The Etruscan necropolis of Valle Trebba (Spina). Study of a batch of graves of the "Dosso E" and archaeometrical analysis on black glazed pottery of the grave goods. The Research theme is the study of a topographically coherent batch of 184 graves located in the middle of the "Dosso E" of the Necropolis of Valle Trebba. This work is part of a wider project on the necropolis headed by the Chair of Etruscology and Italic Archaeology of the Bologna University. Primary aim of the research is the study of the graves of this area and its funerary and spatial analysis. Collateral but not secondary aim is the study of the black-glazed pottery of the grave goods supported by archeometric analysis. This kind of ware is the most represented among the grave goods of all chronological phases of the necropolis and besides, it requires a more accurate chrono-typological classification. The study of the funerary contexts has resulted in the collection of a large amount of archival, graphics, photographs information, found in the archives of the Superintendence for Archaeological Heritage of Emilia Romagna. All these informations have been merged into a database completed with the analytical and systematic cataloging of the grave goods preserved at the National Archaeological Museum of Ferrara. The study of materials has enabled a more precise periodization of the contexts, whose chronological range is between the late VIth and the full IIIrd century B.C. The study of archival information has also led to a revision of the planimetry of the area of excavation and an unprecedented proposal to return the ancient landscape of the necropolis. The data obtained were then processed by performing an analysis of the funerary contexts and for the first time of the dynamics of occupation of the area, aiming at the establishment of the different forms of funerary ritual and the identification of burial plots. As part of the study of the grave goods, the study of the black glazed pottery has been supported by an archaeometrical analysis. A large group of samples was selected and integrated with samples of of indicators of production from the inhabited area, granted by the Superintendence for Archaeological Heritage of the Emilia Romagna in collaboration with the Universities of Milan and Pavia, and chemical and mineralogical data of the Po delta of the ISPRA's CARG project. Archeometric analysis were conducted at the laboratories of the Department of Biology, Geology and Environment, University of Bologna (BiGeA). The results of the archaeometrical analysis have been then compared with those of a rich database of samples from the main Etruscan and Roman sites of the north -west of Italy, which helped define the places of production of the imported pottery. It was thus confirmed the presence of three major manufacturing groups of productions, an Attic one quite consistent dated between the VIth and the IVth century B.C., one from Volterra dated between IVth and IIIrd century B.C., and one local, for which it was possible to hypothesize the location of the deposits of clay used. The statistical analysis of the results allowed us to identify a sample of imitation of Attic pottery of the Vth century. B.C. attributable to a local production of Spina. The data on productions obtained from the archaeometrical analysis have been thus the basis for setting the chrono-morphological analysis of black glazed pottery, which involved the three major productions identified (Atene, Volterra , Spina). This has led to the determination of seriations and chronologies for each ceramic form. This analysis was in fact conceived as a basis on which to set the study of the black glazed pottery of the entire necropolis, involving all the productions and the chronologies, and to develop a pottery typology for the site and hopefully for the entire Etruscan Po Valley, felt as an indispensable requirement for this geographical area

Necropoli etrusca di Valle Trebba (Spina). Studio di un lotto di tombe del "Dosso E" e indagini archeometriche sulla ceramica a vernice nera dei relativi corredi Tema della ricerca, inserita in un progetto di più ampio respiro sulla Necropoli di Valle Trebba che fa capo alla Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell'Università di Bologna, è lo studio di un lotto di 184 tombe topograficamente coerente situato nella parte mediana del Dosso E della necropoli. Obiettivi primari della ricerca sono lo studio dei corredi funerari di quest'area e la relativa analisi funeraria e spaziale. Obiettivo collaterale, ma non secondario, è l'analisi puntuale delle ceramiche a vernice nera dei corredi supportata da analisi archeometriche, che nasce dall'esigenza di un più definito inquadramento crono-tipologico ma anche produttivo della classe ceramica più rappresentata nelle sepolture spinetiche di tutte le fasi cronologiche. Lo studio dei corredi ha comportato la raccolta di una grande quantità di informazioni di natura archivistica, grafica, fotografica, reperite presso gli Archivi delle sedi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, poi confluite in un database. Tale database è stato quindi completato con la schedatura sistematica e analitica dei reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara. Lo studio dei materiali ha consentito di definire una periodizzazione più puntuale dell'area funeraria in esame, il cui range cronologico è compreso tra la fine del VI e il pieno III sec. a.C. Lo studio delle informazioni d'archivio ha inoltre permesso una rielaborazione planimetrica dei settori di scavo della necropoli oggetto di studio e una inedita proposta di restituzione del paesaggio antico, in particolare dell'aspetto geomorfologico, funzionale all'analisi spaziale delle sepolture medesime. I dati ricavati sono stati quindi elaborati eseguendo una analisi dei corredi e per la prima volta anche delle dinamiche di occupazione dell'area funeraria, finalizzate alla definizione delle forme di ritualità funeraria spinetiche in diacronia e all'individuazione di plots funerari. Si è così arrivati all'enucleazione di specifiche forme di ritualità funeraria, individuando elementi di continuità e discontinuità. Questo quadro articolato ha permesso così di definire le linee fondamentali delle forme di ritualità dell'area funeraria tra la fine del VI al pieno III sec. a.C. Contestualmente allo studio dei corredi, è stata predisposta una analisi delle ceramiche a v.n. dei corredi. Ad un cospicuo nucleo di campioni si è inoltre aggiunta la campionatura di indicatori di produzione dagli scavi di abitato gentilmente concessi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna in collaborazione con le Università di Milano e Pavia, e i dati chimico-mineralogici sui carotaggi effettuati nell'area del delta padano del progetto CARG dell'ISPRA. Le analisi archeometriche sono state condotte presso i laboratori del Dipartimento di Biologia, Geologia e Ambiente dell'Università di Bologna (BiGeA). I risultati delle analisi archeometriche, funzionali alla caratterizzazione chimico-mineralogica dei ceramici, sono stati inoltre confrontati con quelli di un ricco database di campioni dai principali siti etruschi e romani dell'Adriatico nord-occidentale, di Marzabotto e di Volterra conservato presso il BiGeA, che hanno permesso di definire le produzioni enucleate con maggior sicurezza. Si è così confermata la presenza di tre gruppi produttivi principali, uno attico internamente piuttosto coerente, uno volterrano ed uno locale molto articolato per specificità tecnologiche, per il quale è stato possibile ipotizzarne l'areale dei giacimenti di argilla utilizzati, prossimi all'abitato. Si aggiunge che l'elaborazione statistica dei risultati delle analisi ha permesso di individuare un campione di imitazione di ceramica attica di V sec. a.C. attribuibile alla produzione locale. I dati sulle produzioni ricavati dalle analisi archeometriche sono state quindi la base per impostare l'analisi crono-morfologica delle ceramiche a v.n., che ha coinvolto le tre principali produzioni individuate: attica, volterrana, locale. Si è così arrivati alla determinazione di seriazioni, cronologie e alla formulazione di ipotesi per i modelli formali per ogni singola forma ceramica. L'esposizione ha seguito l'impostazione delle principali classificazioni e tipologie note in letteratura, evidenziandone così le criticità . Tale analisi è stata infatti concepita come scheletro su cui impostare lo studio delle ceramiche a v.n. dell'intera necropoli, finalizzato all'elaborazione di una tipologia che sia cronologicamente trasversale e sentita come esigenza imprescindibile per questo ambito territoriale

Necropoli etrusca di Valle Trebba (Spina). Studio di un lotto di tombe del "Dosso E" e indagini archeometriche sulla ceramica a vernice nera dei relativi corredi / Gaucci, Andrea. - (2014 Jan 25).

Necropoli etrusca di Valle Trebba (Spina). Studio di un lotto di tombe del "Dosso E" e indagini archeometriche sulla ceramica a vernice nera dei relativi corredi

Gaucci, Andrea
2014

Abstract

Necropoli etrusca di Valle Trebba (Spina). Studio di un lotto di tombe del "Dosso E" e indagini archeometriche sulla ceramica a vernice nera dei relativi corredi Tema della ricerca, inserita in un progetto di più ampio respiro sulla Necropoli di Valle Trebba che fa capo alla Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell'Università di Bologna, è lo studio di un lotto di 184 tombe topograficamente coerente situato nella parte mediana del Dosso E della necropoli. Obiettivi primari della ricerca sono lo studio dei corredi funerari di quest'area e la relativa analisi funeraria e spaziale. Obiettivo collaterale, ma non secondario, è l'analisi puntuale delle ceramiche a vernice nera dei corredi supportata da analisi archeometriche, che nasce dall'esigenza di un più definito inquadramento crono-tipologico ma anche produttivo della classe ceramica più rappresentata nelle sepolture spinetiche di tutte le fasi cronologiche. Lo studio dei corredi ha comportato la raccolta di una grande quantità di informazioni di natura archivistica, grafica, fotografica, reperite presso gli Archivi delle sedi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, poi confluite in un database. Tale database è stato quindi completato con la schedatura sistematica e analitica dei reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara. Lo studio dei materiali ha consentito di definire una periodizzazione più puntuale dell'area funeraria in esame, il cui range cronologico è compreso tra la fine del VI e il pieno III sec. a.C. Lo studio delle informazioni d'archivio ha inoltre permesso una rielaborazione planimetrica dei settori di scavo della necropoli oggetto di studio e una inedita proposta di restituzione del paesaggio antico, in particolare dell'aspetto geomorfologico, funzionale all'analisi spaziale delle sepolture medesime. I dati ricavati sono stati quindi elaborati eseguendo una analisi dei corredi e per la prima volta anche delle dinamiche di occupazione dell'area funeraria, finalizzate alla definizione delle forme di ritualità funeraria spinetiche in diacronia e all'individuazione di plots funerari. Si è così arrivati all'enucleazione di specifiche forme di ritualità funeraria, individuando elementi di continuità e discontinuità. Questo quadro articolato ha permesso così di definire le linee fondamentali delle forme di ritualità dell'area funeraria tra la fine del VI al pieno III sec. a.C. Contestualmente allo studio dei corredi, è stata predisposta una analisi delle ceramiche a v.n. dei corredi. Ad un cospicuo nucleo di campioni si è inoltre aggiunta la campionatura di indicatori di produzione dagli scavi di abitato gentilmente concessi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna in collaborazione con le Università di Milano e Pavia, e i dati chimico-mineralogici sui carotaggi effettuati nell'area del delta padano del progetto CARG dell'ISPRA. Le analisi archeometriche sono state condotte presso i laboratori del Dipartimento di Biologia, Geologia e Ambiente dell'Università di Bologna (BiGeA). I risultati delle analisi archeometriche, funzionali alla caratterizzazione chimico-mineralogica dei ceramici, sono stati inoltre confrontati con quelli di un ricco database di campioni dai principali siti etruschi e romani dell'Adriatico nord-occidentale, di Marzabotto e di Volterra conservato presso il BiGeA, che hanno permesso di definire le produzioni enucleate con maggior sicurezza. Si è così confermata la presenza di tre gruppi produttivi principali, uno attico internamente piuttosto coerente, uno volterrano ed uno locale molto articolato per specificità tecnologiche, per il quale è stato possibile ipotizzarne l'areale dei giacimenti di argilla utilizzati, prossimi all'abitato. Si aggiunge che l'elaborazione statistica dei risultati delle analisi ha permesso di individuare un campione di imitazione di ceramica attica di V sec. a.C. attribuibile alla produzione locale. I dati sulle produzioni ricavati dalle analisi archeometriche sono state quindi la base per impostare l'analisi crono-morfologica delle ceramiche a v.n., che ha coinvolto le tre principali produzioni individuate: attica, volterrana, locale. Si è così arrivati alla determinazione di seriazioni, cronologie e alla formulazione di ipotesi per i modelli formali per ogni singola forma ceramica. L'esposizione ha seguito l'impostazione delle principali classificazioni e tipologie note in letteratura, evidenziandone così le criticità . Tale analisi è stata infatti concepita come scheletro su cui impostare lo studio delle ceramiche a v.n. dell'intera necropoli, finalizzato all'elaborazione di una tipologia che sia cronologicamente trasversale e sentita come esigenza imprescindibile per questo ambito territoriale
25-gen-2014
The Etruscan necropolis of Valle Trebba (Spina). Study of a batch of graves of the "Dosso E" and archaeometrical analysis on black glazed pottery of the grave goods. The Research theme is the study of a topographically coherent batch of 184 graves located in the middle of the "Dosso E" of the Necropolis of Valle Trebba. This work is part of a wider project on the necropolis headed by the Chair of Etruscology and Italic Archaeology of the Bologna University. Primary aim of the research is the study of the graves of this area and its funerary and spatial analysis. Collateral but not secondary aim is the study of the black-glazed pottery of the grave goods supported by archeometric analysis. This kind of ware is the most represented among the grave goods of all chronological phases of the necropolis and besides, it requires a more accurate chrono-typological classification. The study of the funerary contexts has resulted in the collection of a large amount of archival, graphics, photographs information, found in the archives of the Superintendence for Archaeological Heritage of Emilia Romagna. All these informations have been merged into a database completed with the analytical and systematic cataloging of the grave goods preserved at the National Archaeological Museum of Ferrara. The study of materials has enabled a more precise periodization of the contexts, whose chronological range is between the late VIth and the full IIIrd century B.C. The study of archival information has also led to a revision of the planimetry of the area of excavation and an unprecedented proposal to return the ancient landscape of the necropolis. The data obtained were then processed by performing an analysis of the funerary contexts and for the first time of the dynamics of occupation of the area, aiming at the establishment of the different forms of funerary ritual and the identification of burial plots. As part of the study of the grave goods, the study of the black glazed pottery has been supported by an archaeometrical analysis. A large group of samples was selected and integrated with samples of of indicators of production from the inhabited area, granted by the Superintendence for Archaeological Heritage of the Emilia Romagna in collaboration with the Universities of Milan and Pavia, and chemical and mineralogical data of the Po delta of the ISPRA's CARG project. Archeometric analysis were conducted at the laboratories of the Department of Biology, Geology and Environment, University of Bologna (BiGeA). The results of the archaeometrical analysis have been then compared with those of a rich database of samples from the main Etruscan and Roman sites of the north -west of Italy, which helped define the places of production of the imported pottery. It was thus confirmed the presence of three major manufacturing groups of productions, an Attic one quite consistent dated between the VIth and the IVth century B.C., one from Volterra dated between IVth and IIIrd century B.C., and one local, for which it was possible to hypothesize the location of the deposits of clay used. The statistical analysis of the results allowed us to identify a sample of imitation of Attic pottery of the Vth century. B.C. attributable to a local production of Spina. The data on productions obtained from the archaeometrical analysis have been thus the basis for setting the chrono-morphological analysis of black glazed pottery, which involved the three major productions identified (Atene, Volterra , Spina). This has led to the determination of seriations and chronologies for each ceramic form. This analysis was in fact conceived as a basis on which to set the study of the black glazed pottery of the entire necropolis, involving all the productions and the chronologies, and to develop a pottery typology for the site and hopefully for the entire Etruscan Po Valley, felt as an indispensable requirement for this geographical area
Etruschi / Etruscans; ceramica a vernice nera / black glazed pottery; analisi archeometriche / archaeometrical analysis; analisi funeraria / funerary analysis.
Necropoli etrusca di Valle Trebba (Spina). Studio di un lotto di tombe del "Dosso E" e indagini archeometriche sulla ceramica a vernice nera dei relativi corredi / Gaucci, Andrea. - (2014 Jan 25).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3423535
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