Psychopathy is traditionally defined as a personality disorder characterized by two main factors: “Emotional Detachment” and “Antisocial Behavior”. With respect to the first factor, classic diagnostic criteria for psychopathy include lack of empathy, emotional callousness, lack of guilt or remorse, and egocentricity. With regard to the second factor, psychopathic individuals show an impulsive behavior without regard for consequences, an absence of long-term goals, perseverative responses, irresponsibility, antisocial and criminal behavior (Hare, 1993). Cleckley (The Mask of Sanity, 1941) defined two types of psychopaths: “Successful” and “Unsuccessful”. “Unsuccessful” psychopaths present with the typical profile of the disorder, entailing emotional detachment and also antisocial behavior. They manifest violent and criminal behavior and serve several terms of imprisonment. “Successful” psychopaths present with emotional detachment, but a high IQ, and familiar and social favorable environment keeps them away from troubles. Nevertheless, they are egocentric, conspirers, and callous, and their behavior, even if not criminal or illegal, typically violates ethical and moral norms. In past years, several studies have been conducted in forensic facilities and jails, on “unsuccessful” criminal psychopaths, thus producing interesting results, but poorly applicable to normal population. It’s important to extend these studies to “Successful” psychopaths in the community, and to explore analogies and discontinuities between these two categories. Also, research in detention institutes is often focused on male psychopaths, due to the predominant presence of this gender into jail, hence the importance to study female psychopathy and to analyze similarities and differences between the two genders in the characterization of the disorder. The main goal of the present project was to investigate the emotional regulation in women with high empathic or “successful” psychopathic traits and empathic and psychopathic traits selected from the healthy community. In the first study, we analyzed the influence of empathy on subjective evaluation of emotional pictures and emotional psychophysiological responses (startle reflex, ERPs) in healthy women. Results showed how different levels of empathy had an influence on evaluation of valence and arousal elicited by emotional stimuli. Participants with low empathy levels rated negative pictures as more pleasant, and both positive and negative pictures as less arousing than the group with high empathy levels, indicating a reduced perceived bodily activation. With regards to startle reflex responses and event-related potentials, no differences between the two groups were found. In the second study, we analyzed individual differences in subjective evaluations and affective psychophysiological responses (startle reflex, ERPs) elicited by emotional pictures, in women with low and high baseline startle responses. The two groups (Low Responders vs. High Responders) did not differ in their subjective evaluation of the pictures, but they differed in their affective modulation of the startle reflex: while the High Responders showed an inhibition of the reflex in response to pleasant stimuli, and a potentiation of the reflex in response to unpleasant stimuli, the Low Responders did not show an affective modulation of the reflex in response to any emotional stimulus. Low Responders also manifested reduced cortical responses while viewing emotional stimuli, compared to High Responders. The main goal of the third study was to analyze the capability of Decision-making and cortical responses measured by ERPs in women with high psychopathic traits and a control group through the Iowa Gambling Task. Participants with high psychopathic traits showed perseverative responses during the performance, hyposensitivity to punishment, and hypersensitivity to rewards, compared to the control group. The forth study aimed at examining the associations between the triarchic conceptualization of psychopathy (measured by the three factors: boldness, meanness, disinhibition), as measured by the Triarchic Psychopathy Measure, and the Narcissistic construct, as measured by the Narcissistic Personality Inventory, in undergraduate students. Several facets of narcissism were found to be related to distinctive configurations of psychopathic traits. The Narcissistic Personality Inventory revealed to capture both the grandiose and vulnerable aspects of narcissism. In conclusion, the first three studies evidenced how women with low empathy and high psychopathic traits show impairment in emotional regulation and in decision-making capabilities. “Successful” psychopaths can cause relevant physical and moral damages to individuals and society. The fourth study provided a better understanding of the relationship between psychopathy and narcissism.

La psicopatia viene tradizionalmente definita come un disturbo di personalità caratterizzato da due fattori principali: “Distacco Emotivo” e “Comportamento Antisociale”. Per quanto riguarda il primo fattore, i classici criteri diagnostici per la psicopatia includono mancanza di empatia, affettività superficiale, mancanza di senso di colpa o rimorso, ed egocentrismo. Per quanto riguarda il secondo fattore, individui con psicopatia presentano comportamento impulsivo senza riguardo per le conseguenze delle proprie azioni ed un’assenza di obiettivi a lungo termine, risposte perseverative, irresponsabilità, e comportamento antisociale e criminale (Hare, 1993). Cleckley (The Mask of Sanity, 1941) ha definito due categorie di psicopatici: “Successful” ed “Unsuccessful”. Gli psicopatici “Unsuccessful” manifestano il profilo tipico del disturbo, con distacco emotivo e devianza sociale. Presentano comportamenti violenti e criminali e scontano ripetute pene nelle carceri. Gli psicopatici “Successful” manifestano distacco emotivo, ma grazie ad un elevato quoziente intellettivo, e all’ambiente familiare e sociale, riescono a mantenere una parvenza di normalità e a tenersi lontani dai guai. Sono egocentrici, cospiratori, superficiali, e il loro comportamento, seppur non criminale o illegale, viola spesso le norme etiche e morali convenzionali. Negli scorsi anni sono stati condotti diversi studi nelle carceri e in ambienti giudiziari, con psicopatici “Unsuccessful” e criminali, portando ad un bias ambientale e a risultati scarsamente applicabili alla popolazione normale. È importante estendere questi studi a psicopatici “Successful” nelle comunità, in modo tale da poter esplorare analogie e differenze tra queste due categorie di psicopatici. Inoltre, la ricerca nelle carceri si è per lo più focalizzata su psicopatici maschi, a causa della prevalente presenza di persone di sesso maschile nelle carceri, da qui l’importanza di studiare la psicopatia al femminile e di approfondire l’eventuale presenza di differenze nella manifestazione della sindrome tra i due generi. Obiettivo principale del presente lavoro di tesi è stato quello di investigare la relazione tra regolazione emozionale e tratti empatici e psicopatici in donne “Successful” nella comunità. Nel primo studio è stata analizzata l’influenza di diversi livelli di empatia sulla valutazione soggettiva di immagini emozionali e sulle risposte emozionali psicofisiologiche (riflesso di startle, ERPs). I risultati hanno mostrato come differenti livelli di empatia avessero un’influenza sulla valutazione soggettiva di valenza ed arousal elicitati da immagini emozionali. Le partecipanti con bassi livelli di empatia valutavano le immagini negative come più piacevoli, e sia le immagini positive che quelle negative come meno attivanti, rispetto al gruppo con alti livelli di empatia, ad indicare una ridotta percepita attivazione corporea di fronte a stimoli emotigeni. Non sono state trovate differenze tra i due gruppi nelle risposte emozionali psicofisiologiche (startle reflex, ERPs). Nel secondo studio sono state analizzate differenze individuali nella valutazione soggettiva e nelle risposte affettive psicofisiologiche (startle reflex, ERPs) elicitate da immagini emozionali, in donne con bassi ed alti livelli di reattività di startle di base. I due gruppi (Low Responders vs. High Responders) non differivano nella loro valutazione soggettiva delle immagini, ma differivano nella modulazione affettiva del riflesso di startle: mentre le High Responders manifestavano un’inibizione del riflesso in risposta a stimoli piacevoli, ed un potenziamento della risposta in risposta a stimoli spiacevoli, le Low Responders non mostravano alcuna modulazione affettiva del riflesso in risposta ai vari stimoli emozionali. Inoltre, le Low Responders manifestavano ridotte risposte corticali durante la visione degli stimoli emozionali, rispetto alle High Responders. Obiettivo principale del terzo studio era quello di analizzare le capacità di decision-making e le risposte corticale misurate tramite ERPs in donne con elevati tratti di psicopatia ed un gruppo di controllo, tramite l’utilizzo dello Iowa Gambling Task. Le donne con elevati tratti di psicopatia manifestavano risposte perseverative durante il compito, una ridotta sensibilità alle punizioni, ed un’elevata sensibilità alle ricompense, rispetto al gruppo di controllo. Il quarto studio mirava ad esaminare l’associazione tra la concettualizzazione triarchica della psicopatia (secondo la quale la sindrome può essere analizzata secondo i tre concetti di boldness, meanness, e disinhibition) , misurata tramite la Triarchic Psychopathy Measure, ed il construtto narcisistico, misurato tramite il Narcissistic Personality Inventory, in studenti universitari. Diversi tratti narcisistici hanno mostrato di essere associati a specifiche configurazioni di tratti psicopatici. Il Narcissistic Personality Inventory ha mostrato di catturare sia gli aspetti “grandiosi” sia quelli “vulnerabili” del disturbo. In conclusione, i primi tre studi hanno evidenziato come donne con bassi livelli di empatia ed elevati tratti di psicopatia mostrino deficit nella regolazione emozionale e nel decision-making. Tali deficit possono avere rilevanti conseguenze negative, sia fisiche che morali, sugli individui e sulla società nel suo insieme. Il quarto studio ha fornito una migliore comprensione della relazione tra psicopatia e narcisismo.

Influence of empathy and psychopathic traits on emotional psychophysiological responses in women / Poli, Eleonora. - (2015 Jan 29).

Influence of empathy and psychopathic traits on emotional psychophysiological responses in women.

Poli, Eleonora
2015

Abstract

La psicopatia viene tradizionalmente definita come un disturbo di personalità caratterizzato da due fattori principali: “Distacco Emotivo” e “Comportamento Antisociale”. Per quanto riguarda il primo fattore, i classici criteri diagnostici per la psicopatia includono mancanza di empatia, affettività superficiale, mancanza di senso di colpa o rimorso, ed egocentrismo. Per quanto riguarda il secondo fattore, individui con psicopatia presentano comportamento impulsivo senza riguardo per le conseguenze delle proprie azioni ed un’assenza di obiettivi a lungo termine, risposte perseverative, irresponsabilità, e comportamento antisociale e criminale (Hare, 1993). Cleckley (The Mask of Sanity, 1941) ha definito due categorie di psicopatici: “Successful” ed “Unsuccessful”. Gli psicopatici “Unsuccessful” manifestano il profilo tipico del disturbo, con distacco emotivo e devianza sociale. Presentano comportamenti violenti e criminali e scontano ripetute pene nelle carceri. Gli psicopatici “Successful” manifestano distacco emotivo, ma grazie ad un elevato quoziente intellettivo, e all’ambiente familiare e sociale, riescono a mantenere una parvenza di normalità e a tenersi lontani dai guai. Sono egocentrici, cospiratori, superficiali, e il loro comportamento, seppur non criminale o illegale, viola spesso le norme etiche e morali convenzionali. Negli scorsi anni sono stati condotti diversi studi nelle carceri e in ambienti giudiziari, con psicopatici “Unsuccessful” e criminali, portando ad un bias ambientale e a risultati scarsamente applicabili alla popolazione normale. È importante estendere questi studi a psicopatici “Successful” nelle comunità, in modo tale da poter esplorare analogie e differenze tra queste due categorie di psicopatici. Inoltre, la ricerca nelle carceri si è per lo più focalizzata su psicopatici maschi, a causa della prevalente presenza di persone di sesso maschile nelle carceri, da qui l’importanza di studiare la psicopatia al femminile e di approfondire l’eventuale presenza di differenze nella manifestazione della sindrome tra i due generi. Obiettivo principale del presente lavoro di tesi è stato quello di investigare la relazione tra regolazione emozionale e tratti empatici e psicopatici in donne “Successful” nella comunità. Nel primo studio è stata analizzata l’influenza di diversi livelli di empatia sulla valutazione soggettiva di immagini emozionali e sulle risposte emozionali psicofisiologiche (riflesso di startle, ERPs). I risultati hanno mostrato come differenti livelli di empatia avessero un’influenza sulla valutazione soggettiva di valenza ed arousal elicitati da immagini emozionali. Le partecipanti con bassi livelli di empatia valutavano le immagini negative come più piacevoli, e sia le immagini positive che quelle negative come meno attivanti, rispetto al gruppo con alti livelli di empatia, ad indicare una ridotta percepita attivazione corporea di fronte a stimoli emotigeni. Non sono state trovate differenze tra i due gruppi nelle risposte emozionali psicofisiologiche (startle reflex, ERPs). Nel secondo studio sono state analizzate differenze individuali nella valutazione soggettiva e nelle risposte affettive psicofisiologiche (startle reflex, ERPs) elicitate da immagini emozionali, in donne con bassi ed alti livelli di reattività di startle di base. I due gruppi (Low Responders vs. High Responders) non differivano nella loro valutazione soggettiva delle immagini, ma differivano nella modulazione affettiva del riflesso di startle: mentre le High Responders manifestavano un’inibizione del riflesso in risposta a stimoli piacevoli, ed un potenziamento della risposta in risposta a stimoli spiacevoli, le Low Responders non mostravano alcuna modulazione affettiva del riflesso in risposta ai vari stimoli emozionali. Inoltre, le Low Responders manifestavano ridotte risposte corticali durante la visione degli stimoli emozionali, rispetto alle High Responders. Obiettivo principale del terzo studio era quello di analizzare le capacità di decision-making e le risposte corticale misurate tramite ERPs in donne con elevati tratti di psicopatia ed un gruppo di controllo, tramite l’utilizzo dello Iowa Gambling Task. Le donne con elevati tratti di psicopatia manifestavano risposte perseverative durante il compito, una ridotta sensibilità alle punizioni, ed un’elevata sensibilità alle ricompense, rispetto al gruppo di controllo. Il quarto studio mirava ad esaminare l’associazione tra la concettualizzazione triarchica della psicopatia (secondo la quale la sindrome può essere analizzata secondo i tre concetti di boldness, meanness, e disinhibition) , misurata tramite la Triarchic Psychopathy Measure, ed il construtto narcisistico, misurato tramite il Narcissistic Personality Inventory, in studenti universitari. Diversi tratti narcisistici hanno mostrato di essere associati a specifiche configurazioni di tratti psicopatici. Il Narcissistic Personality Inventory ha mostrato di catturare sia gli aspetti “grandiosi” sia quelli “vulnerabili” del disturbo. In conclusione, i primi tre studi hanno evidenziato come donne con bassi livelli di empatia ed elevati tratti di psicopatia mostrino deficit nella regolazione emozionale e nel decision-making. Tali deficit possono avere rilevanti conseguenze negative, sia fisiche che morali, sugli individui e sulla società nel suo insieme. Il quarto studio ha fornito una migliore comprensione della relazione tra psicopatia e narcisismo.
29-gen-2015
Psychopathy is traditionally defined as a personality disorder characterized by two main factors: “Emotional Detachment” and “Antisocial Behavior”. With respect to the first factor, classic diagnostic criteria for psychopathy include lack of empathy, emotional callousness, lack of guilt or remorse, and egocentricity. With regard to the second factor, psychopathic individuals show an impulsive behavior without regard for consequences, an absence of long-term goals, perseverative responses, irresponsibility, antisocial and criminal behavior (Hare, 1993). Cleckley (The Mask of Sanity, 1941) defined two types of psychopaths: “Successful” and “Unsuccessful”. “Unsuccessful” psychopaths present with the typical profile of the disorder, entailing emotional detachment and also antisocial behavior. They manifest violent and criminal behavior and serve several terms of imprisonment. “Successful” psychopaths present with emotional detachment, but a high IQ, and familiar and social favorable environment keeps them away from troubles. Nevertheless, they are egocentric, conspirers, and callous, and their behavior, even if not criminal or illegal, typically violates ethical and moral norms. In past years, several studies have been conducted in forensic facilities and jails, on “unsuccessful” criminal psychopaths, thus producing interesting results, but poorly applicable to normal population. It’s important to extend these studies to “Successful” psychopaths in the community, and to explore analogies and discontinuities between these two categories. Also, research in detention institutes is often focused on male psychopaths, due to the predominant presence of this gender into jail, hence the importance to study female psychopathy and to analyze similarities and differences between the two genders in the characterization of the disorder. The main goal of the present project was to investigate the emotional regulation in women with high empathic or “successful” psychopathic traits and empathic and psychopathic traits selected from the healthy community. In the first study, we analyzed the influence of empathy on subjective evaluation of emotional pictures and emotional psychophysiological responses (startle reflex, ERPs) in healthy women. Results showed how different levels of empathy had an influence on evaluation of valence and arousal elicited by emotional stimuli. Participants with low empathy levels rated negative pictures as more pleasant, and both positive and negative pictures as less arousing than the group with high empathy levels, indicating a reduced perceived bodily activation. With regards to startle reflex responses and event-related potentials, no differences between the two groups were found. In the second study, we analyzed individual differences in subjective evaluations and affective psychophysiological responses (startle reflex, ERPs) elicited by emotional pictures, in women with low and high baseline startle responses. The two groups (Low Responders vs. High Responders) did not differ in their subjective evaluation of the pictures, but they differed in their affective modulation of the startle reflex: while the High Responders showed an inhibition of the reflex in response to pleasant stimuli, and a potentiation of the reflex in response to unpleasant stimuli, the Low Responders did not show an affective modulation of the reflex in response to any emotional stimulus. Low Responders also manifested reduced cortical responses while viewing emotional stimuli, compared to High Responders. The main goal of the third study was to analyze the capability of Decision-making and cortical responses measured by ERPs in women with high psychopathic traits and a control group through the Iowa Gambling Task. Participants with high psychopathic traits showed perseverative responses during the performance, hyposensitivity to punishment, and hypersensitivity to rewards, compared to the control group. The forth study aimed at examining the associations between the triarchic conceptualization of psychopathy (measured by the three factors: boldness, meanness, disinhibition), as measured by the Triarchic Psychopathy Measure, and the Narcissistic construct, as measured by the Narcissistic Personality Inventory, in undergraduate students. Several facets of narcissism were found to be related to distinctive configurations of psychopathic traits. The Narcissistic Personality Inventory revealed to capture both the grandiose and vulnerable aspects of narcissism. In conclusion, the first three studies evidenced how women with low empathy and high psychopathic traits show impairment in emotional regulation and in decision-making capabilities. “Successful” psychopaths can cause relevant physical and moral damages to individuals and society. The fourth study provided a better understanding of the relationship between psychopathy and narcissism.
Psicopatia, Empatia, Emozioni, Decision-Making, Riflesso di startle, ERPs, Triarchic Psychopathy Measure / Psychopathy, Empathy, Emotions, Decision-Making, Startle Reflex, ERPs, Triarchic Psychopathy Measure
Influence of empathy and psychopathic traits on emotional psychophysiological responses in women / Poli, Eleonora. - (2015 Jan 29).
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