Scholarship in the field of critical studies on men and masculinities rarely took into consideration the way in which men who identify in non-normative sexualities and genders are actively involved in the production of masculinity. The few works that explored this topic from the point of view of critical studies on men and on masculine people focused mainly on homosexual men and, to a lesser extent, on trans men to define if and to what extent they reproduce the gender norms around which the exaltation of masculinity is founded. The focal point that emerges from this literature is that, by internalizing the rules relating to masculinity, these subjectivities find themselves in a condition of irreconcilability between the urge to define themselves as masculine and the risk of being continually feminized because of their structural distance from the subject around to which these norms gravitate, that is the heterosexual man cisgender, giving for this reason place to contradictory forms of masculinity. Within this frame, men who identify in non-normative sexualities and genders do not seem to have an active role in the production of masculinity. Placed in a position of necessary exclusion from the field in which such production takes place, they can only reflect the dynamics or reject them, but also, in this case, they do not produce a significant transformation in gender norms. Starting from these considerations, I have built a research project aimed at problematizing the way in which the production of masculinity is articulated in the ways in which men who recognize themselves in a non-normative sexuality or genders give meaning and materiality to their identification. From a methodological point of view, the research was carried out by integrating three qualitative methods: (1) the analysis of 20 free diaries lasting 3-6 months, produced online by men aged between 20 and 29 years that identify in a non-normative gender or sexuality; (2) an ethnographic research, carried out over a period of 8 months within contexts where the presence of LGBTQ+ people was explicitly thematised; (3) a auto-ethnographic research, which was articulated both through the use of a personal diary and by retrieving previous personal documents. The analysis of the material highlighted 4 ways of configuring the process of production of masculinity. The configuration called "production of an ideal masculinity" is articulated through the production of a "real" masculinity which is placed defined as privileged over feminized positions. In the second configuration, "forms of identification with the feminine", femininity, constructed as an essentialized property, is positively valued as a compensation for negative aspects of masculinity. In the third configuration, "non-normative sexualities and genders as protest masculinities", the heterosexual and cisgender masculine subject is displaced from the hegemonic position in favour of masculinities rooted in an essentialized view of non-normative sexualities and genders. Finally, the fourth configuration, "disidentifications from masculinity", refers to practices of subjectivation which advance an instance of disarticulation of one's own identification as a man.
Nella letteratura afferente agli studi critici sugli uomini e sulle maschilità, emerge che negli approcci mainstream di questo ambito di ricerca solo raramente gli uomini che si identificano in sessualità e generi non normativi sono stati presi in considerazione come soggetti attivamente coinvolti nei processi di produzione della maschilità. I pochi lavori che hanno cercato di esplorare il tema dal punto di vista degli studi critici sugli uomini e sulle maschilità si sono focalizzati principalmente sugli uomini omosessuali e, in misura più ridotta, sugli uomini trans e hanno cercato di definire se e in quale misura essi riproducano le norme di genere intorno alle quali trova fondamento l’esaltazione della maschilità. Il punto focale che emerge da questa letteratura è che, interiorizzando le norme relative alla maschilità, queste soggettività si trovano in una condizione di inconciliabilità tra la spinta a definirsi come mascolini e il rischio di essere continuamente femminilizzati in ragione della propria strutturale distanza dal soggetto attorno a cui tali norme gravitano, cioè l’uomo eterosessuale cisgender, dando per questo motivo luogo a delle forme contraddittorie di maschilità. All’interno di questo frame, gli uomini che si identificano in una sessualità e/o in un genere non normativo non sembrano poter avere un ruolo attivo nel processo di produzione della maschilità. Posti in una posizione di necessaria esclusione dal campo in cui tale costruzione ha luogo, essi possono solo rispecchiarne le dinamiche o rifiutarle, ma anche in questo caso non producono una significativa trasformazione delle norme di genere. A partire da queste considerazioni, ho costruito un progetto di ricerca volto a problematizzare e complessificare lo sguardo rispetto a come i processi di produzione della maschilità si inseriscono e si articolano nei modi in cui gli uomini che si riconoscono all’interno di una sessualità e/o di un genere non normativo danno significato e materialità alla loro identificazione. Da un punto di vista metodologico, la ricerca è stata realizzata integrando tre metodi qualitativi: (1) l’analisi di 20 diari a tema libero della durata di 3-6 mesi, prodotti online da ragazzi di età compresa tra i 20 e i 29 anni che si identificano in un sesso e/o un genere non normativo; (2) un percorso di osservazione etnografica, realizzato in un arco temporale di 8 mesi all’interno di contesti in cui fosse esplicitamente tematizzata la presenza di persone LGBTQ+; (3) un lavoro autoetnografico, che si è articolato sia attraverso l’uso di un diario personale durante l’intero periodo di realizzazione della ricerca, sia recuperando precedenti documenti personali. A partire dall’analisi del materiale ho costruito 4 modi di configurare il processo di produzione della maschilità. La configurazione denominata “produzione di una maschilità ideale” si articola attraverso la produzione di un’area di “vera” maschilità collocata in una posizione di superiorità rispetto a collocazioni femminilizzate. Nella seconda configurazione, “forme di identificazione con il femminile”, la femminilità, costruita come una proprietà essenzializzata, viene valorizzata positivamente come una compensazione degli aspetti negativi della maschilità. Nella terza configurazione, “sessualità e generi non normativi come maschilità di protesta”, la figura del soggetto eterosessuale e cisgender viene destituita dalla sua posizione di fulcro gravitazionale della maschilità in favore di forme di maschilità radicate in una visione essenzializzata delle sessualità e dei generi non normativi. Infine, la quarta configurazione, “disidentificazioni dal maschile”, si riferisce alle pratiche si soggettivazione che avanzano un’istanza di disarticolazione della propria identificazione al maschile.
Attraverso e oltre le maschilità subordinate: Performatività e soggettivazione nella produzione delle maschilità di uomini GBTQ+ / Primo, David. - (2018 Nov 30).
Attraverso e oltre le maschilità subordinate: Performatività e soggettivazione nella produzione delle maschilità di uomini GBTQ+
Primo, David
2018
Abstract
Nella letteratura afferente agli studi critici sugli uomini e sulle maschilità, emerge che negli approcci mainstream di questo ambito di ricerca solo raramente gli uomini che si identificano in sessualità e generi non normativi sono stati presi in considerazione come soggetti attivamente coinvolti nei processi di produzione della maschilità. I pochi lavori che hanno cercato di esplorare il tema dal punto di vista degli studi critici sugli uomini e sulle maschilità si sono focalizzati principalmente sugli uomini omosessuali e, in misura più ridotta, sugli uomini trans e hanno cercato di definire se e in quale misura essi riproducano le norme di genere intorno alle quali trova fondamento l’esaltazione della maschilità. Il punto focale che emerge da questa letteratura è che, interiorizzando le norme relative alla maschilità, queste soggettività si trovano in una condizione di inconciliabilità tra la spinta a definirsi come mascolini e il rischio di essere continuamente femminilizzati in ragione della propria strutturale distanza dal soggetto attorno a cui tali norme gravitano, cioè l’uomo eterosessuale cisgender, dando per questo motivo luogo a delle forme contraddittorie di maschilità. All’interno di questo frame, gli uomini che si identificano in una sessualità e/o in un genere non normativo non sembrano poter avere un ruolo attivo nel processo di produzione della maschilità. Posti in una posizione di necessaria esclusione dal campo in cui tale costruzione ha luogo, essi possono solo rispecchiarne le dinamiche o rifiutarle, ma anche in questo caso non producono una significativa trasformazione delle norme di genere. A partire da queste considerazioni, ho costruito un progetto di ricerca volto a problematizzare e complessificare lo sguardo rispetto a come i processi di produzione della maschilità si inseriscono e si articolano nei modi in cui gli uomini che si riconoscono all’interno di una sessualità e/o di un genere non normativo danno significato e materialità alla loro identificazione. Da un punto di vista metodologico, la ricerca è stata realizzata integrando tre metodi qualitativi: (1) l’analisi di 20 diari a tema libero della durata di 3-6 mesi, prodotti online da ragazzi di età compresa tra i 20 e i 29 anni che si identificano in un sesso e/o un genere non normativo; (2) un percorso di osservazione etnografica, realizzato in un arco temporale di 8 mesi all’interno di contesti in cui fosse esplicitamente tematizzata la presenza di persone LGBTQ+; (3) un lavoro autoetnografico, che si è articolato sia attraverso l’uso di un diario personale durante l’intero periodo di realizzazione della ricerca, sia recuperando precedenti documenti personali. A partire dall’analisi del materiale ho costruito 4 modi di configurare il processo di produzione della maschilità. La configurazione denominata “produzione di una maschilità ideale” si articola attraverso la produzione di un’area di “vera” maschilità collocata in una posizione di superiorità rispetto a collocazioni femminilizzate. Nella seconda configurazione, “forme di identificazione con il femminile”, la femminilità, costruita come una proprietà essenzializzata, viene valorizzata positivamente come una compensazione degli aspetti negativi della maschilità. Nella terza configurazione, “sessualità e generi non normativi come maschilità di protesta”, la figura del soggetto eterosessuale e cisgender viene destituita dalla sua posizione di fulcro gravitazionale della maschilità in favore di forme di maschilità radicate in una visione essenzializzata delle sessualità e dei generi non normativi. Infine, la quarta configurazione, “disidentificazioni dal maschile”, si riferisce alle pratiche si soggettivazione che avanzano un’istanza di disarticolazione della propria identificazione al maschile.File | Dimensione | Formato | |
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