The tradition of metrical vernacular translations of the Psalms is a still scarcely investigated field in XVIth Century Italian poetry, despite its undoubtable relevance connected with the concurrence of spiritual and poetical suggestions, in line with the common need to read the Bible and pray in vernacular and the research of a renovation for the lyric code, in line with the post-Bembian debate. The thesis offers a systematic reconstruction of the metrical typologies (“terza rima”, “ottava rima”, “endecasillabo sciolto”, “canzone”, “sestina”, “ballata”, “canzone-ode” and “sonetto”) involved in a stylistic analysis that tackles the relationship between Italian text and the Biblical source, along with the intertextuality with Italian poetry. Thereafter, it carries out the reconstruction of a broader «Davidic poetics» on the basis of the triad author-text-public: specifically, it considers the authorial approach to the text (translation, paraphrasis, “re-creation”), the object selected for the rewriting («Book of Psalms», «Penitential Psalms», other texts), the forms of the poetic book of psalms (structures of devotional and lay roots) and the public of readers and dedicatees.

La tradizione dei volgarizzamenti metrici dei Salmi costituisce un filone ancora poco indagato della poesia italiana del Cinquecento, ma di notevole interesse per la convergenza di istanze spirituali e poetiche coerenti con l’esigenza diffusa di leggere la Bibbia e pregare in volgare e con la ricerca di un rinnovamento del codice lirico in linea con il dibattito post-bembiano. La tesi propone una ricostruzione sistematica delle tipologie metriche coinvolte (terza rima, ottava rima, endecasillabo sciolto, canzone, sestina, ballata, canzone-ode e sonetto) in un’analisi stilistica attenta al rapporto fra testo italiano e fonte biblica, nonché all’intertestualità con la poesia italiana; quindi, effettua la ricostruzione di una più ampia «poetica davidica» sulla base della triade autore-testo-pubblico: nello specifico, sono considerati l’approccio autoriale al testo (traduzione, parafrasi, “ri-creazione”), l’oggetto scelto per la riscrittura («Libro dei Salmi», «Salmi penitenziali», altri testi), le forme del libro poetico di salmi (strutture di matrice devozionale e di derivazione laica) e il pubblico di lettori e dedicatari.

La penna interprete della cetra: I Salmi in volgare e la tradizione della poesia spirituale italiana nel Cinquecento / Pietrobon, Ester. - (2015 Feb 23).

La penna interprete della cetra: I Salmi in volgare e la tradizione della poesia spirituale italiana nel Cinquecento

Pietrobon, Ester
2015

Abstract

La tradizione dei volgarizzamenti metrici dei Salmi costituisce un filone ancora poco indagato della poesia italiana del Cinquecento, ma di notevole interesse per la convergenza di istanze spirituali e poetiche coerenti con l’esigenza diffusa di leggere la Bibbia e pregare in volgare e con la ricerca di un rinnovamento del codice lirico in linea con il dibattito post-bembiano. La tesi propone una ricostruzione sistematica delle tipologie metriche coinvolte (terza rima, ottava rima, endecasillabo sciolto, canzone, sestina, ballata, canzone-ode e sonetto) in un’analisi stilistica attenta al rapporto fra testo italiano e fonte biblica, nonché all’intertestualità con la poesia italiana; quindi, effettua la ricostruzione di una più ampia «poetica davidica» sulla base della triade autore-testo-pubblico: nello specifico, sono considerati l’approccio autoriale al testo (traduzione, parafrasi, “ri-creazione”), l’oggetto scelto per la riscrittura («Libro dei Salmi», «Salmi penitenziali», altri testi), le forme del libro poetico di salmi (strutture di matrice devozionale e di derivazione laica) e il pubblico di lettori e dedicatari.
23-feb-2015
The tradition of metrical vernacular translations of the Psalms is a still scarcely investigated field in XVIth Century Italian poetry, despite its undoubtable relevance connected with the concurrence of spiritual and poetical suggestions, in line with the common need to read the Bible and pray in vernacular and the research of a renovation for the lyric code, in line with the post-Bembian debate. The thesis offers a systematic reconstruction of the metrical typologies (“terza rima”, “ottava rima”, “endecasillabo sciolto”, “canzone”, “sestina”, “ballata”, “canzone-ode” and “sonetto”) involved in a stylistic analysis that tackles the relationship between Italian text and the Biblical source, along with the intertextuality with Italian poetry. Thereafter, it carries out the reconstruction of a broader «Davidic poetics» on the basis of the triad author-text-public: specifically, it considers the authorial approach to the text (translation, paraphrasis, “re-creation”), the object selected for the rewriting («Book of Psalms», «Penitential Psalms», other texts), the forms of the poetic book of psalms (structures of devotional and lay roots) and the public of readers and dedicatees.
salmi, poesia spirituale, traduzione, riforma, controriforma, Rinaldo Corso, Gabriel Fiamma, Antonio Minturno, Benedetto Varchi Psalms, Spiritual Poetry, translation, Reformation, Counterreformation, Rinaldo Corso, Gabriel Fiamma, Antonio Minturno, Benedetto Varchi
La penna interprete della cetra: I Salmi in volgare e la tradizione della poesia spirituale italiana nel Cinquecento / Pietrobon, Ester. - (2015 Feb 23).
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