The present study aims at examining the nature and legal basis of the concept of positive sanction, in conjunction with the law rewarding function. The dissertation is divided into two parts. In the first, the evolution of the rewarding function concept from the theory of the modern State is examined. In particular, diametrically opposite thoughts from two XVII century authors, Thomas Hobbes and Richard Cumberland, are explored. The former considers the legal sanction in exclusively negative sense, admitting however rewards according to the Sovereign’s arbitrary discretion; conversely, the latter states the superiority of reward on penalty, basing this assumption on the alleged benevolent nature of man. The second part analyses the concept of law rewarding function on the basis of Norberto Bobbio’s and Hans Kelsen’s remarks. In the contemporary context of law crisis, now considered a mere epiphenomenon of social development, we are witnessing the rediscovery of law rewarding function, an expression of functionalism: from instrument of social control, law is transformed into an instrument of social direction, which the State uses to achieve its goals, not worrying about the associates but only about their actions and the consequent results. Nevertheless, a critical issue arises: with the advent of the dirigist Sate, the law, in its rewarding function, may became a tool for citizen manipulation and coercion. In an attempt to overcome this problem, a demonstration of how the law rewarding function, if properly understood, also shows a humanizing face is here provided, with reference to the theory of natural law in force proposed by Sergio Cotta. Studying this author’s thought enables to have an approach to the concept of law and its real nature, as a translation into juridical terms of man’s relational nature, restoring the vital link between being and law. In conclusion, on the basis of the comparison between these two doctrines, the functionalism and the theory of natural law in force, the present work gains insights on whether law should be considered as a functional tool to a result and, in this view, if it may also be freely manipulated, or if law aims at values beyond a functional outcome, that must necessarily be related to man’s nature, as the final recipient and the first referent of the legal norm.

La presente ricerca è finalizzata a vagliare la natura ed il fondamento giuridico del concetto di sanzione positiva, in uno con la più generale teoria della funzione promozionale del diritto. L’elaborato si articola in due parti. La prima parte è dedicata all’evoluzione del concetto di diritto premiale a partire dalla teorizzazione dello Stato moderno. In particolare viene analizzato il pensiero di due autori tra loro contemporanei che hanno affrontato il tema della premialità giungendo a conclusioni diametralmente opposte: Thomas Hobbes e Richard Cumberland. Il primo considera la sanzione giuridica in accezione esclusivamente negativa pur ammettendo l’elargizione di premi a mera discrezione del Sovrano; il secondo afferma, al contrario, la necessaria prevalenza del premio sulla pena, fondando tale assunto sulla asserita natura benevola dell’uomo. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi del concetto di funzione promozionale del diritto, diretta derivazione della premialità giuridica, prendendo le mosse dalle considerazioni formulate sul punto da Norberto Bobbio e Hans Kelsen. Nel contemporaneo contesto di crisi radicale del diritto, considerato ormai un mero epifenomeno dello sviluppo sociale, si assiste da parte del legislatore alla riscoperta del diritto promozionale, espressione del funzionalismo giuridico: il diritto, da mezzo di controllo sociale, si trasforma in mezzo di direzione sociale di cui lo Stato si serve per raggiungere i propri obiettivi, non preoccupandosi dei consociati ma esclusivamente delle loro azioni e del risultato che le stesse producono nell’ambito dell’ordinamento. Emerge, quindi, una criticità di non poco momento: con l’avvento dello Stato dirigista, il diritto inteso nella sua funzione promozionale rischia, infatti, di trasformarsi in uno strumento di manipolazione e coercizione dei cittadini. Nel tentativo di superare tale criticità, si è cercato di dimostrare come la promozionalità giuridica, se correttamente intesa, disveli anche un volto umanizzante. A tal fine si è fatto ricorso alla teoria del diritto naturale vigente proposta da Sergio Cotta. Lo studio del pensiero di questo autore consente di avere un approccio al concetto di diritto e alla reale natura di quest'ultimo, inteso come la traduzione in termini giuridici della natura relazionale dell'uomo, ristabilendo l’imprescindibile legame tra l’essere dell’uomo e il diritto. In conclusione, sulla base del confronto fra le due dottrine, la teoria funzionalistica e quella del diritto naturale vigente, si è cercato di comprendere se la norma vada considerata quale strumento funzionale ad un risultato ed in vista di ciò risulti liberamente manipolabile, ovvero se il diritto abbia come traguardo dei valori che vanno oltre il risultato funzionale, e che devono essere rapportati alla natura dell’uomo, destinatario ultimo e referente primo della norma giuridica.

Il problema della funzione promozionale nella prospettiva della teoria del diritto naturale vigente: il passaggio dallo stato "garantista" allo stato "dirigista" / Pozziani, Fancesco. - (2014 Jan 13).

Il problema della funzione promozionale nella prospettiva della teoria del diritto naturale vigente: il passaggio dallo stato "garantista" allo stato "dirigista"

Pozziani, Fancesco
2014

Abstract

La presente ricerca è finalizzata a vagliare la natura ed il fondamento giuridico del concetto di sanzione positiva, in uno con la più generale teoria della funzione promozionale del diritto. L’elaborato si articola in due parti. La prima parte è dedicata all’evoluzione del concetto di diritto premiale a partire dalla teorizzazione dello Stato moderno. In particolare viene analizzato il pensiero di due autori tra loro contemporanei che hanno affrontato il tema della premialità giungendo a conclusioni diametralmente opposte: Thomas Hobbes e Richard Cumberland. Il primo considera la sanzione giuridica in accezione esclusivamente negativa pur ammettendo l’elargizione di premi a mera discrezione del Sovrano; il secondo afferma, al contrario, la necessaria prevalenza del premio sulla pena, fondando tale assunto sulla asserita natura benevola dell’uomo. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi del concetto di funzione promozionale del diritto, diretta derivazione della premialità giuridica, prendendo le mosse dalle considerazioni formulate sul punto da Norberto Bobbio e Hans Kelsen. Nel contemporaneo contesto di crisi radicale del diritto, considerato ormai un mero epifenomeno dello sviluppo sociale, si assiste da parte del legislatore alla riscoperta del diritto promozionale, espressione del funzionalismo giuridico: il diritto, da mezzo di controllo sociale, si trasforma in mezzo di direzione sociale di cui lo Stato si serve per raggiungere i propri obiettivi, non preoccupandosi dei consociati ma esclusivamente delle loro azioni e del risultato che le stesse producono nell’ambito dell’ordinamento. Emerge, quindi, una criticità di non poco momento: con l’avvento dello Stato dirigista, il diritto inteso nella sua funzione promozionale rischia, infatti, di trasformarsi in uno strumento di manipolazione e coercizione dei cittadini. Nel tentativo di superare tale criticità, si è cercato di dimostrare come la promozionalità giuridica, se correttamente intesa, disveli anche un volto umanizzante. A tal fine si è fatto ricorso alla teoria del diritto naturale vigente proposta da Sergio Cotta. Lo studio del pensiero di questo autore consente di avere un approccio al concetto di diritto e alla reale natura di quest'ultimo, inteso come la traduzione in termini giuridici della natura relazionale dell'uomo, ristabilendo l’imprescindibile legame tra l’essere dell’uomo e il diritto. In conclusione, sulla base del confronto fra le due dottrine, la teoria funzionalistica e quella del diritto naturale vigente, si è cercato di comprendere se la norma vada considerata quale strumento funzionale ad un risultato ed in vista di ciò risulti liberamente manipolabile, ovvero se il diritto abbia come traguardo dei valori che vanno oltre il risultato funzionale, e che devono essere rapportati alla natura dell’uomo, destinatario ultimo e referente primo della norma giuridica.
13-gen-2014
The present study aims at examining the nature and legal basis of the concept of positive sanction, in conjunction with the law rewarding function. The dissertation is divided into two parts. In the first, the evolution of the rewarding function concept from the theory of the modern State is examined. In particular, diametrically opposite thoughts from two XVII century authors, Thomas Hobbes and Richard Cumberland, are explored. The former considers the legal sanction in exclusively negative sense, admitting however rewards according to the Sovereign’s arbitrary discretion; conversely, the latter states the superiority of reward on penalty, basing this assumption on the alleged benevolent nature of man. The second part analyses the concept of law rewarding function on the basis of Norberto Bobbio’s and Hans Kelsen’s remarks. In the contemporary context of law crisis, now considered a mere epiphenomenon of social development, we are witnessing the rediscovery of law rewarding function, an expression of functionalism: from instrument of social control, law is transformed into an instrument of social direction, which the State uses to achieve its goals, not worrying about the associates but only about their actions and the consequent results. Nevertheless, a critical issue arises: with the advent of the dirigist Sate, the law, in its rewarding function, may became a tool for citizen manipulation and coercion. In an attempt to overcome this problem, a demonstration of how the law rewarding function, if properly understood, also shows a humanizing face is here provided, with reference to the theory of natural law in force proposed by Sergio Cotta. Studying this author’s thought enables to have an approach to the concept of law and its real nature, as a translation into juridical terms of man’s relational nature, restoring the vital link between being and law. In conclusion, on the basis of the comparison between these two doctrines, the functionalism and the theory of natural law in force, the present work gains insights on whether law should be considered as a functional tool to a result and, in this view, if it may also be freely manipulated, or if law aims at values beyond a functional outcome, that must necessarily be related to man’s nature, as the final recipient and the first referent of the legal norm.
Hobbes, Cumberland, Bobbio, Cotta, funzione promozionale, diritto naturale vigente, rewarding function, natural law in force theory
Il problema della funzione promozionale nella prospettiva della teoria del diritto naturale vigente: il passaggio dallo stato "garantista" allo stato "dirigista" / Pozziani, Fancesco. - (2014 Jan 13).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
pozziani_francesco_tesi.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Non specificato
Dimensione 1.19 MB
Formato Adobe PDF
1.19 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3423681
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact