The Euganean trachyte, a volcanic rock extracted from the Euganean Hills, is a stone material quarried since ancient times in Veneto region. Thanks to its distinctive mechanical properties, trachyte had a wide geographical spread, since protohistoric ages and even more in Roman times, throughout Regio X (Venetia et Histria), as well as in Regio VIII (Aemilia), westwards to Milano/Mediolanum in Regio XI (Transpadana), and to the south at least as far as Urbisaglia/Urbs Salvia, in Regio V (Picenum). This stone was employed roughly shaped for foundation or well cut for architectural elements, but its main use was for paving roads. Trachytic flagstones from Euganean Hills has been identified eastwards to Aquileia, but they are employed also in all major towns along via Aemilia and, to the south, in a pavement of Ancona. As well as in architecture, Euganean trachyte was employed to carve artefacts, typically for the production of millstones, querns and mortars, but we usually find gravestones and inscriptions too. According to these findings, important implications can be inferred for distribution of trachyte in Roman times: a combined approach, involving petrographic and geochemical data, allows definitely identifying the quarry of Euganean trachyte in which architectural elements or artefacts were extracted. This analytical method makes it possible to argue about the cycle of activation, exploitation and exhaustion of the Euganean quarries. Therewithal, an integrated study of the chronology of the trachytic sample, their quarries of provenance in Euganean Hills and the cities of final destination allows reflecting about commercial dynamics and giving an overall view of the use of Euganean trachyte in Roman Northern Italy.

La trachite euganea, una roccia vulcanica estratta dai Colli Euganei, è una delle risorse lapidee cavate sin dall’età antica nell’attuale comprensorio veneto. Le peculiari proprietà meccaniche contribuirono a una larga diffusione della trachite, in particolar modo in età romana, ma già nel corso della protostoria. Il materiale lapideo euganeo venne impiegato in tutta la Regio X (Venetia et Histria), ma anche nell’Aemilia; verso ovest la trachite giunse a Milano/Mediolanum, in Transpadana, mentre a sud è documentata sino a Urbisaglia/Urbs Salvia. Questa pietra trovò impiego tanto nelle fondazioni quanto negli alzati degli edifici, rispettivamente come blocchi sbozzati oppure rifiniti, ma venne messa in opera principalmente nelle pavimentazioni stradali. Basoli trachitici provenienti dai Colli Euganei sono stati identificati verso est sino ad Aquileia, ma risultano utilizzati anche nelle maggiori città sorte lungo la via Aemilia e in un selciato di Ancona, centro più a meridione rispetto al bacino di approvvigionamento in cui è stato documentato l’uso della trachite in un tratto viario. Oltre che in ambito architettonico, la trachite euganea fu sfruttata per produrre manufatti, principalmente strumenti per la macinazione, ma si realizzarono sovente anche cippi, stele e monumenti iscritti. Sulla base di questi ritrovamenti, possono essere ricostruite le dinamiche di diffusione del materiale trachitico in età romana: un’analisi combinata di carattere petrografico e geochimico consente di determinare le cave euganee dalle quali venne estratto il materiale per la realizzazione degli elementi architettonici o dei manufatti; sulla base di queste stesse indagini è inoltre possibile ricavare informazioni sul ciclo di attivazione, sfruttamento e abbandono dei siti estrattivi sui Colli Euganei. Allo stesso modo, infatti, uno studio integrato della cronologia dei campioni, delle loro cave di provenienza e dei centri in cui sono stati esportati consente di elaborare riflessioni attorno alle dinamiche commerciali e all’impiego della trachite euganea in Italia settentrionale nel corso dell’età romana.

La trachite euganea: approvvigionamento, impiego e diffusione in età romana / Zara, Arturo. - (2016 Jan 30).

La trachite euganea: approvvigionamento, impiego e diffusione in età romana

Zara, Arturo
2016

Abstract

La trachite euganea, una roccia vulcanica estratta dai Colli Euganei, è una delle risorse lapidee cavate sin dall’età antica nell’attuale comprensorio veneto. Le peculiari proprietà meccaniche contribuirono a una larga diffusione della trachite, in particolar modo in età romana, ma già nel corso della protostoria. Il materiale lapideo euganeo venne impiegato in tutta la Regio X (Venetia et Histria), ma anche nell’Aemilia; verso ovest la trachite giunse a Milano/Mediolanum, in Transpadana, mentre a sud è documentata sino a Urbisaglia/Urbs Salvia. Questa pietra trovò impiego tanto nelle fondazioni quanto negli alzati degli edifici, rispettivamente come blocchi sbozzati oppure rifiniti, ma venne messa in opera principalmente nelle pavimentazioni stradali. Basoli trachitici provenienti dai Colli Euganei sono stati identificati verso est sino ad Aquileia, ma risultano utilizzati anche nelle maggiori città sorte lungo la via Aemilia e in un selciato di Ancona, centro più a meridione rispetto al bacino di approvvigionamento in cui è stato documentato l’uso della trachite in un tratto viario. Oltre che in ambito architettonico, la trachite euganea fu sfruttata per produrre manufatti, principalmente strumenti per la macinazione, ma si realizzarono sovente anche cippi, stele e monumenti iscritti. Sulla base di questi ritrovamenti, possono essere ricostruite le dinamiche di diffusione del materiale trachitico in età romana: un’analisi combinata di carattere petrografico e geochimico consente di determinare le cave euganee dalle quali venne estratto il materiale per la realizzazione degli elementi architettonici o dei manufatti; sulla base di queste stesse indagini è inoltre possibile ricavare informazioni sul ciclo di attivazione, sfruttamento e abbandono dei siti estrattivi sui Colli Euganei. Allo stesso modo, infatti, uno studio integrato della cronologia dei campioni, delle loro cave di provenienza e dei centri in cui sono stati esportati consente di elaborare riflessioni attorno alle dinamiche commerciali e all’impiego della trachite euganea in Italia settentrionale nel corso dell’età romana.
30-gen-2016
The Euganean trachyte, a volcanic rock extracted from the Euganean Hills, is a stone material quarried since ancient times in Veneto region. Thanks to its distinctive mechanical properties, trachyte had a wide geographical spread, since protohistoric ages and even more in Roman times, throughout Regio X (Venetia et Histria), as well as in Regio VIII (Aemilia), westwards to Milano/Mediolanum in Regio XI (Transpadana), and to the south at least as far as Urbisaglia/Urbs Salvia, in Regio V (Picenum). This stone was employed roughly shaped for foundation or well cut for architectural elements, but its main use was for paving roads. Trachytic flagstones from Euganean Hills has been identified eastwards to Aquileia, but they are employed also in all major towns along via Aemilia and, to the south, in a pavement of Ancona. As well as in architecture, Euganean trachyte was employed to carve artefacts, typically for the production of millstones, querns and mortars, but we usually find gravestones and inscriptions too. According to these findings, important implications can be inferred for distribution of trachyte in Roman times: a combined approach, involving petrographic and geochemical data, allows definitely identifying the quarry of Euganean trachyte in which architectural elements or artefacts were extracted. This analytical method makes it possible to argue about the cycle of activation, exploitation and exhaustion of the Euganean quarries. Therewithal, an integrated study of the chronology of the trachytic sample, their quarries of provenance in Euganean Hills and the cities of final destination allows reflecting about commercial dynamics and giving an overall view of the use of Euganean trachyte in Roman Northern Italy.
Trachite euganea Età romana Cave Provenienza Diffusione Impiego Commercio
La trachite euganea: approvvigionamento, impiego e diffusione in età romana / Zara, Arturo. - (2016 Jan 30).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3424442
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