The purpose of this work is to investigate the relationship between extra-judicial right to terminate the contract and private autonomy, also through comparative insights. After a brief illustration of the issues involved, the thesis consists of three main sections. The first section examines the cases in which the contract does not include a termination clause, conducting an analysis of the unilateral termination regimes typical of the main European legal systems. This section of the research aims at understanding the reasons why contracting parties are interested and encouraged in inserting an express termination clause or an alternative type of agreement regulating termination for breach of contract. Moving from the definition of the requirement of «seriousness of non-performance», the second section intends to outline the functions that legal systems traditionally attribute to termination clauses. More broadly, this part of the work addresses the main issues related to that types of agreements that, as the express termination clause regulated by article 1456 of the Italian civil code, tend to widen the availability of the remedy of termination. The third section is devoted to discussing the validity of a number of clauses which are widespread in common law experience and tend to «stabilize» the contractual relationship, in order to avoid the consequences of the restitution effects. In this context, the research identifies a minimum degree of protection that should be provided to the non-defaulting party. Finally, the work investigates the role of good faith in this framework, adopting an approach that differentiate the case where clauses restrict the right to terminate from the case where they determine an extension of available remedies.

Il presente studio si propone, valorizzando una prospettiva comparatistica, di approfondire il rapporto tra strumenti stragiudiziali di risoluzione del contratto ed autonomia privata, al fine di individuare i limiti all’ammissibilità di deroghe convenzionali che incidano sui presupposti ed elementi della risoluzione per inadempimento. La ricerca muove dall’illustrazione delle ragioni per le quali le parti contraenti risultano incentivate a cautelarsi in via anticipata attraverso la stipulazione di una clausola risolutiva espressa od un’alternativa forma di accordo preventivo, dedicandosi alla disamina dei modi di risoluzione stragiudiziale del contratto che non presuppongono il ricorso all’autonomia privata nella fase di formazione dell’accordo. Chiarite le direzioni che l’accordo preventivo può assumere nel contesto della risoluzione per inadempimento, la seconda parte si propone di tratteggiare le problematiche connesse all’inserimento di clausole che, al pari della fattispecie tipica ex art. 1456 c.c., tendono ad ampliare la sfera di operatività del rimedio risolutorio, mostrando scetticismo nei confronti di convenzioni volte a determinare una deroga in toto al presupposto della non scarsa importanza dell’inadempimento. La ricerca si dedica poi alla disamina di alcune pattuizioni nate nell’esperienza di common law, ma riprodotte anche nella contrattazione (soprattutto commerciale) interna, le quali tendono a rivestire funzioni ulteriori rispetto a quelle tradizionalmente assegnate all’accordo preventivo nell’ambito della risoluzione per inadempimento: il riferimento è, in particolare, alla c.d. «stabilizzazione» del rapporto contrattuale, al fine di evitare le conseguenze che deriverebbero dagli effetti restitutori scaturenti dallo scioglimento del vincolo. Con riguardo a tali convenzioni, si vuole individuare quale sia il grado minimo di tutela che deve comunque essere riconosciuto in capo alla parte non inadempiente, accogliendo una prospettiva che concepisca la risoluzione come «sistema integrato di tutele». Infine, l’indagine si propone di saggiare il ruolo della buona fede in executivis nel contesto in esame verificando, ancora una volta, se non sia opportuno adottare soluzioni diverse secondo che le deroghe convenzionali determinino una limitazione, piuttosto che un ampliamento, della disponibilità del rimedio risolutorio.

Risoluzione di diritto ed esigenze di conformazione convenzionale del rimedio / Nobile de Santis, Sofia. - (2017 Jul 21).

Risoluzione di diritto ed esigenze di conformazione convenzionale del rimedio

Nobile de Santis, Sofia
2017

Abstract

Il presente studio si propone, valorizzando una prospettiva comparatistica, di approfondire il rapporto tra strumenti stragiudiziali di risoluzione del contratto ed autonomia privata, al fine di individuare i limiti all’ammissibilità di deroghe convenzionali che incidano sui presupposti ed elementi della risoluzione per inadempimento. La ricerca muove dall’illustrazione delle ragioni per le quali le parti contraenti risultano incentivate a cautelarsi in via anticipata attraverso la stipulazione di una clausola risolutiva espressa od un’alternativa forma di accordo preventivo, dedicandosi alla disamina dei modi di risoluzione stragiudiziale del contratto che non presuppongono il ricorso all’autonomia privata nella fase di formazione dell’accordo. Chiarite le direzioni che l’accordo preventivo può assumere nel contesto della risoluzione per inadempimento, la seconda parte si propone di tratteggiare le problematiche connesse all’inserimento di clausole che, al pari della fattispecie tipica ex art. 1456 c.c., tendono ad ampliare la sfera di operatività del rimedio risolutorio, mostrando scetticismo nei confronti di convenzioni volte a determinare una deroga in toto al presupposto della non scarsa importanza dell’inadempimento. La ricerca si dedica poi alla disamina di alcune pattuizioni nate nell’esperienza di common law, ma riprodotte anche nella contrattazione (soprattutto commerciale) interna, le quali tendono a rivestire funzioni ulteriori rispetto a quelle tradizionalmente assegnate all’accordo preventivo nell’ambito della risoluzione per inadempimento: il riferimento è, in particolare, alla c.d. «stabilizzazione» del rapporto contrattuale, al fine di evitare le conseguenze che deriverebbero dagli effetti restitutori scaturenti dallo scioglimento del vincolo. Con riguardo a tali convenzioni, si vuole individuare quale sia il grado minimo di tutela che deve comunque essere riconosciuto in capo alla parte non inadempiente, accogliendo una prospettiva che concepisca la risoluzione come «sistema integrato di tutele». Infine, l’indagine si propone di saggiare il ruolo della buona fede in executivis nel contesto in esame verificando, ancora una volta, se non sia opportuno adottare soluzioni diverse secondo che le deroghe convenzionali determinino una limitazione, piuttosto che un ampliamento, della disponibilità del rimedio risolutorio.
21-lug-2017
The purpose of this work is to investigate the relationship between extra-judicial right to terminate the contract and private autonomy, also through comparative insights. After a brief illustration of the issues involved, the thesis consists of three main sections. The first section examines the cases in which the contract does not include a termination clause, conducting an analysis of the unilateral termination regimes typical of the main European legal systems. This section of the research aims at understanding the reasons why contracting parties are interested and encouraged in inserting an express termination clause or an alternative type of agreement regulating termination for breach of contract. Moving from the definition of the requirement of «seriousness of non-performance», the second section intends to outline the functions that legal systems traditionally attribute to termination clauses. More broadly, this part of the work addresses the main issues related to that types of agreements that, as the express termination clause regulated by article 1456 of the Italian civil code, tend to widen the availability of the remedy of termination. The third section is devoted to discussing the validity of a number of clauses which are widespread in common law experience and tend to «stabilize» the contractual relationship, in order to avoid the consequences of the restitution effects. In this context, the research identifies a minimum degree of protection that should be provided to the non-defaulting party. Finally, the work investigates the role of good faith in this framework, adopting an approach that differentiate the case where clauses restrict the right to terminate from the case where they determine an extension of available remedies.
Risoluzione per inadempimento - risoluzione di diritto - autonomia privata - deroghe convenzionali - accordo preventivo
Risoluzione di diritto ed esigenze di conformazione convenzionale del rimedio / Nobile de Santis, Sofia. - (2017 Jul 21).
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