This essay presents, in form of a classical monograph, the painter Bartolomeo Montagna founder of the Renaissance vicentine school of painting. He was born in Orzinuovi (a small town near Brescia, in Lombardia) and he lived in Vicenza. This essay strarts from his early production side by side with Gianfrancesco Somaio, to the direct comparison with venetian innovation, carried on by Giovanni Bellini. Bartolomeo Montagna faced with the venetian master during two journeys in Venice between 1469 and 1483. Looking at his eighties production, boundend to the venetian experience and to Antonello da Messina’s heritage, the monograph faces the complex connections among Bartolomeo Montagna, the inlayer Pierantonio degli Abati and the architect Lorenzo da Bologna. The collaboration within these three artists started with the great construction of the vicentine church of San Bartolomeo and then it went on thanks to the most important artistic workshops in Padua at the end of the Century. The first years of the painter in Padua are examined through archive documents and stylistic analysis, trying to make new hypothesis on his patrons. After explaining the complex cultural contributions matched by the painter, this dissertation takes care of the nineties production, touching connections with milanese figurative culture. The artist must have known it thanks to a journey to Lombardia, due to the chartusian patronage in Pavia (1490). Mature production is later examined, showing connections between prestigious commissions in Verona and Padua, when Montagna had the chance to compare with Mantegnesque culture. During the hard Cambrai war the artist, probably looking for a shelter in Padua, set one of his most famous works: the fresco representing the Recognition St. Anthony’s mortal remains (1512). The new raising star Titian, who had worked in the same Scoletta, affected Montagna’s production from his mature vicentine to his later provincial commissions (in Cologna Veneta). Paintings and drawings catalogue complete this monograph, in addition to a substantial historical document apparatus.

Nell’elaborato si affronta in forma di classica monografia la figura del pittore Bartolomeo Montagna, caposcuola della pittura vicentina rinascimentale. L’opera giovanile del pittore, nato ad Orzinuovi (BS) ma vissuto a Vicenza, è affrontata dagli esordi vicentini probabilmente svoltisi al fianco del poco noto Gianfrancesco Somaio, al successivo confronto con le novità veneziane di Giovanni Bellini, conosciute nel corso di almeno due soggiorni lagunari avvenuti tra il 1469 ed il 1483. Percorrendo la produzione degli anni Ottanta, fortemente legata all’esperienza di Venezia ed all’eredità di Antonello da Messina, la dissertazione affronta i complessi legami instaurati tra il pittore, l’intarsiatore Pierantonio degli Abati e l’architetto emiliano Lorenzo da Bologna. Iniziata all’interno della chiesa vicentina di San Bartolomeo, la collaborazione dei tre artisti continuò in alcuni fra i cantieri più importanti della Padova di fine secolo. I primi anni del pittore sono scandagliati attraverso la lettura dei documenti d’archivio e l’analisi stilistica delle opere, cercando di fornire un nuovo punto di vista per l’individuazione della committenza. Chiarita la complessa congerie di apporti culturali incontrata negli anni giovanili, il lavoro affronta la produzione pittorica degli anni Novanta impostando un possibile rapporto con la cultura artistica milanese attraverso l’analisi della scultura vicentina di ascendenza lombarda, giungendo ad ipotizzare un possibile viaggio del pittore nella città di Pavia occasionato dalla committenza certosina per Pavia del 1490. Il lavoro maturo di Montagna è in seguito indagato nelle nuove prestigiose commissioni ricevute tra Padova e Verona, foriere di un rinato interesse per la cultura mantegnesca. Durante i difficili anni della Guerra di Cambrai il pittore, rifugiatosi probabilmente a Padova, poneva le basi per la prestigiosa commissione ricevuta dalla Scuola del Santo, l’affresco raffigurante la Ricognizione delle spoglie mortali di Sant’Antonio (1512), occasione di un fruttuoso confronto con l’allora nascente astro del giovane Tiziano, destinato ad influenzare le sorti della pittura montagnesca sino alle ultime prove di committenza vicentina e provinciale (Cologna Veneta). Il catalogo delle opere pittoriche e dei disegni attribuiti a Bartolomeo Montagna conclude la monografia accanto ad un consistente apparato documentario.

Bartolomeo Montagna (1450 c.- 1523) / De Zuani, Laura. - (2015 Jan 29).

Bartolomeo Montagna (1450 c.- 1523)

De Zuani, Laura
2015

Abstract

Nell’elaborato si affronta in forma di classica monografia la figura del pittore Bartolomeo Montagna, caposcuola della pittura vicentina rinascimentale. L’opera giovanile del pittore, nato ad Orzinuovi (BS) ma vissuto a Vicenza, è affrontata dagli esordi vicentini probabilmente svoltisi al fianco del poco noto Gianfrancesco Somaio, al successivo confronto con le novità veneziane di Giovanni Bellini, conosciute nel corso di almeno due soggiorni lagunari avvenuti tra il 1469 ed il 1483. Percorrendo la produzione degli anni Ottanta, fortemente legata all’esperienza di Venezia ed all’eredità di Antonello da Messina, la dissertazione affronta i complessi legami instaurati tra il pittore, l’intarsiatore Pierantonio degli Abati e l’architetto emiliano Lorenzo da Bologna. Iniziata all’interno della chiesa vicentina di San Bartolomeo, la collaborazione dei tre artisti continuò in alcuni fra i cantieri più importanti della Padova di fine secolo. I primi anni del pittore sono scandagliati attraverso la lettura dei documenti d’archivio e l’analisi stilistica delle opere, cercando di fornire un nuovo punto di vista per l’individuazione della committenza. Chiarita la complessa congerie di apporti culturali incontrata negli anni giovanili, il lavoro affronta la produzione pittorica degli anni Novanta impostando un possibile rapporto con la cultura artistica milanese attraverso l’analisi della scultura vicentina di ascendenza lombarda, giungendo ad ipotizzare un possibile viaggio del pittore nella città di Pavia occasionato dalla committenza certosina per Pavia del 1490. Il lavoro maturo di Montagna è in seguito indagato nelle nuove prestigiose commissioni ricevute tra Padova e Verona, foriere di un rinato interesse per la cultura mantegnesca. Durante i difficili anni della Guerra di Cambrai il pittore, rifugiatosi probabilmente a Padova, poneva le basi per la prestigiosa commissione ricevuta dalla Scuola del Santo, l’affresco raffigurante la Ricognizione delle spoglie mortali di Sant’Antonio (1512), occasione di un fruttuoso confronto con l’allora nascente astro del giovane Tiziano, destinato ad influenzare le sorti della pittura montagnesca sino alle ultime prove di committenza vicentina e provinciale (Cologna Veneta). Il catalogo delle opere pittoriche e dei disegni attribuiti a Bartolomeo Montagna conclude la monografia accanto ad un consistente apparato documentario.
29-gen-2015
This essay presents, in form of a classical monograph, the painter Bartolomeo Montagna founder of the Renaissance vicentine school of painting. He was born in Orzinuovi (a small town near Brescia, in Lombardia) and he lived in Vicenza. This essay strarts from his early production side by side with Gianfrancesco Somaio, to the direct comparison with venetian innovation, carried on by Giovanni Bellini. Bartolomeo Montagna faced with the venetian master during two journeys in Venice between 1469 and 1483. Looking at his eighties production, boundend to the venetian experience and to Antonello da Messina’s heritage, the monograph faces the complex connections among Bartolomeo Montagna, the inlayer Pierantonio degli Abati and the architect Lorenzo da Bologna. The collaboration within these three artists started with the great construction of the vicentine church of San Bartolomeo and then it went on thanks to the most important artistic workshops in Padua at the end of the Century. The first years of the painter in Padua are examined through archive documents and stylistic analysis, trying to make new hypothesis on his patrons. After explaining the complex cultural contributions matched by the painter, this dissertation takes care of the nineties production, touching connections with milanese figurative culture. The artist must have known it thanks to a journey to Lombardia, due to the chartusian patronage in Pavia (1490). Mature production is later examined, showing connections between prestigious commissions in Verona and Padua, when Montagna had the chance to compare with Mantegnesque culture. During the hard Cambrai war the artist, probably looking for a shelter in Padua, set one of his most famous works: the fresco representing the Recognition St. Anthony’s mortal remains (1512). The new raising star Titian, who had worked in the same Scoletta, affected Montagna’s production from his mature vicentine to his later provincial commissions (in Cologna Veneta). Paintings and drawings catalogue complete this monograph, in addition to a substantial historical document apparatus.
Bartolomeo Cincani Montagna Vicenza
Bartolomeo Montagna (1450 c.- 1523) / De Zuani, Laura. - (2015 Jan 29).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
dezuani_laura_tesi.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Non specificato
Dimensione 36.54 MB
Formato Adobe PDF
36.54 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3423973
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact