The research consists of an analysis, both from a historical-biographical and literary point of view, of the references to Cicero and Terentia's marriage in the Ciceronian correspondence, and of the resulting link to the orator's attitude towards his wife, considering also the way in which the relationship between spouses was conceived at the end of the Roman republic. The introduction considers the peculiar status of the Ciceronian correspondence, both historical document and literary work, belonging to a specific gender and undergoing determinate rules. The research is organized in a series of chapters following a chronological succession. Chapter 1 includes the letters written before the consulship (68-64), in which the references to Terentia appear in conventional contexts: information about the woman's health; relationship with Atticus's family; the birth of Marcus, son of Cicero. After a break in the correspondence, during the year of consulship (63), chapter 2 deals with a specific question (62-61), in which Terentia is involved, as mediator, in a series of negotiations linked to the request of a loan for the purchase of Cicero's house on the Palatine hill. Chapter 3 includes the other letters written before Cicero's exile (60-59), in which references to Terentia appear both in conventional contexts and as regards her properties, economical activities and relationship with her husband, who states he receives from her moral support in a moment of trouble. Chapter 4 includes the letters from exile (58-57), in which Terentia is depicted as a woman in need of help and protection, with the typical features of a distressful condition, aiming to excite the recipient's pity; but at the same time, from the letters sent to Terentia herself, characterized by a strong affective connotation, we have news about the activity she carried out in support of her husband's recall. In Chapter 5, including the letters written between the orator's return in Rome and his departure for Cilicia (57-51), the references to Terentia are few and hint mostly to family disagreementes, probably owed to financial matters and to the strained relationship between the woman and Pomponia, her sister-in-law. In Chapter 6, the letters sent during the government of Cilicia (50) mostly include hints to practical questions; however, the fact that Terentia went and met Cicero at his arrival at Brundisium is a sign that their relationship is still generally serene. Chapter 7 includes the letters written during the civil war (49), in which one of the writer's main worries is the search for a safe place where the family women can stay; nonetheless, there are also hints to financial matters in which Terentia is directly involved. Chapter 8 includes the letters written during the forced staying in Brundisium, waiting for Caesar's pardon (48-47): from this period on, the relationship between the spouses starts deteriorating seriously, and the references to Terentia deal almost only with the question of her testament, also with hints to obscure financial matters in which she is involved. Chapter 9, the last one, includes the letters written after the return in Rome and the divorce from Terentia (46-44), which deal with financial matters, mostly linked to the refund of the dower and to the woman's testament. Generally, from the references to Terentia in Cicero's correspondence, it is possible to deduce that the relationship between the spouses is mostly based upon practical interests, consisting mainly on the managing of financial matters. The affective connotations of such relationship become more evident when Cicero's political life meets the greatest trouble (exile, civil war). After the divorce, and the consequent financial trouble, the references to Terentia appear even connotated by embarrassment. The research is followed by an appendix dealing with the role of women in the late Roman republic, with special attention to the mechanisms ruling marriage and divorce and to the way these happen in the practical case of Cicero and Terentia

Lo studio consiste nell'analisi, sia storico-biografica sia letteraria, dei riferimenti al matrimonio di Cicerone e Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano e il collegamento che ne risulta con l'atteggiamento dell'oratore nei confronti della moglie, tenendo anche conto della concezione del rapporto tra i coniugi alla fine della Repubblica romana. Come premessa all'indagine, si è preso in considerazione lo status particolare dell'epistolario ciceroniano, insieme documento storico e vera e propria opera letteraria, in quanto tale inserita in un genere definito e soggetta a determinate regole. Lo studio è strutturato in una serie di capitoli organizzati secondo una successione cronologica. Il primo comprende le lettere precedenti al consolato (68-64), nelle quali i riferimenti a Terenzia compaiono in contesti convenzionali, riguardanti informazioni sulla salute della donna, i rapporti con la famiglia di Attico e la nascita del figlio Marco. Dopo una pausa nella corrispondenza, in concomitanza con l'anno di consolato (63), il secondo capitolo tocca una questione particolare (62-61), che vede Terenzia coinvolta, in veste di mediatrice, in una serie di trattative legate alla richiesta di un prestito per l'acquisto della casa di Cicerone sul Palatino. Il terzo capitolo comprende le altre lettere scritte nel periodo precedente all'esilio (60-59), nelle quali compaiono riferimenti a Terenzia sia in contesti convenzionali sia per quanto riguarda le proprietà e le attività economiche di lei e il suo rapporto col marito, che afferma di ricevere da lei sostegno morale in un momento di difficoltà. Il quarto capitolo è dedicato alle epistole dall'esilio (58-57), in cui Terenzia viene rappresentata come una donna bisognosa di aiuto e di protezione, con caratteristiche proprie di una condizione infelice, volte a stimolare la compassione del destinatario; ma allo stesso tempo, dalle lettere indirizzate alla donna stessa, caratterizzate da una forte connotazione affettiva, si hanno notizie sull'attività svolta da lei in prima persona per favorire il ritorno del marito. Nel quinto capitolo, comprendente le lettere scritte tra il ritorno dell'oratore a Roma e la partenza per il proconsolato in Cilicia (57-51), i riferimenti a Terenzia sono scarsi e alludono prevalentemente a discordie familiari, derivanti probabilmente da questioni economiche e dai burrascosi rapporti della donna con la cognata Pomponia. Nel sesto capitolo, le lettere inviate durante il proconsolato in Cilicia (50) contengono principalmente allusioni a questioni pratiche; comunque, la notizia che Terenzia è andata incontro a Cicerone al suo sbarco a Brindisi è indizio che i rapporti tra i due sono ancora complessivamente sereni. Il settimo capitolo include le epistole scritte nel periodo della guerra civile (49), nelle quali una delle principali preoccupazioni del mittente è la ricerca di una sistemazione sicura per le donne della famiglia; compaiono tuttavia allusioni anche a questioni economiche in cui Terenzia è direttamente coinvolta. L'ottavo capitolo comprende le lettere scritte durante il soggiorno forzato a Brindisi, in attesa del perdono di Cesare (48-47): da questo periodo in poi si può affermare che i rapporti tra i due coniugi iniziano a deteriorarsi seriamente, e i riferimenti a Terenzia riguardano quasi esclusivamente la questione del testamento di lei, con allusioni anche ad affari economici poco chiari che la vedono implicata. Nel nono e ultimo capitolo sono incluse le lettere successive al ritorno a Roma e al divorzio da Terenzia (46-44), nelle quali vengono affrontati problemi economici, relativi prevalentemente al rimborso della dote e al testamento della donna. Complessivamente, dunque, dai riferimenti a Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano si può dedurre che il rapporto tra i coniugi è prevalentemente basato su interessi pratici, consistenti soprattutto nella gestione di affari economici. Le connotazioni affettive di tale relazione si fanno più vive nei momenti in cui la vita politica di Cicerone presenta maggiori difficoltà (esilio, guerra civile). In seguito al divorzio, e ai conseguenti problemi economici, i riferimenti a Terenzia appaiono persino connotati da disagio e fastidio. Lo studio è seguito da un'appendice riguardante il ruolo della donna nella tarda Repubblica romana, con particolare attenzione alle dinamiche che regolano il matrimonio e il divorzio e al modo in cui esse si verificano nel caso concreto di Cicerone e Terenzia

Cicerone e Terenzia: un ritratto di coppia nell'epistolario ciceroniano / Guglielmi, Marta. - (2013 Feb 25).

Cicerone e Terenzia: un ritratto di coppia nell'epistolario ciceroniano

Guglielmi, Marta
2013

Abstract

Lo studio consiste nell'analisi, sia storico-biografica sia letteraria, dei riferimenti al matrimonio di Cicerone e Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano e il collegamento che ne risulta con l'atteggiamento dell'oratore nei confronti della moglie, tenendo anche conto della concezione del rapporto tra i coniugi alla fine della Repubblica romana. Come premessa all'indagine, si è preso in considerazione lo status particolare dell'epistolario ciceroniano, insieme documento storico e vera e propria opera letteraria, in quanto tale inserita in un genere definito e soggetta a determinate regole. Lo studio è strutturato in una serie di capitoli organizzati secondo una successione cronologica. Il primo comprende le lettere precedenti al consolato (68-64), nelle quali i riferimenti a Terenzia compaiono in contesti convenzionali, riguardanti informazioni sulla salute della donna, i rapporti con la famiglia di Attico e la nascita del figlio Marco. Dopo una pausa nella corrispondenza, in concomitanza con l'anno di consolato (63), il secondo capitolo tocca una questione particolare (62-61), che vede Terenzia coinvolta, in veste di mediatrice, in una serie di trattative legate alla richiesta di un prestito per l'acquisto della casa di Cicerone sul Palatino. Il terzo capitolo comprende le altre lettere scritte nel periodo precedente all'esilio (60-59), nelle quali compaiono riferimenti a Terenzia sia in contesti convenzionali sia per quanto riguarda le proprietà e le attività economiche di lei e il suo rapporto col marito, che afferma di ricevere da lei sostegno morale in un momento di difficoltà. Il quarto capitolo è dedicato alle epistole dall'esilio (58-57), in cui Terenzia viene rappresentata come una donna bisognosa di aiuto e di protezione, con caratteristiche proprie di una condizione infelice, volte a stimolare la compassione del destinatario; ma allo stesso tempo, dalle lettere indirizzate alla donna stessa, caratterizzate da una forte connotazione affettiva, si hanno notizie sull'attività svolta da lei in prima persona per favorire il ritorno del marito. Nel quinto capitolo, comprendente le lettere scritte tra il ritorno dell'oratore a Roma e la partenza per il proconsolato in Cilicia (57-51), i riferimenti a Terenzia sono scarsi e alludono prevalentemente a discordie familiari, derivanti probabilmente da questioni economiche e dai burrascosi rapporti della donna con la cognata Pomponia. Nel sesto capitolo, le lettere inviate durante il proconsolato in Cilicia (50) contengono principalmente allusioni a questioni pratiche; comunque, la notizia che Terenzia è andata incontro a Cicerone al suo sbarco a Brindisi è indizio che i rapporti tra i due sono ancora complessivamente sereni. Il settimo capitolo include le epistole scritte nel periodo della guerra civile (49), nelle quali una delle principali preoccupazioni del mittente è la ricerca di una sistemazione sicura per le donne della famiglia; compaiono tuttavia allusioni anche a questioni economiche in cui Terenzia è direttamente coinvolta. L'ottavo capitolo comprende le lettere scritte durante il soggiorno forzato a Brindisi, in attesa del perdono di Cesare (48-47): da questo periodo in poi si può affermare che i rapporti tra i due coniugi iniziano a deteriorarsi seriamente, e i riferimenti a Terenzia riguardano quasi esclusivamente la questione del testamento di lei, con allusioni anche ad affari economici poco chiari che la vedono implicata. Nel nono e ultimo capitolo sono incluse le lettere successive al ritorno a Roma e al divorzio da Terenzia (46-44), nelle quali vengono affrontati problemi economici, relativi prevalentemente al rimborso della dote e al testamento della donna. Complessivamente, dunque, dai riferimenti a Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano si può dedurre che il rapporto tra i coniugi è prevalentemente basato su interessi pratici, consistenti soprattutto nella gestione di affari economici. Le connotazioni affettive di tale relazione si fanno più vive nei momenti in cui la vita politica di Cicerone presenta maggiori difficoltà (esilio, guerra civile). In seguito al divorzio, e ai conseguenti problemi economici, i riferimenti a Terenzia appaiono persino connotati da disagio e fastidio. Lo studio è seguito da un'appendice riguardante il ruolo della donna nella tarda Repubblica romana, con particolare attenzione alle dinamiche che regolano il matrimonio e il divorzio e al modo in cui esse si verificano nel caso concreto di Cicerone e Terenzia
25-feb-2013
The research consists of an analysis, both from a historical-biographical and literary point of view, of the references to Cicero and Terentia's marriage in the Ciceronian correspondence, and of the resulting link to the orator's attitude towards his wife, considering also the way in which the relationship between spouses was conceived at the end of the Roman republic. The introduction considers the peculiar status of the Ciceronian correspondence, both historical document and literary work, belonging to a specific gender and undergoing determinate rules. The research is organized in a series of chapters following a chronological succession. Chapter 1 includes the letters written before the consulship (68-64), in which the references to Terentia appear in conventional contexts: information about the woman's health; relationship with Atticus's family; the birth of Marcus, son of Cicero. After a break in the correspondence, during the year of consulship (63), chapter 2 deals with a specific question (62-61), in which Terentia is involved, as mediator, in a series of negotiations linked to the request of a loan for the purchase of Cicero's house on the Palatine hill. Chapter 3 includes the other letters written before Cicero's exile (60-59), in which references to Terentia appear both in conventional contexts and as regards her properties, economical activities and relationship with her husband, who states he receives from her moral support in a moment of trouble. Chapter 4 includes the letters from exile (58-57), in which Terentia is depicted as a woman in need of help and protection, with the typical features of a distressful condition, aiming to excite the recipient's pity; but at the same time, from the letters sent to Terentia herself, characterized by a strong affective connotation, we have news about the activity she carried out in support of her husband's recall. In Chapter 5, including the letters written between the orator's return in Rome and his departure for Cilicia (57-51), the references to Terentia are few and hint mostly to family disagreementes, probably owed to financial matters and to the strained relationship between the woman and Pomponia, her sister-in-law. In Chapter 6, the letters sent during the government of Cilicia (50) mostly include hints to practical questions; however, the fact that Terentia went and met Cicero at his arrival at Brundisium is a sign that their relationship is still generally serene. Chapter 7 includes the letters written during the civil war (49), in which one of the writer's main worries is the search for a safe place where the family women can stay; nonetheless, there are also hints to financial matters in which Terentia is directly involved. Chapter 8 includes the letters written during the forced staying in Brundisium, waiting for Caesar's pardon (48-47): from this period on, the relationship between the spouses starts deteriorating seriously, and the references to Terentia deal almost only with the question of her testament, also with hints to obscure financial matters in which she is involved. Chapter 9, the last one, includes the letters written after the return in Rome and the divorce from Terentia (46-44), which deal with financial matters, mostly linked to the refund of the dower and to the woman's testament. Generally, from the references to Terentia in Cicero's correspondence, it is possible to deduce that the relationship between the spouses is mostly based upon practical interests, consisting mainly on the managing of financial matters. The affective connotations of such relationship become more evident when Cicero's political life meets the greatest trouble (exile, civil war). After the divorce, and the consequent financial trouble, the references to Terentia appear even connotated by embarrassment. The research is followed by an appendix dealing with the role of women in the late Roman republic, with special attention to the mechanisms ruling marriage and divorce and to the way these happen in the practical case of Cicero and Terentia
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Cicerone e Terenzia: un ritratto di coppia nell'epistolario ciceroniano / Guglielmi, Marta. - (2013 Feb 25).
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