The Dialogo dell’infinità d’amore (Dialogue on the Infinity of Love, 1547) by the courtesan Tullia d’Aragona (1510-1556) stands as a resplendent example of innovation in the debate on the nature of love. Drawing from an understanding of love that had already distanced itself from Ficino’s Platonic strictures, and that through the works of men of letters such as Ninfo, Speroni and Leone Ebreo expounded a more realistic vision of life and human sexuality, she adds gender into the equation, the first to do so in her times and the first to do so as a woman. Man and woman share reason, and reason is what the bond that unites them has to be tested with, for “honest love”, while needing and welcoming sensuality, partakes also of the intellectual faculties of both lovers. This dissertation will first draw a general picture of the literary genre of the “Treatise on Love” in the first half of the XVI century, and of its main topics (beauty, the rules of love, the psychological and physiological signs of love and the metaphysical issues that surround it), and successively it will concentrate on Tullia d’Aragona’s work, analysing it in detail and evaluating its significance. Il Dialogo dell’infinità d’amore (1547) della cortigiana Tullia d’Aragona (1510 – 1556) porta una grande innovazione nel dibattito del suo tempo sulla natura dell’amore. Partendo da una comprensione dell’amore già distante dal platonismo di Ficino e che, attraverso le opere di uomini di lettere come il Ninfo, lo Speroni e Leone Ebreo esponeva una visione più realistica della vita e della sessualità umana, Tullia porta per prima, e come donna, l’elemento di genere all’interno del dibattito in corso. L’uomo e la donna condividono la ragione, e la ragione è il metro su cui la loro relazione deve essere misurata, poiché l’“amore onesto”, che accoglie e necessita la sensualità, prende linfa anche dalle facoltà intellettuali di entrambi gli amanti. Questa dissertazione tratteggerà in primis un quadro generale del genere letterario del “trattato d’amore” nella prima metà del sec. XVI e delle tematiche principali che esso abbraccia (la Bellezza, le regole d’amore, i segni psicologici e fisiologici dell’amore e le questioni metafisiche che lo circondano), e poi si concentrerà sull’opera di Tullia d’Aragona, analizzandola nel dettaglio e mettendone in luce la significatività.

La trattatistica d’amore del cinquecento e il «Dialogo dell’Infinità d’amore» di Tullia d’Aragona(2008 Jul 30).

La trattatistica d’amore del cinquecento e il «Dialogo dell’Infinità d’amore» di Tullia d’Aragona

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2008

Abstract

The Dialogo dell’infinità d’amore (Dialogue on the Infinity of Love, 1547) by the courtesan Tullia d’Aragona (1510-1556) stands as a resplendent example of innovation in the debate on the nature of love. Drawing from an understanding of love that had already distanced itself from Ficino’s Platonic strictures, and that through the works of men of letters such as Ninfo, Speroni and Leone Ebreo expounded a more realistic vision of life and human sexuality, she adds gender into the equation, the first to do so in her times and the first to do so as a woman. Man and woman share reason, and reason is what the bond that unites them has to be tested with, for “honest love”, while needing and welcoming sensuality, partakes also of the intellectual faculties of both lovers. This dissertation will first draw a general picture of the literary genre of the “Treatise on Love” in the first half of the XVI century, and of its main topics (beauty, the rules of love, the psychological and physiological signs of love and the metaphysical issues that surround it), and successively it will concentrate on Tullia d’Aragona’s work, analysing it in detail and evaluating its significance. Il Dialogo dell’infinità d’amore (1547) della cortigiana Tullia d’Aragona (1510 – 1556) porta una grande innovazione nel dibattito del suo tempo sulla natura dell’amore. Partendo da una comprensione dell’amore già distante dal platonismo di Ficino e che, attraverso le opere di uomini di lettere come il Ninfo, lo Speroni e Leone Ebreo esponeva una visione più realistica della vita e della sessualità umana, Tullia porta per prima, e come donna, l’elemento di genere all’interno del dibattito in corso. L’uomo e la donna condividono la ragione, e la ragione è il metro su cui la loro relazione deve essere misurata, poiché l’“amore onesto”, che accoglie e necessita la sensualità, prende linfa anche dalle facoltà intellettuali di entrambi gli amanti. Questa dissertazione tratteggerà in primis un quadro generale del genere letterario del “trattato d’amore” nella prima metà del sec. XVI e delle tematiche principali che esso abbraccia (la Bellezza, le regole d’amore, i segni psicologici e fisiologici dell’amore e le questioni metafisiche che lo circondano), e poi si concentrerà sull’opera di Tullia d’Aragona, analizzandola nel dettaglio e mettendone in luce la significatività.
30-lug-2008
cinquecento, amore, italianistica
La trattatistica d’amore del cinquecento e il «Dialogo dell’Infinità d’amore» di Tullia d’Aragona(2008 Jul 30).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3425589
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