Personal Construct Psychology (PCP), as presented by Kelly in 1955, does not provide a systematic theory of development. Many authors have been exploring different possible elaborations on the topic (Walker, 2009; Jablonski & Lester, 2008; Mancuso, 2003; Chiari et al, 1998; Adams-Webber & Neff, 1996; Vaughn & Pfenninger, 1994; Salmon, 1970/1984). However, much of this work has been focusing primarily on childhood and very few authors have been interested in exploring development during the period of adolescence. Some aspects of PCP might be particularly useful when working with adolescents. Therefore, the aim of this research is to contribute to the debate on PCP and adolescence, formulating an hypothesis on how we could construe this period of life in PCP terms and reflecting on resources and limits of using Personal Construct Psychology (PCP) with adolescents. Two levels of analysis are considered. The first one investigates adolescence as a period of life, on the whole. In order to explore this issue, 109 PCP practitioners (clinicians, students and researchers) have been contacted via email and invited to complete an online form on the topic of PCP and adolescence. The answers collected have been coded and examined using a thematic analysis procedure, according to the indications of Braun & Clarke (2006). The results have been summarized in three parts: the first one proposes an hypothesis for a PCP construction of adolescence, the second one focuses on the processes of construction of the self, and the third one presents the limits and resources of using PCP with adolescents. The second level of analysis explores the processes of construction of the self of adolescents in residential care facilities. I have conducted 44 interviews (18 adolescents, 26 social workers) using the Repertory grid technique (Kelly, 1955) in three different contexts. The results have been organized using the Classification System for Personal Constructs (Feixas, Pizzonia & Dada, 2010). The results are presented in order to point out the peculiarities of each context and to underline which kind of experience for the adolescent is promoted in the specific residential care facility. Consistently with the results of the first part of the research, the role of dependency, role constructs and the processes of loosening and tightening are explored. Implications, limits and possible future developments of the study are presented.

La psicologia dei costrutti personali (PCP), formulata da George Kelly nel 1955, non prevede, nella sua formulazione originaria una teoria sistematica dello sviluppo. Vari autori si sono occupati di fornire delle elaborazioni sul tema (Walker, 2009; Jablonski & Lester, 2008; Mancuso, 2003; Chiari et al, 1998; Adams-Webber & Neff, 1996; Vaughn & Pfenninger, 1994; Salmon, 1970/1984), ma pochi si sono concentrati, in particolare, sul periodo dell’adolescenza. Si ipotizza che alcune caratteristiche della PCP possano rendere particolarmente interessante l’applicazione di questo approccio nell’ambito della psicologia dello sviluppo e del lavoro con gli adolescenti. La presente ricerca si propone di apportare un contributo al dibattito sulle applicazioni della PCP all’adolescenza, proponendosi, nello specifico, di formulare una possibile costruzione dell’adolescenza in termini PCP e di esplorare risorse e limiti di questo approccio nel lavoro con gli adolescenti. Sono individuati due livelli di analisi. Il primo fa riferimento ad una costruzione PCP dell’adolescenza, intesa come età della vita in generale. Tramite una scheda online vengono raccolti i contributi sul tema di 109 professionisti, clinici e ricercatori, formati secondo l’approccio della PCP. Le risposte fornite vengono sistematizzate tramite analisi tematica (Braun & Clarke, 2006) e riassunte in due modelli che suggeriscono una costruzione PCP dell’adolescenza e dei processi di costruzione del sé, aspetto comunemente considerato cruciale in questa età della vita (Palmonari, 2011, de Wit & van der Veer, 1993). Le risposte dei partecipanti evidenziano, inoltre, quali sono, a loro avviso, le caratteristiche della teoria che rappresentano dei limiti e delle risorse nel lavorare con gli adolescenti. Il secondo livello di analisi si interessa, invece, di esplorare processi di costruzione del sé degli adolescenti in un contesto particolare, quali le comunità socio-educative. Sono prese in considerazione tre strutture residenziali per adolescenti: una maschile, una femminile e una mista. Qui vengono condotte 44 interviste (18 accolti, 26 operatori) secondo la tecnica delle Griglie di repertorio (Kelly, 1955). I costrutti emersi dalle interviste vengono codificati tramite una versione adattata del Sistema di Categorie di Contenuto dei Costrutti personali (Feixas, Pizzonia & Dada, 2010). Dai risultati emersi si evidenziano alcuni aspetti distintivi di ciascun contesto e se ne ipotizzano le implicazioni sul tipo di sperimentazioni, relative alla propria costruzione del sé, che gli accolti scelgono di intraprendere. Alla luce di quanto emerso nella prima parte della ricerca, si sottolinea, in particolare, il ruolo delle dimensioni di dipendenza e del grado di lassità o strettezza del sistema di costrutti della comunità. Vengono quindi evidenziati alcuni risvolti applicativi, i limiti della ricerca e le ipotesi per futuri sviluppi

Psicologia dei costrutti personali e adolescenza: Sviluppi teorici e analisi empiriche / Bridi, Susan. - (2016 Jan 30).

Psicologia dei costrutti personali e adolescenza: Sviluppi teorici e analisi empiriche

Bridi, Susan
2016

Abstract

La psicologia dei costrutti personali (PCP), formulata da George Kelly nel 1955, non prevede, nella sua formulazione originaria una teoria sistematica dello sviluppo. Vari autori si sono occupati di fornire delle elaborazioni sul tema (Walker, 2009; Jablonski & Lester, 2008; Mancuso, 2003; Chiari et al, 1998; Adams-Webber & Neff, 1996; Vaughn & Pfenninger, 1994; Salmon, 1970/1984), ma pochi si sono concentrati, in particolare, sul periodo dell’adolescenza. Si ipotizza che alcune caratteristiche della PCP possano rendere particolarmente interessante l’applicazione di questo approccio nell’ambito della psicologia dello sviluppo e del lavoro con gli adolescenti. La presente ricerca si propone di apportare un contributo al dibattito sulle applicazioni della PCP all’adolescenza, proponendosi, nello specifico, di formulare una possibile costruzione dell’adolescenza in termini PCP e di esplorare risorse e limiti di questo approccio nel lavoro con gli adolescenti. Sono individuati due livelli di analisi. Il primo fa riferimento ad una costruzione PCP dell’adolescenza, intesa come età della vita in generale. Tramite una scheda online vengono raccolti i contributi sul tema di 109 professionisti, clinici e ricercatori, formati secondo l’approccio della PCP. Le risposte fornite vengono sistematizzate tramite analisi tematica (Braun & Clarke, 2006) e riassunte in due modelli che suggeriscono una costruzione PCP dell’adolescenza e dei processi di costruzione del sé, aspetto comunemente considerato cruciale in questa età della vita (Palmonari, 2011, de Wit & van der Veer, 1993). Le risposte dei partecipanti evidenziano, inoltre, quali sono, a loro avviso, le caratteristiche della teoria che rappresentano dei limiti e delle risorse nel lavorare con gli adolescenti. Il secondo livello di analisi si interessa, invece, di esplorare processi di costruzione del sé degli adolescenti in un contesto particolare, quali le comunità socio-educative. Sono prese in considerazione tre strutture residenziali per adolescenti: una maschile, una femminile e una mista. Qui vengono condotte 44 interviste (18 accolti, 26 operatori) secondo la tecnica delle Griglie di repertorio (Kelly, 1955). I costrutti emersi dalle interviste vengono codificati tramite una versione adattata del Sistema di Categorie di Contenuto dei Costrutti personali (Feixas, Pizzonia & Dada, 2010). Dai risultati emersi si evidenziano alcuni aspetti distintivi di ciascun contesto e se ne ipotizzano le implicazioni sul tipo di sperimentazioni, relative alla propria costruzione del sé, che gli accolti scelgono di intraprendere. Alla luce di quanto emerso nella prima parte della ricerca, si sottolinea, in particolare, il ruolo delle dimensioni di dipendenza e del grado di lassità o strettezza del sistema di costrutti della comunità. Vengono quindi evidenziati alcuni risvolti applicativi, i limiti della ricerca e le ipotesi per futuri sviluppi
30-gen-2016
Personal Construct Psychology (PCP), as presented by Kelly in 1955, does not provide a systematic theory of development. Many authors have been exploring different possible elaborations on the topic (Walker, 2009; Jablonski & Lester, 2008; Mancuso, 2003; Chiari et al, 1998; Adams-Webber & Neff, 1996; Vaughn & Pfenninger, 1994; Salmon, 1970/1984). However, much of this work has been focusing primarily on childhood and very few authors have been interested in exploring development during the period of adolescence. Some aspects of PCP might be particularly useful when working with adolescents. Therefore, the aim of this research is to contribute to the debate on PCP and adolescence, formulating an hypothesis on how we could construe this period of life in PCP terms and reflecting on resources and limits of using Personal Construct Psychology (PCP) with adolescents. Two levels of analysis are considered. The first one investigates adolescence as a period of life, on the whole. In order to explore this issue, 109 PCP practitioners (clinicians, students and researchers) have been contacted via email and invited to complete an online form on the topic of PCP and adolescence. The answers collected have been coded and examined using a thematic analysis procedure, according to the indications of Braun & Clarke (2006). The results have been summarized in three parts: the first one proposes an hypothesis for a PCP construction of adolescence, the second one focuses on the processes of construction of the self, and the third one presents the limits and resources of using PCP with adolescents. The second level of analysis explores the processes of construction of the self of adolescents in residential care facilities. I have conducted 44 interviews (18 adolescents, 26 social workers) using the Repertory grid technique (Kelly, 1955) in three different contexts. The results have been organized using the Classification System for Personal Constructs (Feixas, Pizzonia & Dada, 2010). The results are presented in order to point out the peculiarities of each context and to underline which kind of experience for the adolescent is promoted in the specific residential care facility. Consistently with the results of the first part of the research, the role of dependency, role constructs and the processes of loosening and tightening are explored. Implications, limits and possible future developments of the study are presented.
psicologia dei costrutti personali, comunitàper minori, adolescenza, identità
Psicologia dei costrutti personali e adolescenza: Sviluppi teorici e analisi empiriche / Bridi, Susan. - (2016 Jan 30).
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