/or fleas) collected at the time of the clinical evaluation and uterus and fetus, if available, of pregnant females were taken from colony cats living on the Trieste’s focus in order to investigate the Cytauxzoon sp. way of transmission. The cats involved in the study were captured as part of the campaigns of sterilization for birth control (chapter three). Finally, it was made a statistical analysis of all available data comparing infected and not infected subjects (chapter four). The diagnosis of Cytauxzoon sp. infection was made by identification of piroplasms in the blood smear and/or by 18S rRNA gene PCR analysis and sequencing. In the present work Cytauxzoon sp. infection has been described for the first time in Italy with a prevalence of 23% in the focus of Trieste (Northeastern Italy) and of 2.59% in the overall Italian territory. The sequences obtained from infected cats showed an homology of 93% with C. felis and 99% with Cytauxzoon sp. described in Mongol, Spanish and French wild and domestic felids. The majority of the infected domestic cats were young (< 15 mounths), free or semi-free ranging, persistently parasitemic, asymptomatic and not anemic. Rarely cats died or were euthanized after showing variuos clinical signs while in most cases the infection seemed to be chronic and subclinical. In a pregnant infected cat, tissues inclusions compatible with schizonts of Cytauxzoon sp. were observed inside machrophages in the placenta and fetal muscle tissue. Based on this finding it was suspected that this infection could be vertically transmitted. In addition, the PCR analysis performed on fleas (Ctenocephalides felis felis) and ticks (Ixodes ricinus and Rhipicephalus sanguineus) collected from some cats living in the colonies of Trieste were all negative. Also vectors taken from infected cats resulted negative to PCR analysis. Finally, a therapeutic protocol based on Doxicicline and Imidocarb dipropionate has been applied in two infected kittens. At the end of the therapy in one case blood smear evaluation for piroplasms and PCR analysis was negative throughout the follow up period (175 days). In the second cat the parasitemia is not resolved but treatment was not completely performed because the owner has spontaneously suspended administration of Doxicicline after a week.
Cytauxzoon sp., gatto, PCR, rilievi clinico-patologici
Cytauxzoon sp.: un protozoo emergente nel gatto / Carli, Erika. - (2013 Dec 17).
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