Objective: This thesis aims at identifying and analyze the role of the "Creative Word" or "Performative Word" in myths of creation of the Ancient Near East., through the study of two specific cases: the Memphite Theology in Egypt and the Enuma Eliš in Mesopotamia. Methods: Two case studies were selected according to the definition of the concept of “performativity”, both in cultural and linguistic studies, and through the application of a rigorous methodology for comparisons in humanities. The analysis of the two case studies was preceded by a brief summary and a comparison between the so called “Ritual of the Opening/Washing of the Mouth” in Mesopotamia (mīs pî) and in Egypt (wp·t-rȝ). This comparison was useful for understanding the approach of these two cultures to the same problem: the attribution of a performative value to a cultural/artistic product. The texts were extensively studied in two separate chapters, in which they have been explained according to their respective cultural and chronological backgrounds. In addition to the description of their contexts, they have also been related to other documents with the same cultural provenance (Egypt, Mesopotamia) sharing different degrees of affinity with our two initial texts. Considering all the peculiarities of the two myths (structure and length of the narratives, complexity, language, fruition), their analysis did not develop in a perfectly mirrored way, but on a number of specific issues that have been identified within each text. The comparison was conducted mainly on the analysis of the similarities and differences found in these highlighted topics (linguistic features; how to create; creation as a "divine plan"; terminology; legacy). Conclusions The comparative activity has shown that both traditions shared and elaborated the concept of “Performative Word”, yet in two very different and peculiar ways, specific of the single context. At the end of our investigation it has been possible to draw several conclusions regarding the legacy produced by these two important documents, in relation to other texts written several centuries later than the period in which these phenomena have been produced and enjoyed by an ancient audience.

Obiettivo Questa tesi è volta all’individuazione e all’analisi del ruolo della “Parola Creatrice” o “Parola Performativa” nei miti di creazione del Vicino Oriente Antico. Questo percorso si sviluppa attraverso lo studio di due casi specifici: la Teologia Menfita in Egitto e l’Enūma Eliš in Mesopotamia. Metodo Attraverso la definizione del concetto di “performatività”, sia in ambito culturale, sia linguistico, e grazie ad un’attenta impostazione metodologica per la comparazione nelle discipline storiche-umanistiche, è stato possibile selezionare i due casi studio oggetto della presente indagine. L’analisi dei due testi è stata preceduta da una sintetica presentazione e comparazione del Rituale di Apertura della Bocca in Mesopotamia (mīs pî) e in Egitto (wp·t-rȝ). Tale comparazione si è rivelata utile per comprendere l’approccio di queste due culture al medesimo problema: l’attribuzione di una valenza performativa ad un prodotto culturale/artistico. L’analisi approfondita dei testi è stata affrontata all’interno di due capitoli separati, uno per l’ambito mesopotamico, uno per quello Egiziano. I due casi studio sono stati collocati storicamente e culturalmente, nonché posti in relazione con altri prodotti del medesimo contesto culturale (Egitto, Mesopotamia) aventi diversi gradi di affinità con i nostri due testi. Viste tutte le peculiarità (struttura e lunghezza della narrazione, complessità, lingua, contesto di fruizione) dei due miti, la loro analisi non si è sviluppata in modo perfettamente speculare, bensì su una serie di problematiche specifiche che sono state individuate all’interno di ogni testo. La comparazione si è svolta prevalentemente sull’analisi delle analogie e delle differenze riscontrate in questi specifici argomenti (prospettiva linguistica; modalità di creazione; creazione come “piano divino”; terminologia specifica; eredità). Conclusioni L’attività di comparazione ha portato in luce non solo la presenza, in entrambe le tradizioni, del concetto di “Parola Performativa”, ma anche il suo diverso livello di elaborazione e di specifico impiego all’interno dei diversi contesti culturali. Grazie a quest’indagine è stato possibile anche giungere a delle conclusioni circa l’eredità di questi testi nelle elaborazioni del pensiero del periodo successivo a quello in cui tali fenomeni sono stati prodotti e fruiti.

Il potere performativo della Parola Divina nei miti di Creazione del Vicino Oriente Antico / Gabrieli, Silvia. - (2017 Jan 27).

Il potere performativo della Parola Divina nei miti di Creazione del Vicino Oriente Antico

Gabrieli, Silvia
2017

Abstract

Obiettivo Questa tesi è volta all’individuazione e all’analisi del ruolo della “Parola Creatrice” o “Parola Performativa” nei miti di creazione del Vicino Oriente Antico. Questo percorso si sviluppa attraverso lo studio di due casi specifici: la Teologia Menfita in Egitto e l’Enūma Eliš in Mesopotamia. Metodo Attraverso la definizione del concetto di “performatività”, sia in ambito culturale, sia linguistico, e grazie ad un’attenta impostazione metodologica per la comparazione nelle discipline storiche-umanistiche, è stato possibile selezionare i due casi studio oggetto della presente indagine. L’analisi dei due testi è stata preceduta da una sintetica presentazione e comparazione del Rituale di Apertura della Bocca in Mesopotamia (mīs pî) e in Egitto (wp·t-rȝ). Tale comparazione si è rivelata utile per comprendere l’approccio di queste due culture al medesimo problema: l’attribuzione di una valenza performativa ad un prodotto culturale/artistico. L’analisi approfondita dei testi è stata affrontata all’interno di due capitoli separati, uno per l’ambito mesopotamico, uno per quello Egiziano. I due casi studio sono stati collocati storicamente e culturalmente, nonché posti in relazione con altri prodotti del medesimo contesto culturale (Egitto, Mesopotamia) aventi diversi gradi di affinità con i nostri due testi. Viste tutte le peculiarità (struttura e lunghezza della narrazione, complessità, lingua, contesto di fruizione) dei due miti, la loro analisi non si è sviluppata in modo perfettamente speculare, bensì su una serie di problematiche specifiche che sono state individuate all’interno di ogni testo. La comparazione si è svolta prevalentemente sull’analisi delle analogie e delle differenze riscontrate in questi specifici argomenti (prospettiva linguistica; modalità di creazione; creazione come “piano divino”; terminologia specifica; eredità). Conclusioni L’attività di comparazione ha portato in luce non solo la presenza, in entrambe le tradizioni, del concetto di “Parola Performativa”, ma anche il suo diverso livello di elaborazione e di specifico impiego all’interno dei diversi contesti culturali. Grazie a quest’indagine è stato possibile anche giungere a delle conclusioni circa l’eredità di questi testi nelle elaborazioni del pensiero del periodo successivo a quello in cui tali fenomeni sono stati prodotti e fruiti.
27-gen-2017
Objective: This thesis aims at identifying and analyze the role of the "Creative Word" or "Performative Word" in myths of creation of the Ancient Near East., through the study of two specific cases: the Memphite Theology in Egypt and the Enuma Eliš in Mesopotamia. Methods: Two case studies were selected according to the definition of the concept of “performativity”, both in cultural and linguistic studies, and through the application of a rigorous methodology for comparisons in humanities. The analysis of the two case studies was preceded by a brief summary and a comparison between the so called “Ritual of the Opening/Washing of the Mouth” in Mesopotamia (mīs pî) and in Egypt (wp·t-rȝ). This comparison was useful for understanding the approach of these two cultures to the same problem: the attribution of a performative value to a cultural/artistic product. The texts were extensively studied in two separate chapters, in which they have been explained according to their respective cultural and chronological backgrounds. In addition to the description of their contexts, they have also been related to other documents with the same cultural provenance (Egypt, Mesopotamia) sharing different degrees of affinity with our two initial texts. Considering all the peculiarities of the two myths (structure and length of the narratives, complexity, language, fruition), their analysis did not develop in a perfectly mirrored way, but on a number of specific issues that have been identified within each text. The comparison was conducted mainly on the analysis of the similarities and differences found in these highlighted topics (linguistic features; how to create; creation as a "divine plan"; terminology; legacy). Conclusions The comparative activity has shown that both traditions shared and elaborated the concept of “Performative Word”, yet in two very different and peculiar ways, specific of the single context. At the end of our investigation it has been possible to draw several conclusions regarding the legacy produced by these two important documents, in relation to other texts written several centuries later than the period in which these phenomena have been produced and enjoyed by an ancient audience.
Performativity, Performative Word, Creative Word, creatio per verbum, creation, creation myths, Memphite Theology, Enūma Eliš. Performatività; Parola Performativa; Parola Creatrice; creazione; miti di creazione; Teologia Menfita.
Il potere performativo della Parola Divina nei miti di Creazione del Vicino Oriente Antico / Gabrieli, Silvia. - (2017 Jan 27).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3424726
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