Sull'ethos dell'uomo come zoon politikon. Per una problematizzazione di alcuni nodi del pensiero aristotelico

Anche se qualsiasi interrogativo sull’ethos umano è normalmente posto all’interno delle Etiche, così come all’interno della loro strutturazione nella cosiddetta “scienza etica”, la nostra ricerca mette a tema questo preciso nodo della riflessione aristotelica a partire da una particolare interpretazione dell’espressione “zoon politikon” per arrivare, sinteticamente, a due conclusioni: da una parte, si lavora su questa politicità per leggere tutti gli uomini, e non già un particolare tipo, al suo interno, mantenendo le varie differenze che intercorrono tra ognuno. Se questo è necessario, è perché, nel momento in cui non si accetta questa politicità, non si può nemmeno essere uomini, dove lo stesso essere umano deve essere analizzato in tutte le sue sfaccettature, e non solo in alcune sue manifestazioni. Dall’altra, le stesse virtù emergono in un orizzonte che rifiuta ogni astrattezza, dato che derivano dalle differenze che gli stessi uomini manifestano nella concretezza del loro darsi. Non c’è un unico modello di virtù, che è astratto proprio perché generale, ma esso cambia a seconda dell’uomo preciso che è preso in considerazione, il quale, proprio perché è assunto nella sua specificità, ne abbisogna di particolari.