This work concerns the Late Quaternary evolution of the Western Venetian Plain, with a focus on the relations between the glacial complexes hosted in the terminal valley tract of the Astico Valley and the piedmont fans. Three distinct glacial events have been identified during this work. Remote sensing, field survey, stratigraphic measurements and reconstructions, sand petrography, radiocarbon and dendrochronological datings and pollen analyses allowed to define an evolutionary model of the Venetian plain during the Middle and Late Pleistocene. The glacial phases were distinguished in the Astico Valley and were attributed to the LGM, the MIS 6 and to a generic glaciation of the Middle Pleistocene. Sand petrography analyses show that all these glacial deposits contain rock fragments that reached the Astico Valley through a transfluence of the Adige glacier. During LGM, this glacial stream entered the Valley from the North through the Carbonare saddle (1075 m a.s.l.), as it probably happened also in previous major glaciations. The chronostratigraphy of cores drilled near the towns of Sandrigo, Marano Vicentino, Vicenza and Villaverla, as well as the data gathered from the geoelectrical surveys realized near the town of Breganze, show that the outwash stream changed its way to the piedmont plain at the end of LGM, as a response to rapid glacial collapse. This switch led to the deactivation of the north-western sector of the plain (Thiene fan) in favour of the south-eastern one (Sandrigo fan), and it could be linked with the well-known post-LMG incision of the Brenta megafan, visible also in the two cores drilled near the town of Piazzola sul Brenta. In addition, some indications about the development of the Astico River and Brenta River during the Holocene are provided. The lower Astico Valley proved to have preserved significant evidence of even minor glacial fluctuations, in response of subtle climatic changes, which may be difficult to distinguish in major Alpine glaciers

La tesi è incentrata sull'evoluzione geomorfologica e paleoidrografica della pianura vicentina (pianura Veneta occidentale), durante il Pleistocene superiore e l'Olocene, con una speciale attenzione alle relazioni tra i complessi glaciali presenti nella Valdastico e i conoidi pedemontani. La ricerca ha permesso di distinguere 3 diverse fasi glaciali, identificate a partire dai depositi rinvenuti nella media e bassa Valdastico. L'utilizzo di tecniche di telerilevamento, rilevamento sul terreno, misure, correlazioni e ricostruzioni stratigrafiche, analisi petrografiche delle sabbie, datazioni dendrocronologiche e al radiocarbonio e analisi polliniche hanno permesso di costruire un solido modello evolutivo dell'area durante il Pleistocene medio e superiore. L'ultima fase glaciale è stata ascritta all'LGM, quella intermedia al MIS 6, mentre nel caso di quella più antica si può indicare solo una generale attribuzione al Pleistocene medio. Le analisi petrografiche indicano una stretta correlazione tra la presenza di una transfluenza del ghiacciaio dell'Adige in Valdastico attraverso la sella delle Carbonare (1075 m s.l.m.) e l'esistenza di un ghiacciaio vallivo sviluppato all'interno di quest'ultima. La cronostratigrafia derivante dai carotaggi meccanici realizzati vicino agli abitati di Sandrigo, Marano Vicentino, Vicenza e Villaverla, così come i risultati ottenuti da sondaggi geoelettrici realizzati in prossimità  di Breganze, indicano che l'Astico cambiò direzione di deflusso in pianura in relazione al rapido collasso glaciale avvenuto alla fine dell'LGM. Questo spostamento ha determinato l'attivazione della porzione sud-orientale della pianura vicentina (il conoide di Sandrigo) a scapito della parte nord-occidentale (conoide di Thiene). Tale evento può essere correlato con l'incisione post-LGM del megafan del Brenta, ben documentata in letteratura e i cui effetti sono visibili nei carotaggi di Piazzola sul Brenta. Sono stati individuate indicazioni anche circa l'evoluzione olocenica dell'Astico e del Brenta, che seguivano direzioni di deflusso più verso sud rispetto alle attuali. La media e bassa Valdastico si è rivelata essere un'area di interesse per la comprensione della risposta dei sistemi sedimentari fluvioglaciali ai cicli glaciale/interglaciale pleistocenici, avendo peraltro dimostrato la possibilità  di rinvenire depositi indicatori di variazioni climatiche di portata anche ridotta all'interno di vallate prealpine di dimensioni medio-piccole

Evoluzione geomorfologica e paleoidrografica dell'alta pianura vicentina / Rossato, Sandro. - (2012 Jan 31).

Evoluzione geomorfologica e paleoidrografica dell'alta pianura vicentina

Rossato, Sandro
2012

Abstract

La tesi è incentrata sull'evoluzione geomorfologica e paleoidrografica della pianura vicentina (pianura Veneta occidentale), durante il Pleistocene superiore e l'Olocene, con una speciale attenzione alle relazioni tra i complessi glaciali presenti nella Valdastico e i conoidi pedemontani. La ricerca ha permesso di distinguere 3 diverse fasi glaciali, identificate a partire dai depositi rinvenuti nella media e bassa Valdastico. L'utilizzo di tecniche di telerilevamento, rilevamento sul terreno, misure, correlazioni e ricostruzioni stratigrafiche, analisi petrografiche delle sabbie, datazioni dendrocronologiche e al radiocarbonio e analisi polliniche hanno permesso di costruire un solido modello evolutivo dell'area durante il Pleistocene medio e superiore. L'ultima fase glaciale è stata ascritta all'LGM, quella intermedia al MIS 6, mentre nel caso di quella più antica si può indicare solo una generale attribuzione al Pleistocene medio. Le analisi petrografiche indicano una stretta correlazione tra la presenza di una transfluenza del ghiacciaio dell'Adige in Valdastico attraverso la sella delle Carbonare (1075 m s.l.m.) e l'esistenza di un ghiacciaio vallivo sviluppato all'interno di quest'ultima. La cronostratigrafia derivante dai carotaggi meccanici realizzati vicino agli abitati di Sandrigo, Marano Vicentino, Vicenza e Villaverla, così come i risultati ottenuti da sondaggi geoelettrici realizzati in prossimità  di Breganze, indicano che l'Astico cambiò direzione di deflusso in pianura in relazione al rapido collasso glaciale avvenuto alla fine dell'LGM. Questo spostamento ha determinato l'attivazione della porzione sud-orientale della pianura vicentina (il conoide di Sandrigo) a scapito della parte nord-occidentale (conoide di Thiene). Tale evento può essere correlato con l'incisione post-LGM del megafan del Brenta, ben documentata in letteratura e i cui effetti sono visibili nei carotaggi di Piazzola sul Brenta. Sono stati individuate indicazioni anche circa l'evoluzione olocenica dell'Astico e del Brenta, che seguivano direzioni di deflusso più verso sud rispetto alle attuali. La media e bassa Valdastico si è rivelata essere un'area di interesse per la comprensione della risposta dei sistemi sedimentari fluvioglaciali ai cicli glaciale/interglaciale pleistocenici, avendo peraltro dimostrato la possibilità  di rinvenire depositi indicatori di variazioni climatiche di portata anche ridotta all'interno di vallate prealpine di dimensioni medio-piccole
31-gen-2012
This work concerns the Late Quaternary evolution of the Western Venetian Plain, with a focus on the relations between the glacial complexes hosted in the terminal valley tract of the Astico Valley and the piedmont fans. Three distinct glacial events have been identified during this work. Remote sensing, field survey, stratigraphic measurements and reconstructions, sand petrography, radiocarbon and dendrochronological datings and pollen analyses allowed to define an evolutionary model of the Venetian plain during the Middle and Late Pleistocene. The glacial phases were distinguished in the Astico Valley and were attributed to the LGM, the MIS 6 and to a generic glaciation of the Middle Pleistocene. Sand petrography analyses show that all these glacial deposits contain rock fragments that reached the Astico Valley through a transfluence of the Adige glacier. During LGM, this glacial stream entered the Valley from the North through the Carbonare saddle (1075 m a.s.l.), as it probably happened also in previous major glaciations. The chronostratigraphy of cores drilled near the towns of Sandrigo, Marano Vicentino, Vicenza and Villaverla, as well as the data gathered from the geoelectrical surveys realized near the town of Breganze, show that the outwash stream changed its way to the piedmont plain at the end of LGM, as a response to rapid glacial collapse. This switch led to the deactivation of the north-western sector of the plain (Thiene fan) in favour of the south-eastern one (Sandrigo fan), and it could be linked with the well-known post-LMG incision of the Brenta megafan, visible also in the two cores drilled near the town of Piazzola sul Brenta. In addition, some indications about the development of the Astico River and Brenta River during the Holocene are provided. The lower Astico Valley proved to have preserved significant evidence of even minor glacial fluctuations, in response of subtle climatic changes, which may be difficult to distinguish in major Alpine glaciers
Torrente Astico / Astico River Pianura Veneta / Venetian Plain Megafan /Megafan LGM / LGM Fiume Brenta / Brenta River Evoluzione della pianura / Plain evolution Prealpi sud-orientali / south-eastern Prealps Transfluenza glaciale / Glacial transfluence
Evoluzione geomorfologica e paleoidrografica dell'alta pianura vicentina / Rossato, Sandro. - (2012 Jan 31).
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